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Intervista

MotoGP | Uccio: "Ho strappato un'opzione per Bezzecchi, doveva decidere lui"

In una chiacchierata avvenuta durante l'evento "Campioni in Festa", il team director della VR46 ha rivelato questo retroscena sul rinnovo di Marco Bezzecchi, spiegando che non voleva obbligarlo a rimanere ma che fosse lui a sceglierlo. Inoltre ha fatto il punto sul futuro della squadra, dal nuovo arrivato Fabio Di Giannantonio alla decisione del marchio con cui impegnarsi nel 2025.

Alessio Salucci, VR46 Racing Team

Per tanti anni è stato noto soprattutto per essere l'amico o il braccio destro di Valentino Rossi, ma da quando la VR46 è sbarcata in MotoGP Alessio Salucci, per tutti "Uccio", ha dimostrato di essere molto di più. Con il "Dottore" alle prese con i suoi impegni nelle competizioni GT, è stato proprio lui a prendere il ponte di comando della squadra di Tavullia, ottenendo risultati inviabili.

Alla seconda stagione nella classe regina, infatti, sono arrivate le prime vittorie ed una raffica di piazzamenti a podio, che hanno permesso a Marco Bezzecchi di chiudere il Mondiale al terzo posto, dopo aver addirittura cullato il sogno iridato fino ad un infortunio ad una clavicola nella parte conclusiva del campionato. Instaurando un feeling che ha portato il riminese a dire no ad una Desmosedici GP factory con i colori del Prima Pramac Racing per rimanere con la squadra che gli ha permesso di fare esplodere il suo talento.

Ma i meriti non si fermano qui, perché dopo il doloroso addio di Marc Marquez la Honda ha scelto di puntare su Luca Marini come suo erede. E anche questo è un successo per una squadra che sostanzialmente è nata per far maturare i talenti della VR46 Riders Academy. Una squadra che a breve dovrà decidere se proseguire il fruttuoso rapporto con Ducati o magari cedere alla corte della Yamaha o della KTM in chiave 2025. Tutti temi di cui abbiamo avuto modo di parlare con Uccio in occasione di "Campioni in Festa", l'evento dello scorso fine settimana con cui la Casa di Borgo Panigale ha celebrato il suo 2023 trionfale all'Unipol Arena di Bologna.

"La stagione 2023 è andata benissimo e non me lo aspettavo nemmeno io. Ovviamente parlo del team. Avevo onestamente capito qualcosa nei test pre-stagionali fatti a febbraio, perché eravamo andati molto forte: che dire, poi una moto così aiuta. Noi però siamo stati molto bravi a farla funzionare così bene", ha detto Uccio.

Con tre vittorie e il terzo posto nel Mondiale, forse Bezzecchi è riuscito anche ad andare oltre le aspettative...
"Come ho detto prima avevamo già visto una bella crescita di Marco tra la metà e la fine della stagione 2022. Poi è andato forte nei test di fine stagione e fortissimo in quelli pre-stagionali. Insomma, quando un pilota si conferma veloce in diverse circostanze, in 2- 3 test, allora si accende la lampadina ed inizi a capire che c'è davvero la possibilità di fare molto bene. Un conto è avere un pilota che va davvero forte per tre ore di fila in un test, può aver trovato il giusto assetto, la gomma giusta. Insomma, potrebbe essere riuscito a mettere tutto insieme per quel momento. Quando invece inizi a vedere che va forte in diverse circostanze, poi anche sul passo gara e sul time attack, allora ho capito che avevamo bisogno di fare delle riunioni più serie e ho detto: 'ragazzi, teniamoci forte perché qui possiamo davvero fare una bella stagione'".

Sei contento che alla fine Marco abbia fatto una scelta di cuore preferendo la VR46 alla moto ufficiale che gli offriva Pramac?
"Sono molto orgoglioso e contento della scelta di Marco. Sinceramente non ho spinto tanto per fare in modo che restasse, nel senso che volevo fosse una sua scelta, non un'imposizione da parte nostra. Noi avevamo l'opzione, non dimentichiamolo. Se avessimo voluto firmare noi, lui sarebbe stato costretto a rimanere un altro anno con noi. Ma abbiamo preferito fare le cose diversamente. Quando ci siamo incontrati per parlare, gli ho detto: 'Considera che il foglio del rinnovo a nostro favore sia stracciato, te lo strappo davanti. Fai conto che non ci sia'".

Quando hai fatto questi ragionamenti insieme a lui?
"Questo è accaduto nel periodo, più o meno, intercorso tra l'Austria e Barcellona. In quel momento della stagione, più o meno. Io gli ho detto di non farsi condizionare da quello e di fare una scelta con il cuore, con quello che sentiva lui in quel momento. Lui mi ha detto: 'E' più il gruppo creato in questi anni che fa la differenza rispetto alla differenza che c'è tra la sua moto e quella ufficiale'. Insomma, lui le moto comunque in pista le vede. Io gli ho detto pure che sarei stato felice qualora avesse scelto la Ducati ufficiale. Poi gli ho fatto un contratto di un anno secco, senza 1+1 a nostro favore. Non volevo trovarmi di nuovo nella situazione in cui, dopo pochi Gran Premi, sarei dovuto tornare alla carica e a discutere per l'eventuale rinnovo. Ho preferito così per entrambi. Sta con noi un anno secco e poi non ci sembrava giusto continuare a spingere in questo senso".

Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team, Alessio Salucci, Team Director

Photo by: Media VR46

Marco Bezzecchi, VR46 Racing Team, Alessio Salucci, Team Director

Poco dopo il rinnovo c'è stato l'infortunio al Ranch e Bezzecchi è tornato in moto appena 5 giorni dopo essere stato operato alla clavicola. Tu eri d'accordo?
"Ho parlato con Porcellini mentre ero in volo e gli ho chiesto cosa pensasse del rientro in pista immediato di Marco. Gli ho chiesto se fossimo dei matti o meno. Perché poi a me le cose fatte da matti non mi sono mai piaciute. Mi ha detto che non avremmo rischiato nulla. Era tutto nelle mani del pilota. L'unico problema avrebbe potuto essere il caldo, perché avrebbe potuto creare infezioni alla ferita. Per fortuna abbiamo uno staff medico molto importante in pista. Abbiamo sterilizzato un container tutto per Marco, così da medicargli spesso la ferita e fare quello che ci aveva detto Porcellini. Marco ha detto che si sentiva di correre. A quel punto abbiamo deciso di prenderla turno per turno e vedere come sarebbe andata la cosa. Non avevamo alcuna costrizione. Lui ha avuto subito un buon feeling con la moto, la ferita non faceva male e quello lo ha portato subito a correre. Poi è chiaro che quella scelta l'abbiamo pagata nelle gare successive, in Thailanda e Malesia. Però tornare subito in pista e fare podio nella Sprint in Indonesia, beh... è stata tanta roba".

Ma credi che senza questo infortunio sareste rimasti nella partita per il Mondiale fino all'ultima gara con Bagnaia e Bezzecchi?
"Secondo me Marco si è fatto male in un momento chiave della stagione. In ogni sport c'è un momento chiave della stagione. Noi stavamo arrivando da un momento estremamente positivo. In India avevamo stravinto. Stavamo andando forte ed era un momento tosto. Giocarci il mondiale? Non lo so. Forse no. Ma restare protagonisti sino almeno alla gara prima di Valencia. Sono sicuro che saremmo riusciti a essere della partita fino a quel momento. Vincere il titolo no. Dobbiamo fare dei passi avanti. Non siamo pronti né come team, dobbiamo migliorare, e neanche Marco era pronto. Non lo è stato nel 2023, ma secondo me ora lo è. Deve solo tirare fuori un po' più di costanza e lo sta facendo".

Dopo un 2023 così, confermarsi sarà tosta l'anno prossimo. Quale può essere il vostro target?
"L'obiettivo credibile per il 2024 è riconfermarci, fare come quest'anno. Essere sempre nei primi 5 in gara, almeno per la partenza del Mondiale. Poi gli obiettivi possono cambiare a seconda del momento. Possono essere peggiorativi, ma, perché no, potrebbero anche essere migliorativi. Io ora vorrei partire da dove abbiamo lasciato. Per me sarebbe già un bel punto di partenza per la stagione".

Per uno che resta, un altro va via: come l'hai presa quando Marini ti ha chiesto di andare alla Honda?
"Anche con Maro è stato facilissimo. A livello umano è stato molto bello, perché io ero molto contento che lui andasse alla Honda. Per lui, quella, era ed è un'opportunità incredibile. E questa è arrivata anche grazie al nostro team. Luca mi ha detto: 'Io non vado via perché sto male. No, qui sto veramente benissimo. Honda è un'opportunità che è arrivata grazie a voi'. Noi non dobbiamo dimenticarci che abbiamo creato l'Academy per portare i piloti nei team ufficiali. Quindi l'obiettivo è super raggiunto. Marini in HRC... Dobbiamo essere contenti. Non facciamo i progetti a culo. Li facciamo e cerchiamo di farli nel modo migliore perché ci crediamo, crediamo in quello che facciamo. Lavoriamo per fare quello. Abbiamo tenuto Bez, il quale non ha avuto una moto ufficiale, invece Marini sì. A parte il timing, che ha creato qualche problema con i nostri partner, perché non tutti capiscono le situazioni. Abbiamo dovuto mediare, lo abbiamo fatto e si è risolto tutto. Quindi io sono veramente felice per lui e per i nostri progetti".

Fabio Di Giannantonio, VR46 Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Fabio Di Giannantonio, VR46 Racing Team

Al suo posto arriverà Di Giannantonio, un pilota che negli ultimi mesi ha dimostrato una grande crescita, arrivando anche alla vittoria, ma che non ha mai fatto parte del giro dell'Academy. Qual è stato il primo impatto nei test di Valencia?
"Io di Fabio sono stato molto contento subito e mi aspetto... che vada forte. Perché non è vero che è andato forte solo prima o dopo la firma. E' andato forte per due mesi di fila. Io analizzo le cose, gara per gara, turno per turno, e lui ha letteralmente cambiato marcia. Ho anche parlato con Dall'Igna di questo per capire anche la motivazione tecnica e lui mi ha detto che non è mai una sola motivazione. Sono sempre 3 o 4 aspetti a cambiare la situazione. E quindi lui ha messo insieme un ammortizzatore che funziona, una mappatura con il gas sotto che gli mancava. Lui ci ha messo un po' di motivazione. E considerate comunque che a quel livello tutti i piloti vanno davvero fortissimo. E quindi è arrivato Di Giannantonio. Adesso vorrei che riprendesse da dove ha lasciato. Il primo test con noi è stato fantastico, un grande approccio, ha ottenuto il settimo tempo, ha fatto 1'30" 2 con un set di gomme che aveva già qualche giro. Quello è l'aspetto da vedere, più che il time attack. Io sono molto contento, con il team si è trovato bene e speriamo continui ad andare forte".

Alla fine dell'anno prossimo scade il vostro contratto con la Ducati, quindi avrete un'altra decisione importante da prendere, con la Yamaha che non ha nascosto il suo interesse nei vostri confronti...
"Dove vedo il team in futuro ancora non lo so. Per fortuna ci hanno cercato quasi tutte le Case e ci fa molto piacere. Stiamo parlando con tutti e la decisione la prenderemo a metà campionato".

Uccio, tu per tanti anni hai avuto la figura dell'amico di Valentino...
"Sì, di quello che non faceva un caz...".

Ti rende orgoglioso che questo ultimo periodo abbia dimostrato che c'è qualcosa di molto diverso in te?
"No, e sono sincero. Perché se uno ti rompe i coglioni e ha ragione, allora adesso dovrei essere contento perché in pratica ho cambiato le cose. Ma quando certa gente mi rompeva le scatole, non aveva ragione. Io, onestamente, sono molto contento di quello che sto facendo adesso. Ma sono molto più contento di quello che sono riuscito a fare in passato".

Da 1 a 10, Valentino quanto è stato contento di questa stagione?
"Venti! Vale è davvero orgoglioso di quello che stiamo facendo per tutti i progetti attivi, ovvero l'Academy e il team. Siamo campioni con Bagnaia e l'Academy e terzi nel Mondiale con il team e con l'Academy grazie a Bez. Quindi... La cosa che mi ha detto Valentino e che mi è rimasta più impressa è: 'Cazzo, abbiamo vinto in MotoGP!'. Me lo ha detto dopo la vittoria in Argentina. Mi ha mandato un vocale e mi ha fatto ridere, perché è da una vita che vinciamo in MotoGP con lui. Ma lui si riferiva alla vittoria di Bezzecchi con il team. Però insomma, detto da lui... Mi ha fatto ridere!".

Valentino Rossi, Uccio Salucci, VR46 Racing Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Valentino Rossi, Uccio Salucci, VR46 Racing Team

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