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Nel 2019 arriveranno delle nuove restrizioni sulle carene in MotoGP?

Il direttore tecnico Danny Aldridge ha spiegato a Speedweek che l'intento sarebbe quello di scrivere delle norme più chiare, imponendo delle misure sia per quanto riguarda la larghezza che l'altezza delle parti "alari".

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team fairing
Dani Pedrosa, Repsol Honda Team fairing
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Andrea Iannone, Team Suzuki MotoGP
Alex Rins, Team Suzuki MotoGP wing fairing
Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini
Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini
Bradley Smith, Red Bull KTM Factory Racing

La MotoGP pensava che il bando delle ali avesse messo un punto alle polemiche legate allo sviluppo aerodinamico, ma in realtà non ha fatto altro che estremizzare il problema, con tutte le case impegnate a cercare soluzioni per rigenerare il carico perso.

Ancora una volta, ad aprire questa strada sono stati gli uomini della Ducati, che nei mesi successivi hanno visto compararire delle soluzioni simili anche sull'Aprilia e sulla Honda (su quest'ultima proprio nei test che hanno aperto il 2018 in Malesia).

A far discutere però è stata soprattutto la soluzione introdotta dalla Yamaha nei test di Valencia dello scorso novembre, perché la carena della M1 sembrava dotata di una vera e propria "lama", che pareva decisamente in contrapposizione con la scelta di eliminare le ali per questioni di sicurezza (si era parlato però anche di evitare un'esplosione dei costi).

La Casa di Iwata è quindi tornata sui suoi passi e a Sepang ha introdotto una nuova carena meno aggressiva, ma che comunque continua a ricordare molto il vecchio concetto delle ali, pur essendo stata considerata conforme al regolamento vigente.

"La Yamaha ha due versioni di carena: quella che hanno usato a Valencia, che non è conforme, e poi quella riprogettata, che invece è a regolamento" ha spiegato il direttore tecnico della MotoGP Danny Aldridge in un approfondimento sul sito ufficiale del Mondiale.

Probabilmente però è più interessante quello che lo stesso Aldridge ha dichiarato in un'intervista concessa a SpeedWeek, nella quale di fatto ha annunciato che nel 2019 potrebbe esserci un ulteriore giro di vite per fare in modo che le regole siano più chiare per tutti quanti.

"I regolamenti 2018 non saranno più toccati. Ma stiamo pensando alcune proposte per il 2019. Vorremmo presentarne alcune alla MSMA e quindi avviare una discussione con le case per trovare una nuova soluzione per l'anno prossimo" ha detto Aldridge.

"Il concetto che avevamo immaginato non funziona, perché la guerra continua e non ci piace. Alcuni costruttori ci hanno contattato e richiesto delle modifiche, tra questi Mike Leitner della KTM. Ora dobbiamo pensare".

"Tuttavia, non sarà una soluzione semplice, perché il pacchetto aerodinamico fa parte della moto, anche se non è importante come sulle macchine da corsa. Però è una parte importante e dobbiamo consentire di trovare un po' di downforce".

"Però dobbiamo riuscire a definire i parametri in modo più preciso. Vogliamo impostare la dimensioni massime, sia per quanto riguarda la larghezza che l'altezza, e così via. Per il 2019 proporremo le dimensioni entro cui operare e ci saranno delle restrizioni molto più forti" ha concluso.

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