MotoGP | Yamaha cerca il riscatto con le M1 di Quartararo e Rins
Dopo un 2023 da dimenticare, la Casa di Iwata ha presentato la squadra ufficiale con cui spera di riscattarsi nel 2024 per convincere Fabio Quartararo a rinnovare ed anche una squadra satellite a legarsi al marchio nel 2025. Per riuscirci potrà contare anche sull'aiuto del nuovo sistema di concessioni e sul talento del nuovo arrivato Alex Rins.
Domani a Sepang si inizierà a fare sul serio, con la prima giornata dei test collettivi della MotoGP 2024, ma prima c'è stato il tempo per la presentazione della squadra ufficiale Yamaha, andata in scena proprio in Malesia. Il factory team della Casa di Iwata è il sesto a togliere il velo ai suoi colori in vista della stagione che sta per cominciare e la livrea nera e blu è molto simile a quella vista negli ultimi anni, ovvero da quando la Monster Energy è diventata il main sponsor al posto di Movistar, ormai nel lontano 2019.
Quella che sta per cominciare è una stagione fondamentale per il futuro della Yamaha nella classe regina. L'obiettivo di tornare ad essere competitivi e vincenti è fin troppo scontato dopo un 2023 da dimenticare, con appena quattro piazzamenti a podio tra gare lunghe e Sprint, ma più a lungo termine ce ne sono almeno un paio che vanno conquistati a suon di prestazioni.
Per prima cosa, in Giappone sperano di riuscire a convincere un team satellite a legarsi al marchio, visto che ad oggi la Yamaha è l'unica ad avere solamente due moto sulla griglia della MotoGP. Un qualcosa che inevitabilmente si ripercuote anche sui tempi di sviluppo della moto, che possono essere molto più brevi disponendo di almeno quattro moto.
Il team manager Massimo Meregalli non ha mai nascosto che la preferenza sarebbe per la VR46. Non solo perché si tratta di una squadra di alto livello, che con le Ducati ha dimostrato di poter essere vincente, ma anche per il legame quasi indissolubile con l'ambasciatore del marchio Valentino Rossi.
Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing, Alex Rins, Yamaha Factory Racing
Photo by: Yamaha MotoGP
Il secondo obiettivo è quello di convincere Fabio Quartararo a continuare con Yamaha anche dopo la scadenza del suo contratto, che arriverà alla fine di questa stagione. Il campione del mondo 2021 ha ribadito più volte che in questa fase non guarderà a cosa potranno offrirgli a livello economico da Iwata, ma che baserà la sua decisione solo sulla competitività della M1.
E da questo punto di vista bisogna dire che alla Yamaha è arrivato un bell'aiuto con l'introduzione del nuovo sistema di concessioni, che le garantiranno molto più margine per sviluppare la moto. Non solo avrà a disposizione più gomme per i test privati, ma potrà anche schierare i suoi piloti titolari durante questi, proprio come ha fatto in occasione dello Shakedown dei giorni scorsi a Sepang.
Inoltre non dovrà congelare il suo motore alla prima gara della stagione, ma potrà svilupparlo in corso d'opera, e da questo punto di vista sarebbero già previste almeno due evoluzioni durante l'anno. Ma anche dal punto di vista dell'aerodinamica ci sarà un jolly in più per omologare un nuovo pacchetto, rinunciando però ad uno dei due precedenti (nello Shakedown è stato deliberato quelle con cui dovrebbe iniziare la stagione, che è la veste in cui l'abbiamo vista anche oggi), oltre alla possibilità di organizzare ben sei wild card con il collaudatore Cal Crutchlow.
Per cercare di sfruttare al massimo queste opportunità e di europeizzare un sistema che negli ultimi anni è stato considerato troppo "giapponese", lo sviluppo del motore è stato affidato all'equipe dell'ex motorista di F1 Luca Marmorini e i frutti del lavoro dell'ingegnere italiano si dovrebbero vedere proprio sul propulsore di quest'anno.
Ma non solo, perché la campagna di rafforzamento può vantare anche uno sgarbo ai punti di riferimento della Ducati, perché da Borgo Panigale è arrivato il responsabile della performance del veicolo Max Bartolini e c'è chi è pronto a scommettere che si tratta di un colpo decisivo se si vuole provare a riportare le M1 a lottare costantemente per la vittoria.
L'ultimo, ma non meno importante cambiamento, è quello relativo alla line-up, perché accanto a Quartararo è arrivato Alex Rins a prendere il posto di Franco Morbidelli. Lo spagnolo è al secondo cambio di marchio in due anni perché, dopo l'uscita di scena della Suzuki, l'avventura con la Honda LCR non è andata come avrebbe sperato, non tanto a livello di risultati, quanto di trattamento da parte della Casa di Tokyo, che non lo ha mai considerato un pilota factory nonostante avesse un contratto HRC.
Non bisogna dimenticare, infatti, che ad Austin è riuscito a regalare alla Honda un successo che le mancava dal 2021. Al Mugello però è stato vittima di un brutto incidente nella Sprint e si è fratturato tibia e perone. Un infortunio dal quale non si è ancora ripreso al 100%, anche se ormai è vicino al top della forma. Nel frattempo però si è aperta la possibilità di approdare in Yamaha con i galloni di pilota ufficiale a tutti gli effetti e non se l'è fatta scappare. Se sarà stata la scelta giusta lo scopriremo nei prossimi mesi.
Watch: Video MotoGP | Svelata la Yamaha M1
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