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MotoGP | Yamaha: un'ala posteriore stile F1 da provare a Portimao

La M1 era l'unica moto presente ai test di Sepang priva di un'appendice posteriore, ma la Casa giapponese sta preparando una nuova soluzione ispirata all'ala posteriore di una vettura di F1.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

A metà della scorsa stagione, Ducati ha sorpreso nuovamente con un curioso sistema aerodinamico sul codone della Desmosedici, una sorta di "cresta": ali disposte verticalmente su ogni lato della parte posteriore della moto. L'idea di collocare un'ala in questa posizione era stata introdotta in precedenza da Aprilia, che ne aveva testata una che assomigliava a quella di un'automobile, un'idea che all'epoca fu accantonata, ma non dimenticata.

Honda e KTM hanno seguito l'esempio ed entrambe hanno copiato l'idea, optando per un design più simile a quello della Ducati. Anche la Yamaha, nei test dello scorso novembre a Valencia, ha portato in pista uno spoiler che però è stato subito scartato da Fabio Quartararo.

Maverick Vinales, Aprilia Racing Team

Maverick Vinales, Aprilia Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Nell'ultimo test di Sepang la Yamaha è stata l'unica a non mostrare alcun tipo di soluzione aerodinamica su quella parte della moto, ma ad Iwata hanno lavorato sodo e hanno portato a Portimao due parti, una simile a quella della Ducati e l'altra più simile a quella dell'Aprilia, più da Formula 1.

"Abbiamo due progetti pronti da testare, ma finora non ne abbiamo avuto la possibilità e vedremo se riusciremo a farlo in questi due giorni di test a Portimao", ha detto venerdì Massimo Meregalli a Motorsport.com.

Per la Yamaha in questo momento il codone della M1 non è la preoccupazione principale, e sono più concentrati a decidere quale sarà il corpo centrale della carenatura, che è la parte che deve essere omologata e può essere cambiata solo una volta durante l'intera stagione.

"In questi due giorni dovremo prendere una decisione importante per quanto riguarda la carenatura. Dopo il test di Sepang i nostri piloti hanno deciso di rimandare la decisione a Portimao", ha spiegato il direttore sportivo della Yamaha.

"Hanno fatto un sacco di lavoro in fabbrica quest'inverno, non ho mai visto nulla di simile in tutti i miei anni alla Yamaha. Una quantità enorme di parti da testare. Abbiamo avuto diverse carenature, con una parte centrale diversa, e dobbiamo prendere una decisione prima della fine dei test per poterle omologare", ha avvertito l'italiano.

Oltre all'aerodinamica, la Yamaha è preoccupata per le prestazioni della M1 sul giro singolo.

"A Sepang eravamo veloci in termini di ritmo, ma non in termini di time attack, quindi dobbiamo lavorare su quell'area, sia Fabio che Frankie (Franco Morbidelli) devono essere in grado di guidare, di fare dei long run. A Sepang c'erano così tante cose da testare che non abbiamo potuto fare più di tre giri di fila e a Fabio questo non piace, preferisce non toccare troppo la moto durante un weekend di gara", ha aggiunto.

Ducati, dettaglio

Ducati, dettaglio

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Concentrandosi sulla carena e sul time attack, il problema dell'ala posteriore diventa secondario. Con l'ala in stile F1 la Yamaha cerca di ottenere qualcosa di diverso rispetto alla "cresta" della Ducati: più inserimento in curva e che la moto giri un po' di più, mentre la Desmosedici GP cerca una maggiore stabilità in frenata con la sua appendice.

"Abbiamo due parti da testare, ma abbiamo solo due giorni di test, quindi non so se avremo tempo. L'ala non fa parte del pacchetto da omologare, quindi possiamo lasciarla per dopo", ha ammesso Meregalli prima di riconoscere che questa nuova parte "è davvero diversa da quella che abbiamo visto finora".

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