Petrucci: "Magari mi metterò a fare altro nella vita se la Ducati non mi rinnova"
Il pilota di Terni è fiducioso riguardo al prolungamento del suo contratto con la Ducati, perché sta dando il massimo e si iniziano a vedere i frutti. Le prossime gare saranno importanti per il suo futuro, ma sono quelle "giuste" per fare bene.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
"Poi chi manca?". Danilo Petrucci ha esordito così quando gli è stato ricordato che negli ultimi due anni la Ducati è uscita vincente dal Mugello con Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo. Un elemento che forse aggiunge un pizzico di pressione in un momento in cui il pilota di Terni si gioca qualcosa di importante come la conferma nella squadra ufficiale.
"Arriviamo su una pista su cui siamo andati molto forte e che negli ultimi due anni è stata favorevole a noi e sfavorevole a Marquez. Non so se sarà così anche quest'anno, quindi bisognerà prima capire quello. Qui però abbiamo sempre qualcosa in più, quindi vogliamo fare bene. Arriviamo qui dopo il podio di Le Mans e quindi in buona forma. Però sarà importante costruire bene il weekend come in Francia e poi credo che a quel punto la gara ce la possiamo giocare. Non so se sarà possibile vincere, ma sicuramente voglio lottare per il podio" ha proseguito "Petrux".
Anche se ha bisogno di fare dei risultati importanti in questa fase della stagione per meritarsi la riconferma, Danilo ha sottolineato che la vittoria non è un'ossessione e che non deve esserlo, perché le sue gare migliori in questa stagione sono arrivate quando è tornato a pensare a divertirsi.
"No, perché penso che sia un po' come quelle cose che perdi in casa e saltano fuori proprio quando smetti di cercarle. Nei test ero andato molto forte, ma poi le prime tre gare non sono state buone, perché mi ero messo pressione da solo. Quando mi sono detto che dovevo pensare a divertirmi, da Jerez in poi sono venuti fuori dei buoni risultati. E' chiaro che la vittoria manca, ma non sono ossessionato. Intanto bisogna stare sempre a lottare per il podio se si vuole che arrivi quella".
Inevitabilmente, sono venute fuori anche le voci sul suo futuro, visto che il suo contratto con la Ducati è in scadenza a fine anno. Il #9 però ha ribadito di essere molto sereno da questo punto di vista e che preferisce solamente continuare a dare il massimo.
"E' chiaro che io non ho il contratto per l'anno prossimo. Sto cercando di meritarmelo, ma facendo il massimo serenamente. Io vorrei correre in questo team per molti anni. Se questo non sarà possibile, dovrò prenderne atto e magari mettermi a fare altro, anche perché di alternative non ce ne sono altre. Fisicamente non ci sono altri posti in MotoGP. Io voglio fare il massimo, poi se la Ducati mi dirà che non mi rinnova il contratto per il 2020, sarò sereno. Ma se non sarò riuscito a fare bene con questa moto, non è che posso far meglio con altre, quindi magari mi metterò a fare altro nella vita".
E' chiaro che un podio al Mugello e magari uno a Barcellona, due piste sulla carta favorevoli, potrebbero essere un grande aiuto: "Io firmerei sempre per il podio. Darei anche un mignolo, perché tanto in moto non serve. Ma sia qui che a Barcellona credo che ci possiamo riuscire anche senza dare via il mignolo. Forse a Barcellona sarà più difficile, ma penso che costruendo tutto bene si possa fare. Intanto pensiamo a fare bene qui, ma è chiaro che sono delle gare cruciali, così come Assen, che è una pista su cui sono sempre andato molto bene. Ma anche il Sachsenring, quindi sono più tranquillo per le prossime gare".
Anche perché al Mugello c'è una spinta in più oltre a quella del motore della sua Desmosedici GP: "Qui basta che arrivi ad una curva e sollevi una mano per salutare i tifosi. E' spaventoso pensare che si alzano 20mila persone solo per salutarti. Questo ti da veramente una carica incredibile, anche se poi in moto non ci pensi. Magari ti può dare una spinta in più a livello inconscio".
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