Petrucci abbonato al 6: "Vale sempre la sufficienza, ma niente di più"
Il ducatista non è ancora riuscito a sbloccarsi e nelle prime tre gare si è sempre piazzato sesto. Da qui nasce il suo paragone con i voti che si davano a scuola, ma è chiaro che ora che è un pilota ufficiale vorrebbe di più, anche se al momento è quinto nel Mondiale.
Foto di: Bob Meyer
Dopo le prime tre gare della MotoGP 2019, Danilo Petrucci è quinto nel Mondiale. In un certo senso, si potrebbe dire che è perfettamente in linea con il suo obiettivo stagionale, ma la realtà è ben diversa dal quadro delineato dai numeri, perché fin qui la sua prima stagione da pilota ufficiale Ducati stenta a decollare.
E ne è ben consapevole anche il ternano, che non è soddisfatto dei tre sesti posti conquistati fin qui, che ha paragonato ai vecchi voti scolastici: "Con tre 6 significa che hai preso sempre la sufficienza, ma niente di più. In Qatar sicuramente ho sprecato un'occasione, ma qui ed in Argentina ero più in difficoltà, anche se a Termas ad un certo punto avevo anche pensato di poter fare podio".
La sua gara in Texas non è stata particolarmente brillante e "Petrux" ha spiegato di aver perso parecchio terreno nelle prime fasi della corsa e di aver pagato questa cosa anche alla distanza.
"In gara ho preso troppo distacco nei primi tre o quattro giri. Poi, quando ho cominciato a prendere il mio ritmo, non volevo fare il mio solito errore di spingere po' troppo nella parte centrale della gara, ma avevo comunque un buon passo".
Nel finale gli era anche venuta una mezza idea di provare ad andare a prendere Franco Morbidelli che lo precedeva, ma poi una chiusura di sterzo lo ha invitato alla prudenza e a pensare a portare a casa i punti del sesto posto.
"Dopo che sono calate le gomme, non avevo più troppa fiducia sull'anteriore ed ho preso una chiusura di sterzo alla curva 10 su una chiazza d'umido, facendo trenta metri con lo sterzo chiuso fino al cordolo: mi sono salvato per un pelo, quindi ho ragionato un attimo e gli ultimi cinque giri ho pensato solo a finire la gara, anche perché Morbidelli era tre secondi davanti".
Il problema da risolvere in questa fase, dunque, è proprio cercare di partire più avanti e riuscire a stare con i migliori fin dall'inizio.
"Peccato, perché il distacco l'ho preso tutto all'inizio, quindi devo curare di più la partenza ed i primi giri, anche se non era questo il weekend per lavorarci, perché già è stato buono entrare in Q2 e partire dalla terza fila. Vedendo il passo, magari partendo dalla seconda fila la gara sarebbe andata un po' meglio, però con i se e con i ma non si va lontano. Se non altro stiamo facendo dei punti, ma vorrei di più".
Si torna sempre al discorso quindi di progredire con la gestione dell'intero weekend: "Sono in linea con gli altri piloti Ducati e quello non è male. Però, soprattutto qui ed in Argentina, sono partito troppo lontano e se ti vuoi giocare le prime cinque posizioni diventa tutto più difficile. Quindi, devo migliorare ancora nella gestione del weekend".
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