Petrucci: "La KTM farà la differenza dove ci sarà poco grip"
Il pilota di Terni ha proseguito il suo adattamento alla RC16 e per il momento è ancora un po' distante dai migliori, perché deve trovare il setting di base. Parlando con Pedrosa però ha avuto dei feedback molto simili, quindi pensa di aver imboccato la strada giusta per cominciare a sfruttare la grande trazione di questa moto.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il 21esimo posto non è sicuramente un risultato indimenticabile, ma Danilo Petrucci non sembra avere troppa fretta di trovare il giusto feeling con la KTM. Anche se è rimasto piuttosto attardato, incappando anche in una scivolata nel finale, il pilota di Terni è convinto di aver fatto un passo avanti nella direzione giusta oggi, anche se non è semplice per lui trovare un set-up di base, visto che la sua stazza è molto diversa da quella degli altri piloti della Casa di Matthighofen.
In ogni caso, in quest'ultima giornata del primo test di MotoGP in Qatar è riuscito a mettersi dietro sia Iker Lecuona che Brad Binder, che conoscono entrambi la moto meglio di lui, e questo è già un segnale positivo. Inoltre le sensazioni che prova in sella alla moto sono già abbastanza allineate con quelle del tester Dani Pedrosa. L'idea quindi è di essere sui binari giusti, ma soprattutto in questo momento "Petrux" si sente ascoltato ed importante per la KTM. E sappiamo bene quanto questo faccia tutta la differenza del mondo per lui.
In KTM ti sembra che ti stiano seguendo? Tu che cosa gli hai chiesto?
"Mi piace molto l'importanza che mi viene data qui. Ancora non sono andato a cena, perché abbiamo fatto un lungo meeting dopo le prove, parlando delle comparazioni e su come possiamo migliorare. Mi seguono molto, anche perché nel lavoro nel box ho una buona esperienza e posso confrontarmi su quello che mi serve. E' chiaro che non faccio il capo tecnico, ma comincio a capire come si muove la moto, quindi posso iniziare a dare delle indicazioni. L'atmosfera nel box è veramente buona: lavoro con Sergio, il mio capo tecnico, che è italiano. Poi c'è Guy Coulon, che è un tecnico storico e mi piace molto lavorare con lui, soprattutto perché mi dà molti consigli e conosce tutta la geometria della moto".
"Sono molto contento del lavoro che stiamo facendo e mi sento finalmente di contare qualcosa nel team. C'è stato un confronto importante anche con Pedrosa, perché abbiamo detto le stesse cose, quindi sto cominciando a capire in che direzione andare. Rispetto a ieri ho migliorato il tempo già nel primo run, ma purtroppo ci confrontiamo con piloti che corrono da anni con la stessa moto e andavano già forte".
"Partire da zero, trovare le posizioni del manubrio, delle leve, è una strada lunga da percorrere e non è facile confrontarsi con piloti che conoscono la moto già da due o tre anni, o qualcuno anche di più. Poi soprattutto c'è da adattare la moto alla mia taglia e infatti abbiamo già cambiato molto la geometria della moto. Tante cose hanno funzionato, altre no. E' chiaro che vorrei stare più avanti, ma siamo solo all'inizio".
Se tu potessi definire questa KTM con una parola sola, come la definiresti?
"Versatile, tosta. Diciamo che è una moto che ha carattere. E' molto buona in frenata, ma poi questo circuito non mostra troppo i difetti delle altre moto, perché le curve sono molto larghe e c'è sempre un buon grip. Quando le condizioni saranno più difficili e mancherà grip a centro curva, credo che la KTM farà la differenza, quindi non vedo l'ora di provarla nelle condizioni più difficili".
In questa fase di apprendistato stai facendo un po' fatica a trovare il giusto limite in staccata, è corretto?
"E' vero, questo perché la moto ha una grandissima stabilità sull'anteriore e quindi ti porta a frenare molto forte. Il problema è che poi c'è un limite fisico nel fare la curva. Devo trovare un buon bilanciamento tra il frenar forte e rilasciare i freni. Al momento sto frenando abbastanza forte, ma non riesco a rilasciare i freni e vado un po' largo, perché manca il bilanciamento giusto. E' un lavoro un po' più lungo proprio perché dobbiamo adattare la moto alla mia taglia. E' chiaro che ci vorrà un po' di tempo".
Hai provato a seguire Oliveira per vedere se riuscivi a capire meglio i riferimenti o magari hai intenzione di farlo nei prossimi giorni?
"Spero di riuscire a trovarlo in pista, perché dai dati ci sono punti in cui guidiamo molto simile ed altri in cui sono più veloce in ingresso curva, ma poi questo mi fa uscire più piano. Questo vuol dire che devo ancora un po' capire come usare la moto. Per il momento però non ho ancora visto altre KTM in pista. Però parlando con Pedrosa ci siamo detti le stesse cose, quindi credo che sto iniziando un po' a capirla questa moto comunque".
Molti indicano proprio Pedrosa come l'arma in più della KTM. Pensi che possa esserlo anche per te proprio per aiutarti a crescere?
"Ho una grandissima stima di Dani, perché lui era imbattibile quando le condizioni erano difficili. A Sepang o a Jerez, quando c'era caldissimo e c'era pochissimo grip, lui vinceva sempre, proprio perchè ha una tecnica sopraffina. Come diceva Mohammed Alì, sembrava leggero come una farfalla e pungente come un'ape, era veramente impressionante. Probabilmente questa non è la pista migliore per la KTM da quanto ho capito, ma stiamo lavorando per cercare di essere competitivi pure qui e poi aspettiamo quelle piste dove possiamo pungere".
Oggi sei stato protagonista anche di una caduta...
"Dopo un giro lanciato, forse ho rallentato un po' troppo perchè faceva già freddo. La curva due è un punto un po' difficile, quindi sfortunatamente sono andato a baciare l'asfalto. Per fortuna non mi sono fatto niente e anche la moto non si è danneggiata troppo".
Tornerai a casa o rimarrai in Qatar nel tempo che c'è tra i test e la prima gara?
"Al momento direi che tornerò a casa. Spero che la situazione del COVID non peggiori in questa settimana, non per la mia logistica, ma proprio per la situazione generale in Italia. L'idea comunque è quella di tornare a casa".
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