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MotoGP | Taramasso: "Prima volta a Motegi con la nuova carcassa"

La MotoGP è pronta ad affrontare la seconda tappa della tripletta, tornando in Giappone dopo ben tre anni d'assenza. Questo vuol dire che per la Michelin si tratterà dell'esordio della carcassa posteriore che era stata introdotta nel 2020.

Piero Taramasso

Piero Taramasso

Gold and Goose / Motorsport Images

Il Mondiale MotoGP è entrato nella sua fase più calda e le triplette non danno mai il tempo di dormire sugli allori. Dopo aver archiviato il Gran Premio di Aragon con il successo di Enea Bastianini nel duello tutto in famiglia Ducati con Pecco Bagnaia, il Circus delle due ruote è già ripartito alla volta del Giappone.

Dopo ben tre anni di assenza, dovuti alla pandemia del COVID-19 ed alla relative restrizioni di viaggio, si torna a correre a Motegi. Una pista da sempre impegnativa per gli pneumatici, ma che quest'anno porta con sé qualche insidia in più, visto che dal 2019 la Michelin ha cambiato la costruzione di quelli posteriori, quindi arriva con meno riferimenti del solito, come ci ha spiegato il responsabile dell'azienda francese, Piero Taramasso.

"Motegi è un circuito 'stop & go'. Ci sono delle frenate abbastanza dure, quindi la gomma anteriore sarà sollecitata parecchio, anche se sicuramente non ritroveremo le stesse temperature che abbiamo avuto a Misano e ad Aragon. Anche la parte centrale della gomma posteriore viene messa abbastanza sotto stress, proprio perché ci sono tante accelerazioni. Ma l'incognita più grande è che non ci corriamo dal 2019, quindi non sappiamo in che condizioni troveremo la pista", ha detto Taramasso a Motorsport.com.

"Inoltre, sarà la prima volta che correremo a Motegi con la nuova carcassa posteriore che abbiamo introdotto nel 2020. E' una soluzione che dovrebbe offrire più grip rispetto al passato, aiutando anche i piloti a fermare meglio la moto in fase di staccata, che è un aspetto molto importante sulla pista giapponese. Dunque, ci aspettiamo uno step importante sia in termini di feeling che di performance", ha aggiunto.

Montaggio dei pneumatici Michelin

Montaggio dei pneumatici Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Che tipo di scelte avete fatto quindi per questo ritorno in Giappone?
"Per quanto riguarda le anteriori, la soft e la media sono le stesse del 2019, mentre abbiamo fatto uno step verso la rigidità con la dura, perché sappiamo che ora le moto sollecitano maggiormente l'anteriore rispetto a tre anni fa. Come detto, per il posteriore la novità più rilevante è la nuova carcassa, che sarà su tutte e tre le soluzioni. A livello di mescole, abbiamo confermato la soft e la dura. Per la media invece cambia anche la mescola: ne abbiamo scelta un po' più dura sul lato sinistro, perché l'ultima volta avevamo notato un calo da quella parte".

Quello di Motegi è un circuito su cui resistono ancora i record che erano stati fatti segnare con le gomme Bridgestone...
"Vogliamo davvero batterli, perché ancora non ci appartengono. L'ultima volta ci eravamo andati davvero vicinissimi, ma non c'eravamo ancora riusciti. Per Michelin quindi sarebbe una bella cosa finire il weekend anche con questi record".

Anche se non sarà facile, perché le previsioni meteo non sembrano particolarmente clementi al momento...
"Purtroppo sembra che possa piovere sia venerdì che sabato, quindi le previsioni per il momento non sono tanto buone, anche se pare che almeno abbiamo schivato il rischio del tifone che preoccupava nei giorni scorsi. Ma lì a Motegi faccio fatica a ricordare dei bei weekend, è più facile trovare il cielo coperto, magari un po' di pioggia e temperature abbastanza basse. E' anche vero però che nel 2019 siamo andati ad ottobre inoltrato e questa volta invece a settembre, ma non sappiamo se sarà sufficiente ad avere un clima migliore".

Marc Marquez, Repsol Honda Team, pneumatici Michelin

Marc Marquez, Repsol Honda Team, pneumatici Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

La tripletta si è aperta con il Gran Premio d'Aragon e con un weekend nel quale i vostri pneumatici sembrano aver dato delle risposte molto positive...
"Ad Aragon abbiamo avuto una buonissima performance dal punto di vista delle gomme, perché sono stati battuti tutti i record: la best pole, il giro veloce in gara e la distanza di gara. Un po' come a Misano, fin dal venerdì si è capito subito quali fossero le soluzioni migliori, ovvero l'anteriore dura e la posteriore media, che poi sono state utilizzate da tutti in gara. L'anteriore offriva sia un buon grip che un buon sostegno, il posteriore invece ha garantito anche una buona costanza oltre al grip, infatti i tempi sono stati buoni fino alla fine della gara. Ma non siamo rimasti stupiti da questa cosa, perché alla fine la scelta è stata la stessa che era già stata fatta nel 2021".

Ci sono anche un paio di fattori che hanno aiutato questa performance, giusto?
"La pista ha avuto una buona evoluzione nel corso del weekend. Era sporca soprattutto venerdì, ma poi di giorno in giorno si è pulita e c'era sempre più gomma a terra. Ma devo dire che anche i team hanno fatto un bel lavoro con la messa a punta delle moto, non solo a livello di setting, ma anche di elettronica. Credo che quello sia stato un punto fondamentale: era importante lavorare sull'elettronica per limitare lo spinning, perché venerdì le gomme pattinavano davvero tanto con il poco grip offerto dalla pista. Ma tra il lavoro dei team e la pista che è migliorata, il livello di usura in gara non è stato drammatico. Alla fine c'era ancora della mescola, quindi le gomme avrebbero potuto fare ancora qualche giro. Infatti la durata della corsa è stata di ben 9" più veloce rispetto al 2021".

Non ci sono state neanche lamentele, ma so che c'è qualcosa che ci tieni particolarmente a sottolineare in questo senso...
"Sia a Misano che ad Aragon nessuno si è lamentato, come succedeva magari ad inizio anno, dell'innalzamento della temperatura o della pressione della gomma anteriore. Per noi è importante che sia andata così soprattutto a Misano, perché è una pista che tende a stressare l'anteriore, inoltre c'erano delle temperature abbastanza alte. Questo vuol dire che hanno capito come controllare questi fattori, ma soprattutto che è possibile farlo".

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