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MotoGP: Morbidelli vince a Valencia, ma Mir è campione

Terza vittoria stagionale per il pilota della Yamaha Petronas che la spunta in un grande duello con Jack Miller. La festa però è tutta per Joan Mir, che con il settimo posto si laurea campione del mondo di MotoGP e riporta la Suzuki al titolo dopo 20 anni.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Gold and Goose / Motorsport Images

Franco Morbidelli è stato l'ultimo ad arrendersi, con una bellissima vittoria firmata oggi, ma a Valencia la festa è tutta per Joan Mir: è il pilota della Suzuki infatti l'erede al trono di Marc Marquez e con il settimo posto conquistato nel Gran Premio della Comunità Valenciana si è portato a casa il titolo di campione del mondo della MotoGP con una gara d'anticipo.

Scattando dalla 12esima casella dello schieramento di partenza, il maiorchino comunque ha potuto correre in difesa, contando su un vantaggio di partenza di 37 punti su Alex Rins e Fabio Quartararo. La cosa migliore da fare in questa situazione, dunque, era controllare, senza prendere troppi rischi.

Anche perché Quartararo si è chiamato fuori quasi subito, finendo lungo alla seconda e curva e riprendendo in coda al gruppo. Poi, nel tentativo di rimontare, il pilota della Yamaha Petronas è finito ruote all'aria alla curva 6 dopo appena 9 giri.

Ma anche il compagno di squadra oggi non era esplosivo come era stato nelle ultime uscite. L'unica reale insidia era rappresentata proprio da Morbidelli, che dettava il passo davanti a tutti, ma per tenere i giochi aperti il pilota italiano doveva sperare che lo spagnolo non andasse oltre l'11esimo posto finale.

Alla bandiera a scacchi quindi la festa è stata tutta per Mir, che ha subito indossato un casco dorato per celebrare il ritorno sul tetto del mondo della Suzuki, che conquista il suo primo titolo nell'era MotoGP a 20 anni da quello di Kenny Roberts Jr nella 500cc. E le lacrime nel box del grande capo Davide Brivio sono il segno evidente di questa grande emozione.

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Ha decisamente di che essere soddisfatto però anche Franco Morbidelli, perché quella di oggi è la sua terza vittoria stagionale e probabilmente quella della definitiva consacrazione. Un successo arrivato comandando dall'inizio alla fine, ma dovendo difendersi con le unghie dal ritorno della Ducati di Jack Miller proprio all'ultimo giro.

Il portacolori della Yamaha Petronas era riuscito a portare ad oltre un secondo il suo margine verso metà gara, ma poi l'australiano del Pramac Racing ha reagito nella seconda metà di gara, nonostante montasse la gomma media all'anteriore, a differenza della dura di Franco, e proprio all'ultimo giro è riuscito a sferrare l'attacco alla curva 1.

Da lì è iniziata una serie di incroci spettacolari fino alla curva 5, fino a quando Morbidelli si è rimesso davanti, riuscendo poi a chiudere ogni varco fino al traguardo, firmando il suo tris di vittorie e prendendosi così addirittura il secondo posto nella classifica iridata, che gli vale anche la palma di miglior pilota della Yamaha ad una gara dal termine. Guardando alla Ducati invece il secondo posto di Miller è prezioso, perché la Casa di Borgo Panigale raggiunge la Suzuki nel Costruttori a quota 201. Ed ora quindi si giocheranno il titolo a Portimao.

Sul gradino più basso del podio c'è stato il bis di Pol Espargaro, rimasto solitario negli ultimi 9 giri, dopo che Takaaki Nakagami si è steso nel tentativo di infilarlo alla curva 14. Per lo spagnolo si tratta del quinto podio stagionale, quindi la sua avventura in KTM si conclude nel modo più dolce.

Come detto, ai piedi del podio c'è l'altra Suzuki di Alex Rins, che ha recuperato dieci posizioni rispetto alla griglia, senza però riuscire a tenere i giochi iridati ancora aperti. A seguire troviamo le altre due KTM di Brad Binder e Miguel Oliveira, che hanno scortato al traguardo il campione Mir.

Buona anche la rimonta di Andrea Dovizioso, risalito dal 17esimo posto in griglia fino all'ottavo finale, a riprova del fatto che forse il ducatista avrebbe potuto fare una gara migliore se fosse scattato più avanti. La cosa curiosa è che per buona parte della gara ha battagliato con quell'Aprilia che ha scartato in ottica 2021, che poi ha chiuso nona con Aleix Espargaro.

Da dimenticare la domenica delle Yamaha factory, con Maverick Vinales e Valentino Rossi che hanno chiuso decimo e 12esimo, staccati entrambi di quasi 20" dalla M1 del vincitore Franco Morbidelli. Qualche punticino poi se lo portano a casa anche Pecco Bagnaia, 11esimo, e Danilo Petrucci, 15esimo, ma anche la gara dei due ducatisti non è stata particolarmente esaltante.

Cla Pilota Moto Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 Italy Franco Morbidelli Yamaha 27         25
2 Australia Jack Miller Ducati 27 0.093       20
3 Spain Pol Espargaro KTM 27 3.006       16
4 Spain Alex Rins Suzuki 27 3.697       13
5 South Africa Brad Binder KTM 27 4.127       11
6 Portugal Miguel Oliveira KTM 27 7.272       10
7 Spain Joan Mir Suzuki 27 8.703       9
8 Italy Andrea Dovizioso Ducati 27 8.729       8
9 Spain Aleix Espargaro Aprilia 27 15.512       7
10 Spain Maverick Viñales Yamaha 27 19.043       6
11 Italy Francesco Bagnaia Ducati 27 19.456       5
12 Italy Valentino Rossi Yamaha 27 19.717       4
13 United Kingdom Cal Crutchlow Honda 27 23.802       3
14 Germany Stefan Bradl Honda 27 27.430       2
15 Italy Danilo Petrucci Ducati 27 30.570       1
16 Spain Alex Marquez Honda 27 30.619        
17 Spain Tito Rabat Ducati 27 42.365        
18 Italy Lorenzo Savadori Aprilia 27 46.472        
  Japan Takaaki Nakagami Honda 18          
  France Fabio Quartararo Yamaha 8          
  France Johann Zarco Ducati 5          

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