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Pirro: "Queste MotoGP potrebbero passare i 400 km/h!"

Il collaudatore della Ducati è convinto che, con i giusti spazi, le MotoGP odierne sarebbero già in grado di andare oltre a questa soglia. Anzi, se Gigi Dall'Igna glielo dovesse consentire, lui una prova in questo senso la farebbe volentieri...

Michele Pirro, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La scorso fine settimana, la Ducati ha scritto una pagina di storia della MotoGP, riuscendo per la prima volta in un weekend di gara a sfondare il muro dei 360 km/h. Nella FP4 del Gran Premio del Qatar, complice anche la scia dell'altra Desmosedici GP di Enea Bastianini, Johann Zarco è arrivato a toccare addirittura i 362,4 km/h, battendo di oltre 5 km/h il precedente primato registrato da Andrea Dovizioso al Mugello nel 2019.

Un nuovo primato che ha esaltato, ma anche spaventato un po' di persone nel paddock, convinte che forse l'asticella si sia alzata un po' troppo. Non ha scomposto minimamente però Michele Pirro, che la Ducati la guida spesso e volentieri per il suo ruolo di collaudatore, e che alla Gazzetta dello Sport ha detto: "E' un tipo di velocità che era già stata toccata in qualche test privato".

La Ducati ha impressionato per la potenza del suo motore desmodromico, anche se il pilota pugliese ha assicurato che questo nuovo record non dipende solo da quello, ma che a Borgo Panigale è stato affinato tutto il pacchetto in quella direzione.

"La cosa da capire è che non è solo una questione di potenza del motore. Quella l'abbiamo sempre avuta. Il di più che ci permette di arrivare a questi limiti è dato dal lavoro effettuato su tutto il pacchetto, quindi sull'aerodinamica che ti permette di non volare via, sull'elettronica e sul telaio".

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Dal punto di vista del pilota, la difficoltà più grande è che vanno a cambiare i riferimenti: "Quando si va così forte in rettilineo è una figata, se si arrivasse anche a 370 noi piloti saremmo contenti. Il fatto è che la curva arriva prima, e cambia la forza che serve per frenare e curvare. Ci vogliono occhio e abitudine".

Le curve. Il problema che secondo Pirro impedisce di toccare delle velocità addirittura più elevate sono proprio le curve. Anzi, Michele è convinto che nelle condizioni giuste le MotoGP attuali siano già in grado di sfondare il muro dei 400 km/h.

"Se pensi che in Qatar il rettilineo è poco più di un chilometro e che la curva precedente è lenta, significa che in circa 800 metri passi da 80 a 360 km/h. Immagina se avessi 500 metri di accelerazione in più. Se a queste moto dai spazio, se allunghi i rapporti e se non hai la preoccupazione di curvare passi i 400 km/h. Senza problemi, facile".

Cosa che non ha nascosto che gli piacerebbe provare: "Se quest'anno riusciamo a vincere qualcosa di importante, chiedo a Gigi Dall'Igna di potermi lanciare su qualche pista da due o tre chilometri, magari di un aeroporto, per vedere a che velocità arriva la Desmo...".

Michele Pirro, Ducati Team
Michele Pirro, Ducati Team
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Michele Pirro, Ducati Team  
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