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MotoGP | Zarco rifà il backflip dopo 7 anni: "Meglio tardi che mai"

Dopo un'attesa lunga ben 7 anni, il pilota del Prima Pramac Racing è riuscito a conquistare la sua prima vittoria in MotoGP, festeggiata con il salto mortale all'indietro che era diventato famoso ai tempi dei suoi due Mondiali in Moto2. Un modo perfetto per salutare la squadra di Paolo Campinoti prima di approdare alla Honda LCR nel 2024.

Johann Zarco, Pramac Racing

Salire sulle protezioni e fare un backflip, ovvero un salto mortale all'indietro, era il marchio di fabbrica di Johann Zarco quando il francese mieteva successi a raffica in Moto2, sulla strada che lo ha portato a laurearsi campione del mondo per ben due volte consecutive.

Un'evoluzione che tutti ci saremmo aspettati di vedere piuttosto rapidamente anche al termine di una gara di MotoGP, visto anche l'ottimo esordio con la Yamaha Tech3. Tuttavia, gli anni passavano e Johann continuava ad essere un'eterna incompiuta, confermandosi un pilota veloce ed in grado di battagliare con una certa regolarità per il podio, senza riuscire però a trovare mai la zampata per prendersi il gradino più alto.

Oggi, però, il portacolori del Prima Pramac Racing ha avuto modo di tornare finalmente ad esultare a modo suo, sfoderando una prova magistrale in un Gran Premio d'Australia nel quale la gestione delle gomme ha fatto da padrona. E lo sa bene il suo compagno di box Jorge Martin, beffato proprio all'ultimo giro per aver azzardato la scelta della soft al posteriore.

Anche se gli anni passano, e ora sono 33, il pilota di Cannes non poteva esimersi dal regalare al pubblico australiano la sua esibizione: "Sono passati 7 anni dall'ultima volta che lo avevo fatto, ma mi sono detto: 'Dai, lo devo fare!'. Non è stato buono come quelli che mi riuscivano fino a qualche anno fa, ma almeno sono riuscito a concluderlo in piedi, quindi è perfetto così. Anche perché farlo dopo una gara di MotoGP non è facile", ha detto Zarco ai microfoni di Sky Sport MotoGP.

Inevitabilmente, il successo lo ha messo di buon umore, perché poi ha proseguito il suo commento con una battuta, prima di addentrarsi in quelle che sono state le chiavi che gli hanno permesso di centrare finalmente la sua prima vittoria nella classe regina.

"Meglio tardi che mai. Dovevamo fare la gara al sabato per riuscirci, forse la domenica era troppo difficile (ride)", ha scherzato. "Battute a parte, oggi è andata in maniera quasi perfetta. Sono stato veloce quasi da subito con la gomma media al posteriore e stando vicino a Bagnaia sono anche riuscito a gestirla, perché si è consumata davvero tanto".

"Alla fine sono riuscito a sfruttare il mio stile: quasi in tutta la stagione sono venuto fuori alla distanza, ma mai abbastanza da godermi una vittoria come oggi. Le condizioni erano molto critiche, ma sono riuscito a mettere tutto insieme, quindi sono molto contento".

Johann Zarco, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Johann Zarco, Pramac Racing

Stare dietro a Bagnaia ed attaccare solo al momento giusto è stato l'ideale per avere qualcosa in più da sfruttare quando, proprio all'ultimo giro, il gruppetto di testa si è ricongiunto ad un Martin in evidente crisi con la sua gomma posteriore.

"In alcuni punti potevo avere qualcosa in più, ma non dappertutto. Però ero sicuro che Pecco non avrebbe mollato la lotta per il podio e non avrebbe fatto scappare Di Giannantonio e Binder, quindi mi sono detto che sarebbe stato meglio controllare e provare a tenermi qualcosa in tasca per la fine dalla gara. A cinque giri dalla fine ho capito che avremmo potuto riprendere anche Jorge, allora ho deciso di passare anche gli altri, proprio per essere nelle condizioni ideali quando sarebbe stato il momento di attaccarlo".

Infine, gli è stato chiesto se ci fosse qualche dedica speciale, visto che questa sarà anche la sua ultima stagione in sella alla Ducati prima di approdare alla Honda nel 2024, ma soprattutto l'ultima con la squadra di Paolo Campinoti, con la quale si è creato un legame davvero forte.

"Quando ho passato il traguardo, mi aspettavo un'esplosione, invece ero calmo sotto al casco, con la sensazione: 'Ok, questa è fatta'. Sono contentissimo di esserci riuscito con Pramac. Paolo voleva cantare la Marsigliese sul podio con me e ci siamo riusciti. Con tutto il team stiamo spingendo, ma sono tutti veloci quest'anno, quindi è difficilissimo. Non riuscire a fare le stesse cose che facevano Pecco, Jorge o Bezzecchi era un po' frustrante. Oggi però sono riuscito a prendermi questa bella vittoria e sicuramente fa bene al morale", ha concluso.

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