Oliveira denuncia: "Ora la Moto3 va davvero troppo forte"
Miguel Oliveira ha regalato un bel secondo posto alla KTM, risultato però passato in secondo piano per la tragica scomparsa di Jason Dupasquier.

Un weekend sornione, ma poi in gara ecco sfruttato tutto il potenziale. Miguel Oliveira ha regalato alla KTM un podio splendido dopo una gara corsa da protagonista.
Il portoghese, dopo aver regolato Johann Zarco, ha dovuto fare i conti negli ultimi giri della gara con il campione del mondo Joan Mir, tornato nelle prime posizioni dopo una gara condotta con grande intelligenza, e poi con un ritmo indiavolato. Miguel ha avuto la meglio nei confronti dello spagnolo della Suzuki
Al termine del Gran Premio d'Italia che si è tenuto al Mugello, l'attenzione si è spostata sulla tragica morte di Jason Dupasquier, 19enne pilota di Moto3 del team PrustelGP avvenuta nel primo pomeriggio di oggi a causa dei danni cerebrali troppo gravi subiti nelle Qualifiche di ieri dopo essere stato investito da 2 moto.
"Oggi è stato difficile per tutti. Prima di andare in moto a 300 all'ora abbiamo fatto 1 minuto di silenzio per Dupasquier, che è morto. Bisogna avere una grande capaci tà di dimenticare e di concentrarci su quello che dobbiamo fare".
Oliveira ha poi fatto un'analisi molto interessante legata alle velocità toccate ormai anche dalla classe minore del Motomondiale, la Moto3, categoria in cui correva Jason Dupasquier.
"La Moto3 è una categoria che ora va troppo forte. E' bello per lo spettacolo ma diventa difficile anche per i piloti che si affrontano in pista, con bagarre anche durante le prove che diventa molto pericoloso".
Fatta la denuncia, Oliveira ha però ammesso quanto sia difficile riuscire a trovare una soluzione per rendere meno pericolsa una categoria, sempre la Moto3, che ha nelle scie una delle caratteristiche principali per poter fare il tempo, soprattutto nelle Qualifiche del sabato.
"Difficile cambiare qualcosa nella Moto3, perché alla fine è una categoria dove la scia fa molta differenza e tutti provano a trovare un riferimento per andare più forte. Sono tutti assieme, tutti molto vicini. Quando trovi una pista come Portimao o il Mugello dove ci sono curve in cui non vedi l'uscita, se qualcuno cade è molto difficile non prenderlo in pieno. Ed è successo questo. negli ultimi 10 anni tutte le fatalità in pista sono state incidenti come quello che abbiamo visto ieri".
Non solo la Moto3, ma anche la MotoGP continua a presentare tempi di gara sempre più rapidi. Il portoghese della KTN ha raccontato ciò che gli ha detto Mir riguardo la sua caduta nel Warm Up, ma ha anche ricordato come i piloti corrano nel Motomondiale per la grande passione che li pervade.
"Prima parlavo con Mir. Mi ha raccontato la sua caduta nel Warm Up. Credo fosse la 11, una curva a sinistra. Quando è caduto mi ha detto di essere arrivato alla barriera senza air-fence. Oggi, rispetto al 2019, abbiamo girato 1" al giro più forte. Si cerca di stare tutti in sicurezza, però è un discorso molto complesso da affrontare. Anche perché altrimenti non saremmo qui a correre in moto".
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