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Vinales: la sua M1 era l'unica Yamaha con le pinze 2019

Maverick, con un gesto di grande coraggio, si scaraventato giù dalla sua Yamaha quando ha capito di essete senza freni a oltre 300 km/h alla staccata di Curva 1. Ma lo spagnolo era l'unico pilota della Casa di Iwata che ha deciso di partire con le pinze 2019, vale a dire quelle senza i "caloriferi" pensate proprio per migliorare lo scambio termico. Sarà difficile stabilire con certezza cosa è successo perché l'anteriore della M1 si è disintegrato.

L'incidente di Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

L'incidente di Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Cosa si è rotto sulla Yamaha di Maverick Vinales da costringerlo a lasciarsi cadere dalla M1 in piena velocità per evitare di schiantarsi contro le protezioni della Curva 1?

Trovare tutte le risposte non sarà facile, dal momento che la moto dello spagnolo si è praticamente demolita nel frontale a circa 200 km/h nelle barriere all’esterno della prima curva.

Maverick Vinales si è catapultato giù dalla sua moto non appena si è reso conto di essere completamente senza freni. E bene ha fatto a gettarsi sull’asfalto quando tirando la leva non ha sentito alcun rallentamento in staccata.

 

“E' stato istintivo lanciarmi giù dalla moto – ha spiegato Vinales - nel momento in cui ho capito che ero totalmente senza freni. Non avrei potuto fare altro".

Montavi le pinze 2019 o 2020?
"Le stesse della scorsa settimana quando faceva molto più caldo ma non abbiamo avuto alcun problema di freni".

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Lo spagnolo non ha voluto dire di più, lasciando intendere che l’impianto era lo stesso del GP d’Austria che si è corso in condizioni meteo certamente più estreme con una temperatura superiore di 11 gradi nell’aria. Domenica scorsa c’era il sole, mentre oggi il cielo era coperto, per cui le condizioni erano meno severe.

Stando alle informazioni raccolte da Motorsport.com la Yamaha n. 12 era l’unica ad essersi schierata con le pinze Brembo del 2019, mentre gli altri tre piloti supportati dalla Casa di Iwata hanno utilizzato la versione 2020, vale a dire quella dotata dei “caloriferi”, delle alette che permettono una maggiore dispersione del calore e un più efficace scambio termico, rispetto alla pinza dello scorso anno che questa importante modifica non l’aveva.

Evidentemente è stata una scelta che la squadra ha fatto con Maverick, forse dopo aver valutato che faceva molto meno caldo rispetto a domenica scorsa, ma si è trattato di una decisione che andata in antitesi con quella di Valentino Rossi, Fabio Quartarao e Franco Morbidelli.

La moto di Maverick Vinales, la Yamaha Factory Racing, dopo l'incidente nel GP di Stiria

La moto di Maverick Vinales, la Yamaha Factory Racing, dopo l'incidente nel GP di Stiria

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Ricordiamo che il disco in carbonio comincia a lavorare quando la temperatura arriva ad almeno a 200 gradi e poi funziona in un range fra i 600 e gli 800 gradi. Perché si possa essere rotta una pastiglia che sarebbe volata via dalla pinza, come ha detto Vinales, si deve essere registrato un surriscaldamento tale dell’impianto che ha portato alla cottura del materiale d’attrito.

Un grave errore di valutazione da parte del team factory Yamaha che difficilmente potrà arrivare a stabilire con precisione cosa è successo sulla M1 di Vinales, visto che il relitto tornato ai box della moto si è praticamente disintegrato nel frontale contro le barriere.

Motivata la protesta di Alex Rins che ha contestato a Maverick il fatto di non essersi ritirato: “Era da diversi giri che aveva problemi ai freni: ha anche rallentato alzando il braccio. Ma se quello che è successo accadeva con un avversario davanti alla sua moto, cosa sarebbe potuto succedere?”.

La contestazione del pilota Suzuki è quanto mai centrata. L’atto di coraggio di Vinales non cancella il fatto che avrebbe potuto rientrare ai box ed evitarsi quel brutto spavento che non sarà facile da cancellare dalla mente.

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