Petrucci: “Luca, il primo che ho abbracciato al Mugello”
Alla fine del venerdì di libere del Gran Premio della Repubblica Ceca, Danilo Petrucci promuove la nuova carena portata da Ducati, anche se il suo primo pensiero va a Luca Semprini, suo amico ed addetto stampa scomparso tragicamente l’altra notte.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Nel primo giorno di azione in pista senza Luca Semprini, Ducati lavora in un silenzio assordante, ma i piloti sono comunque scesi in pista per disputare i due turni di libere. Sul circuito di Brno, Danilo Petrucci archivia il venerdì con un tredicesimo ed un decimo crono, ottenuti nel primo e nel secondo turno rispettivamente. Il ternano ha abbassato la visiera del casco ed è salito in sella alla sua Desmosedici GP, su cui ha provato alcune nuove componenti, tra cui la nuova carena.
Quello che però resta maggiormente impresso di questa prima giornata del Gran Premio della Repubblica Ceca sono gli animi degli uomini Ducati, sopraffatti da un’emotività che è piuttosto raro vedere all’interno del paddock della MotoGP, sempre frenetico, calcolatore e competitivo fino all’esasperazione.
Lo conferma Danilo Petrucci, che ricorda il suo addetto stampa, ma prima ancora amico Luca Semprini: “Ieri c’era un’aria molto pesante e c’è ancora. Non so se questo possa affliggere la mia guida, ma non credo. Di sicuro è stato un fulmine a ciel sereno. Come tutti sanno, io da quest’anno ero stato affidato a Luca, era lui che mi portava in giro qua, anche se lo conoscevo già da molto tempo. Al Mugello, quando ho vinto la mia prima gara, è stato il primo che ho abbracciato al parco chiuso”.
“La prima reazione è che diventa sempre tutto un po’ marginale quando è così – prosegue il pilota Ducati – Perché mi sembra sempre che fare le corse diventi all’improvviso una cosa marginale rispetto a quello che è la vita. Soprattutto, è stato brutto che proprio Luca ci abbia ricordato che le cose più brutte sono quelle che non vengono dette. Purtroppo nel mondo di oggi ci si risparmia nel dire ‘ti voglio bene’, ‘bravo’ o ‘grazie’, magari perché ti vergogni. Magari se dici ad un tuo amico ‘ti voglio bene’ ti dicono ‘ma che è? Ma che hai cambiato sponda?’”.
“Poi quando le persone se ne vanno o comunque quando non le hai più vicino, non potergliele dire è la cosa più brutta che possa accadere. Purtroppo ce l’ha ricordato ieri Luca, che era troppo buono per stare qua dentro. E la maniera in cui se n’è andato è stata terribile. Si continua a lavorare, ma, ripeto, la prima sensazione è che mi sembra sempre tutto marginale quando è così. Sono comunque contento di aver vissuto questa prima parte di stagione al suo fianco”.
Nonostante l’atmosfera nel box della Rossa di Borgo Panigale sia tutt’altro che serena, il lavoro prosegue, tra gomme, carene e tempi cronometrati. Come il suo compagno di squadra, anche Petrucci ha portato in pista la carena che Ducati ha progettato e continuerà a provare anche domani. Le sensazioni sono positive, anche se il pilota vincitore del Mugello ha trovato qualche difficoltà con il degrado troppo elevato degli pneumatici.
Petrucci commenta così la nuova carena: “Ci sono molti dubbi sulle gomme e sul loro degrado. Questa mattina abbiamo provato la nuova carena, ma non abbiamo avuto una perfetta comparazione, perché il degrado della gomma posteriore è molto elevato. Mi sono sentito meglio, ma nel pomeriggio siamo tornati a quella vecchia per raccogliere altri dati”.
“Credo che comunque sia meglio rispetto alla vecchia, quindi probabilmente la useremo domani, Ducati ha fatto un gran lavoro durante la pausa estiva. Senti la moto più leggera e all’ingresso di curva è più stabile, la sensazione è proprio che sia meno pesante, per questo la preferisco. Ho fatto solo tre o quattro giri, quindi ancora non ho la situazione ben chiara e forse domani la riproveremo. Ma siccome siamo un po’ preoccupati per il meteo di domani, l’abbiamo provata anche oggi”.
Informazioni aggiuntive di David Gruz
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