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Petrucci: "Alla Ducati manca il passo, dobbiamo gestire la gomma"

Il ternano, che ha appena rinnovato il contratto col team di Borgo Panigale non è soddisfatto, ma confida nel lavoro dei tecnici. Danilo in direzione gara: "In quattro abbiamo bloccato Miller e Vinales. Domani in FP3 varranno le regole di Q1 e Q2 negli ultimi 15 minuti".

Danilo Petrucci, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Danilo Petrucci non è entusiasta dell’ottavo tempo ottenuto dopo i due turni di prove libere al Sachsenring, il circuito tedesco caratterizzato da 10 curve a sinistra e solo 3 a destra, ogni anno si rivela molto selettivo nell’arco della gara di 30 giri per il consumo degli pneumatici, una variabile spesso decisiva sul risultato finale. Il ternano, dopo il rinnovo del contratto con la Ducati, si è dedicato a un lavoro destinato più alla corsa che al giro secco.

Quindicesimo al termine della FP1 al mattino, Danilo ha migliorato i propri riferimenti di oltre un secondo durante la FP2 fermando il cronometro sul tempo di 1’21”484, facendo 5 millesimi meglio del compagno di squadra, Dovizioso.

Al di là della posizione nella lista dei tempi è il distacco dai primi (quasi otto decimi) a essere enorme. Come mai?
“Eh sì, abbiamo impostato il lavoro per cercare di risolvere alla fonte i problemi che abbiamo avuto l’anno scorso nella gestione delle gomme. Ci siamo scambiati le informazioni che avevamo per allestire una moto che sia in fatto di setup che di elettronica ci facesse durare le gomme. Pur sapendo che il Sachsenring non è la pista più adatta alle caratteristiche della nostra moto, in passato qui siamo sempre stati abbastanza competitivi”.

“Oggi invece abbiamo faticato un po’: oltre che la velocità sul giro singolo, dobbiamo innanzitutto migliorare la nostra costanza a livello di passo e gestire più efficacemente la gomma posteriore, perché quando cerchiamo di preservarla non siamo abbastanza veloci mentre la gara qui è molto lunga. Ci resta del lavoro da fare per trovare un miglior bilanciamento ed ora analizzeremo bene i dati per farlo; penso che il nostro potenziale sia più alto di quanto si sia mostrato fin qui. Confido molto nel lavoro dei ragazzi per vedere cosa sapranno darmi per domani”.

C’è una differenza con la scorsa settimana ad Assen?
“Ad Assen eravamo molto contenti del lavoro svolto il venerdì, mentre qui no. Questo significa che il weekend può ancora cambiare. Sono convinto che si possa trovare una quadra, anche perché la gara riserva sempre molte sorprese ne gli ultimi dieci giri”.

“In Olanda la situazione è stata molto diversa perché ci eravamo trovati con una moto molto competitiva con il fresco e con molte difficoltà quando è venuto fuori il caldo, mentre qui stiamo incontrando dei problemi da subito: ci manca un po’ di trazione dietro e non riusciamo a far curvare la moto come vorremmo”.

 

Come ti trovi con Freddy Spencer capo dei commissari sportivi? Hai un po’ di timore?
“No, Freddy è stato una buona scelta. In safety commission ci eravamo un po’ risentiti perché gli altri stewart avevano un po’ di soggezione nei confronti dei piloti top, mentre erano molto aggressivi con i piloti di più piccola caratura”.

“Freddy è stato la scelta giusta, perché tutti i piloti hanno rispetto di lui. È uno che sa vedere le cose e, soprattutto, è un tipo deciso, dalle idee molto chiare, ma sa essere anche ragionevole: se gli spieghi il tuo punto di vista, prova a capirlo e si mette nei tuoi panni. Nelle poche volte che ho discusso, non ho mai avuto alcun problema con lui. Nei suoi confronti ho una stima immensa come ce l’ha Valentino: Spencer è una delle persone più adatte per fare questo lavoro”.

Oggi sei stato convocato in direzione gara: cosa è successo?
“Sono andato lungo alla prima curva e, allora, ho rallentato. Pol Espargaro che mi seguiva ha dovuto rallentare anche lui, mentre Zarco stava uscendo dai box, proprio come Valentino. E così ci siamo trovati in quattro piloti lenti in curva, mentre è arrivato Miller che stava tirando: io mi sono spostato, ma le KTM erano in mezzo”.

“Poi io ho perso un momento per capire dove dovevo andare, ma immaginavo che stessero arrivando altri piloti: è spuntato Vinales mentre ero in traiettoria. Il problema è che nelle curve 1, 2 e 3 non c’è molto spazio per far passare gli altri”.

“Siamo stati chiamati in direzione gara e abbiamo chiesto che si faccia molta attenzione a certi comportamenti perché alcuni piloti si sbracciano per far dare una penalità anche se avevano abortito il giro. Oggi, mi rendo conto, si è verificata una coincidenza molto complicata da gestire”.

E cosa è emerso?
“Come nella commissione di sicurezza di Assen abbiamo deciso che domani gli ultimi 15 minuti di FP3 si disputino con le stesse regole di Q1 e Q2. Se si genererà qualche problema con altri colleghi, verremo penalizzati. La pista qui è molto stretta nel primo tratto per cui dobbiamo evitare di correre dei rischi inutili”.

Hai ricevuto un richiamo?
“No, Freddie ci ha chiamato per trovare una soluzione. Una penalizzazione per questo genere di cose penso che sarebbe stata esagerata, rispetto ad altre cose che sono accadute in passato…”.

Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team, Marc Marquez, Repsol Honda Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
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