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Pedrosa: "Ora è chiaro che essere leggero è uno svantaggio"

I suoi 50 kg di peso hanno reso la gara di Misano un vero inferno per Dani Pedrosa, che ha chiuso a più di un minuto e mezzo dal vincitore, non riuscendo a far lavorare le gomme.

Dani Pedrosa, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Scott Redding, Pramac Racing, Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team

La sua leggerezza e la sua altezza (1,58) sono state spesso additate come un vantaggio ai limiti della legalità, ma in realtà per Dani Pedrosa si sta trasformando in un vero e proprio problema, che gli impedisce di rendere come vorrebbe in sella alla sua Honda.

Fino all'anno scorso, il suo problema più grande era nella bagarre, nella quale ha perso in diverse occasioni proprio perché più piccolo rispetto agli avversari.

Tuttavia, il ritorno della Michelin sulla scena della MotoGP ha aggravato ulteriormente la situazione, perché le gomme prodotte dai francesi hanno una finestra di esercizio molto stretta a livello di temperatura.

Domenica l'asfalto del tracciato di Misano raggiungeva solo i 17 gradi di temperatura all'orario della partenza, una situazione che si è rivelata insostenibile per il catalano, alla fine solo 14esimo a circa un minuto e mezzo dal vincitore, il compagno di squadra Marc Marquez.

La gara quindi è stata davvero nefasta per Dani, che si è ritrovato addirittura dietro a Cal Crutchlow, nonostante il britannico fosse anche incappato in una caduta nelle prime fasi della gara.

Con questo risultato, Pedrosa ha perso quasi sicuramente la chance di lottare per il Mondiale, visto che ora è a 49 punti dai leader Marquez ed Andrea Dovizioso.

"Non sono riuscito a portare le gomme in temperatura. O erano troppo dure o c'era troppo bagnato e quindi poco grip. Praticamente non potevo dare gas e piegare la moto. Le mie gomme erano ad una temperatura di circa 30 gradi, perché purtroppo io peso troppo poco" ha detto Pedrosa.

"Poi queste mescole sono davvero critiche. In queste condizioni o come quelle che abbiamo avuto in Olanda, non ti puoi inventare niente per cambiare la situazione".

"Solo alla fine, quando ha smesso di piovere, la temperatura della gomma ha incominciato a salire ed ho abbassato i miei tempi di cinque secondi al giro. Il problema è che queste gomme dovrebbero cercare di assecondare le esigenze di tutti i piloti, dal più grande al più piccolo. Ma non possono portare gomme più morbide, perché i piloti più pesanti non riuscirebbero a finire la gara" ha aggiunto il catalano.

"E' successo anche a Le Mans ed in Olanda. Puoi fare quello che vuoi, ma se la gomma non entra in temperatura non c'è modo di guidare. Oggi abbiamo messo della zavorra sulla moto per cercare di aumentare il peso, ma anche così è stato difficile gestire la situazione" ha approfondito il #26.

"I piloti più pesanti, di contro, si lamentano della finestra di temperatura quando la gomma è troppo morbida. Ma nessuno oggi può dire che Dani abbia avuto un vantaggio. Oggi si è capito che il mio peso è più uno svantaggio che un vantaggio" ha concluso Dani.

Con le sue 194 partenze, tra le altre cose, Pedrosa domenica ha raggiunto Carlos Checa nella classifica delle presenze nella classe regina.

 

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