Tecnica Aprilia: la RS-GP con le sospensioni interconnesse
La Casa di Noale in Austria ha portato in pista una nuova soluzione riconoscibile da una doppia cartuccia sullo stelo della forcella anteriore: si tratta dell'elemento visibile che testimonia l'esistenza di una sospensione interconnesa che va oltre il concetto dell'abbassatore posteriore e va nella direzione del correttore d'assetto a comando idraulico.
L’Aprilia è un laboratorio di soluzioni tecniche molto interessanti. La squadra di Noale diretta da Romano Albesiano continua a sfornare concetti che attirano l’attenzione degli ingegneri del paddock della MotoGP.
La RS-GP nel GP d’Austria ha destato curiosità per il debutto di una sospensione anteriore dotata di una seconda cartuccia sullo stelo della forcella davanti. A cosa serve? Si sono moltiplicate le chiacchiere nel mondo del Motomondiale, ma è fin troppo chiaro che con l’evoluzione degli abbassatori il mondo delle due ruote sta facendo passi da gigante nella gestione della dinamica delle moto.
Analizzando l’immagine di Gold and Goose verrebbe da dire che l’Aprilia avrebbe messo a punto una sospensione interconessa che collega l’anteriore al retrotreno e che permette ad Aleix Espargaro di disporre di un correttore d’assetto a comando idraulico.
Questa soluzione per la prima volta promossa a un weekend di gara può cambiare il concetto dell’holeshot che era nato per favorire una buona partenza abbassando con un clic il posteriore della moto. Dalla soluzione iniziale che è stata proposta, manco a dirlo dai fantasiosi tecnici della Ducati, c’è stata un’evoluzione del sistema secondo le specifiche che ogni marchio ha cercato di sviluppare.
Luca Marini ha ammesso proprio al Red Bull Ring che la sua Ducati del 2019 è stata aggiornata con un abbassatore che è regolabile con tante tarature diverse. Sulla Desmosedici del fratello di Valentino i tecnici si sono dovuti limitare nell’utilizzo della soluzione dovendo adattare il concetto ad una moto vecchia, mentre l’Aprilia cerca di alzare l’asticella con un’interpretazione più estrema che tende ad andare oltre l’idea dell’abbassatore.
È proprio per questo che ci permettiamo di parlare di un correttore di assetto che, una volta messo a punto, potrebbe garantire al pilota un variatore di setup adattabile curva per curva, pur non disponendo di un controllo elettronico che sarebbe vietatissimo dal regolamento tecnico della MotoGP.
Siamo alla fase primordiale di un concetto che, certamente, vedremo evolvere nel corso della stagione: il lavoro di regolazione del sistema non è semplice, ma una volta che verrà trovata una buona base di partenza i vantaggi potranno essere molteplici sia nella ricerca delle prestazioni che nella tutela delle gomme.
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