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Marquez: "L'elettronica 2016 taglia molto"

Marc la trova anche un po' lenta a livello di reazioni. Riguardo alle Michelin, serve capire bene l'anteriore

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Honda Racing

Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing and Marc Marquez, Repsol Honda Team and Dani Pedrosa, Repsol Ho
Marc Marquez e Dani Pedrosa, Repsol Honda Team
Marc Marquez e Dani Pedrosa, Repsol Honda Team

La prima giornata dei test collettivi di Valencia è stata particolare per Marc Marquez. Il pilota della Honda è incappato anche in una scivolata dopo appena quattro giri, ma alla fine è risultato lui il più veloce con il tempo di 1'31"551. Una prestazione interessante se comparata ai tempi realizzati domenica in gara, visto che oggi lo spagnolo si è dovuto confrontare sia con le gomme Michelin che con il nuovo software di elettronica.

E Marc ha spiegato di essersi concentrato soprattutto su quest'ultimo aspetto: "Non è stata una delle migliori giornate di test, perché non era facile provare insieme le Michelin ed il nuovo software. Abbiamo iniziato abbastanza male, perché sono caduto dopo appena quattro giri. Sapevamo che le gomme avevano un comportamento differente rispetto alle Bridgestone con cui abbiamo corso per tanti anni, ma oggi ci siamo concentrati soprattutto sul lavoro con l'elettronica con la moto vecchia. Questo è un aspetto che richiederà ancora tempo, perché al momento il nuovo software non permette di guidare allo stesso livello, quindi abbiamo provato a migliorare il traction control e l'erogazione della potenza. Poi abbiamo fatto anche qualche uscita con il nuovo motore".

Addolcire il motore sarà fondamentale, perché la nuova elettronica taglia molto e con tempi un po' dilatati: "Uno degli aspetti su cui abbiamo lavorato di più per il nuovo motore è stato cercare di rendere più dolce l'erogazione della potenza. E' fondamentale perché con questa nuova elettronica se hai un motore troppo aggressivo hai davvero troppi tagli. E bisogna anche dire che questo software lavora un po' più lentamente, quindi i tagli arrivano un po' più in ritardo e più bruschi".

Comunque ha dato delle indicazioni interessanti anche riguardo alle coperture francesi: "Le Michelin mi sembra che cambino comportamento da tracciato a tacciato. Ad Aragon abbiamo avuto problemi soprattutto con il posteriore, che si era distrutto dopo una decina di giri, qui invece è l'anteriore ad essere difficile da comprendere e infatti ci sono state molte cadute, compresa la mia. Il problema è che non da allarmi, sembra che tutto vada bene e poi lo perdi improvvisamente. Sicuramente 1'31"5 non è un brutto tempo, ma guidando hai la sensazione di poter andare più forte, anche se al momento non è possibile".

Tra le due novità non ha avuto troppi dubbi quando gli è stato chiesto su quale sarà più importante lavorare: "Penso che sia più importante trovare la quadra a livello di elettronica, perché alla fine le gomme sono le stesse per tutti. Devo dire che la moto si muove abbastanza e taglia parecchio, ma non credo che si possa parlare di una situazione di pericolo comunque".

Infine, non si è sbilanciato riguardo alle possibilità dei piloti di fare maggiormente la differenza con le Michelin: "E' difficile dire se noi piloti saremo più in grado di fare la differenza con queste gomme. Quel che è certo è che quando si monta la gomma nuova si possono fare veramente dei tempi molto buoni, più facilmente che con le Bridgestone. Ma è anche vero che con la gomma usata è un po' più difficile tenere il ritmo rispetto a queste ultime stagioni. Poi bisognerà trovare un compromesso perché la Bridgestone aveva una gomma anteriore strepitosa, mentre per la Michelin lo è la posteriore".

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