Petrucci: "La posizione non è buona, ma siamo vicini alle altre Ducati"
Il pilota della Ducati Pramac è 16esimo a 1"3 dalla vetta, ma ha le altre Desmosedici GP nel mirino. Se non altro ha ritrovato la velocità di punta che gli era mancata in Austria con 328 km/h alla speed trap.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Ieri Danilo Petrucci aveva detto di aver scelto di tornare ad utilizzare la carena standard della Ducati per due motivi: per prima cosa, perché disponeva di un solo esemplare di quella evoluta, ma anche perché in Austria lo ha fatto patire parecchio a livello di velocità di punta.
Il secondo problema è stato risolto a pieni voti, visto che con una velocità di 328 km/h, il portacolori del Pramac Racing ha messo la sua Desmosedici GP davanti a tutti alla rilevazione della "speed trap". Peccato però che in classifica al momento sia solamente in 16esima posizione, a 1"3 dalla vetta.
Nonostante una giornata non particolarmente semplice, il pilota di Terni però è riuscito a vedere il bicchiere mezzo pieno perché, se non altro, il distacco dalle altre Ducati è ridotto e domani spera di trovare gli accorgimenti giusti per colmarlo.
"Non è stata una giornata estremamente positiva e dobbiamo un po' capire dov'è che perdo. Qui dipende molto dalle traiettorie, da dove metti le ruote, anche perché non abbiamo molto da cambiare e siamo abbastanza allineati con le altre Ducati. Oggi pomeriggio vedremo di risolvere i problemi, perché sicuramente soffriamo un po' più degli altri sulle buche. In ogni caso, la posizione non è buonissima, ma siamo abbastanza vicini alle altre Ducati, quindi proveremo a stargli davanti domani" ha detto "Petrux".
Riguardo alla velocità di punta ritrovata, ha aggiunto: "Peccato che qui non conti molto la velocità di punta e devo dire che l'ho fatta in scia, dietro a Lorenzo. Su questa pista però devo dire che il motore non conta molto, ma se non altro vuol dire che esco forte dalle curve".
A pochi minuti dal termine della FP1 ha anche parcheggiato la sua Ducati lungo il tracciato, ma Danilo ha spiegato che si è trattato di un problema banale: "Si era disconnesso un sensore. In realtà la moto non si era neanche fermata, ho preferito farlo io perché ho sentito un rumore in accelerazione e non ho voluto rischiare".
Infine, ha detto la sua sul nuovo sistema di cambio moto provato dopo la FP2, dicendo di trovarlo più sicuro: "Sicuramente è più sicura. C'è sicuramente chi si lamenterà perché non potrà più fare il salto, ma secondo me così c'è più spazio per vedere chi entra e chi esce. E' vero che il meccanico con il lollipop ha una bella responsabilità, ma ce l'ha anche quando mi stringe i bulloni delle viti dei freni. Ce l'hanno sempre. Questo è uno sport di squadra, perché tutti collaborano al risultato finale".
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