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Petrucci amaro: "Era uno dei migliori weekend dell'anno"

A Portimao, Danilo Petrucci è stato buttato fuori dopo poche curve dal via per la seconda volta consecutiva. La delusione del pilota KTM è molta, si è sentito privato dell'opportunità di dimostrare il proprio potenziale e i passi avanti fatti con la moto.

Danilo Petrucci, KTM Tech3

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il 2021 non è decisamente la stagione giusta per Danilo Petrucci, che per la quarta volta si vede costretto ad essere spettatore della gara non per colpa sua. A Portimao ha concluso il anticipo il gran premio a pochi metri dal semaforo a causa di un contatto con un’altra moto. Non ci sono immagini dell’incidente, ma la dinamica la spiega lo stesso pilota KTM, che è stato buttato fuori alla Curva 4 del primo giro, perdendo l’occasione di mostrare il proprio potenziale per il secondo weekend di fila.

È un Petrucci amareggiato quello che commenta il suo mancato Gran Premio dell’Algarve, opportunità persa dopo poche curve dal via di una gara in cui aveva buone sensazioni e aveva dato prova di aver compiuto degli importanti passi in avanti: “Mi ha toccato un’altra KTM, credo fosse Brad Binder. È la seconda volta in due gare, la quarta volta quest’anno che un altro pilota mi butta fuori dalla gara. Non ho nulla da dire, sfortunatamente per due weekend la nostra posizione non era male, avevo anche fatto una buona partenza, il warmup era andato bene, ero fiducioso anche sull’anteriore. Questo fine settimana mi stavo divertendo davvero, forse era uno dei migliori di quest’anno, perché avevamo migliorato di quasi un secondo il tempo di aprile qui. Ero più veloce di quanto non fossi con Ducati l’anno scorso, ma evidentemente proprio non è il mio anno fortunato”.

Archiviata la gara del Portogallo, è arrivato il momento di pensare al Gran Premio di Valencia, ultima gara in MotoGP per il ternano. A fine stagione infatti lascerà il mondiale per dedicarsi alla Dakar, ma l’intenzione è quella di riuscire almeno a disputare la gara, dopo due weekend consecutivi in cui per colpa di altri piloti non è riuscito a vedere la bandiera a scacchi: “L’obiettivo era arrivare al traguardo già a Misano e a Portimao. Anche a Valencia sarà la stessa cosa. Sono due volte che faccio delle belle qualifiche ed è un peccato finirla così, soprattutto perché avevamo un buon passo. Per Valencia forse conviene fare una brutta qualifica e partire ultimo, così almeno sono io a dover passare altri piloti e non devo subire sorpassi con il rischio che mi buttino fuori”.

Danilo Petrucci, KTM Tech3

Danilo Petrucci, KTM Tech3

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“A parte gli scherzi – prosegue – sono molto dispiaciuto perché questo era uno dei migliori weekend di quest’anno e guidare una motogp su questa pista è bellissimo. Volevo solamente divertirmi in gara. A Valencia proverò a stare lontano dai problemi, ma ci provo sempre. Quest’anno non so perché ho così tanti problemi, già dalla prima gara in Qatar, poi al Sachsenring, poi a Misano e anche a Portimao. Sicuramente voglio almeno fare una gara completa per concludere questa parte della mia carriera in maniera positiva”.

Un aspetto su cui Petrucci si concentra è l’aggressività mostrata dai piloti nelle fasi iniziali di gara, che molti considerano decisive: “È già qualche anno che i piloti sono aggressivi in partenza. Mi ricordo che quando c’erano le gomme Bridgestone non si poteva essere troppo aggressivi nella prima parte della gara. Ma ora è molto difficile sorpassare in gara, quindi si prova a recuperare qualche posizione nei primi giri, ma c’è un po’ di disordine. Diciamo che per me se sei più veloce passi ovunque, non c’è bisogno di infilarsi in una curva senza sapere se si riesce a stare in due piloti, si può aspettare un altro posto più favorevole per passare. Curva 4 era abbastanza larga e non aveva senso buttarsi dentro al primo giro”.

“Nel caso di Brad, perché credo sia stato lui a toccarmi in gara, capisco che è il primo giro e può succedere di toccarsi. Più che altro, nel caso di Binder e Foggia è gravissimo ciò che ha fatto Darryn. Quando fai finire la gara ad un altro comunque non è giusto. Secondo me bisognerebbe stare un po’ più attenti e cercare di penalizzare questi comportamenti. Rovini il lavoro del weekend di un gruppo di persone e, nel nostro caso, stavamo facendo discretamente rispetto al solito. Avevamo migliorato tantissimo rispetto ad aprile, avevo un buon feeling con la moto. È un peccato”.

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