MotoGP | Taramasso: "Più cadute alla Waterfall? Incide il nuovo format"
Presentando il Gran Premio d'Olanda, il responsabile della Michelin è tornato sul weekend del Sachsenring spiegando che se si sono viste più cadute alla Waterfall rispetto al passato recente è dovuto in parte al nuovo format, che impone ai piloti di essere sempre aggressivi per cercare di entrare direttamente in Q2. A maggior ragione su una pista come quella tedesca, sulla quale i sorpassi sono complicati.
Ultima fermata ad Assen, almeno per la prima parte della stagione 2023 della MotoGP. Il Gran Premio d'Olanda conclude la tripletta del mese di giugno e ci conduce alla lunga pausa estiva, che durerà fino al primo weekend agosto, quando i motori si riaccenderanno a Silverstone.
Prima però c'è ancora una delle grandi classiche del Motomondiale, la "Cattedrale" di Assen, un'università della moto che dal punto di vista degli pneumatici è però una pista più tradizionale rispetto alle atipicità incontrate la scorsa settimana in Germania, come ha spiegato a Motorsport.com Piero Taramasso, responsabile della Michelin.
Cosa dobbiamo aspettarci questo fine settimana in Olanda?
"Assen è una pista più convenzionale rispetto al Sachsenring, quindi torniamo ad utilizzare una gamma di pneumatici che potremmo definire standard, con gomme simmetriche all'anteriore ed asimmetriche al posteriore con la spalla destra più dura. L'asfalto è stato rifatto nel 2020, quindi c'è un buon grip e per gli pneumatici dovrebbe essere un circuito meno esigente rispetto al Sachsenring".
Che soluzioni proporrete questo fine settimana?
"All'anteriore proponiamo la soft e la media che avevamo portato anche nel 2022, che erano state le soluzioni più utilizzate: la media è stata scelta dall'80% dei piloti, mentre tutti gli altri hanno montato la soft. Sappiamo che sono mescole che funzionano bene su questo tipo di circuito, che non sollecita troppo l'anteriore, inoltre si tende ad avere soluzioni abbastanza morbide, perché le temperature non sono mai troppo elevate. Abbiamo deciso quindi di sostituire la gomma dura, che non è stata utilizzata dal 2021, da quando hanno rifatto l'asfalto. Al suo posto porteremo la nuova mescola che abbiamo validato all'inizio del 2023, che è quella che avevamo portato in Argentina e ad Austin come media".
Parlando di gomme posteriori invece cosa ci puoi dire?
"Abbiamo confermato la soft dell'anno scorso, che era stata utilizzata da un terzo dei piloti, ma anche la dura del 2022, che era stata la scelta degli altri due terzi dei piloti. Una soluzione che aveva funzionato molto bene in gara, perché offriva un buon supporto e soprattutto una buona stabilità alla moto. Assen è una pista con tanti cambi di direzione ad alta velocità, quindi è un aspetto fondamentale".
Al Sachsenring abbiamo dovuto fare i conti con un meteo ballerino, che situazione troveremo in Olanda?
"Sembra che possa essere un buon weekend, senza l'incognita della pioggia. Questo è positivo, perché invece Assen è un posto dove può capitare, essendo abbastanza vicino al mare".
Il trend delle ultime gare vede utilizzare la posteriore soft nella Sprint e la media nella gara lunga. Possiamo aspettarci ancora uno scenario di questo tipo?
"Diciamo che sulla carta dovrebbe essere così. E' un indirizzo che stanno prendendo un po' tutti. Una volta i team erano più aggressivi e provavano in tutti i modi a far lavorare la mescola più morbida. Adesso invece sfruttano veramente al meglio i dati che raccolgono nella Sprint, che è il miglior test possibile: con i piloti che spingono dall'inizio alla fine, si può valutare l'usura ed il decadimento della gomma in condizioni perfette. Questo gli consente di fare la scelta giusta in vista della gara lunga della domenica, che spesso poi ricade sulla media".
Piero Taramasso
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Facciamo un passo indietro al Gran Premio della Germania: un weekend che ha visto il dominio delle Ducati, con la doppietta di Jorge Martin, ma che ha mostrato anche grandi prestazioni, soprattutto nella gara lunga di domenica...
"E' stata una bella gara, molto intensa e combattuta dal primo all'ultimo giro. Il tempo di gara è stato inferiore di 7" rispetto all'anno scorso, inoltre è stato fatto il record del giro veloce, quindi le performance sono state di alto livello anche su un circuito che va rispettato, perché è molto particolare. Le gomme hanno tenuto bene sia a livello di usura che di temperatura nonostante ci fossero 46 gradi sull'asfalto".
Quasi tutti hanno optato per la gomma posteriore media domenica, solo in due hanno montato la soft, ma hanno fatto fatica...
"Effettivamente, ci sono state delle difficoltà solo per i piloti che hanno scelto la soft al posteriore, Aleix Espargaro e Fabio Quartararo. E' vero che è la gomma che l'anno scorso aveva vinto la gara proprio con Fabio, ma le moto sono cambiate e il ritmo è stato molto più elevato, quindi si è rivelata una soluzione un po' al limite. Diciamo che era un rischio un po' calcolato, ma come tutti i rischi a volte può pagare ed altre no".
In generale però sembra che i piloti fossero abbastanza soddisfatti delle gomme che avevate scelto per il weekend...
"Su un circuito come questo, che è molto difficile da affrontare per un produttore di pneumatici, non ci sono state critiche, questo vuol dire che è andata bene. Anche per la Sprint la scelta è stata abbastanza chiara, con la dura all'anteriore e la soft al posteriore. A complicare un po' le cose ci ha pensato solo l'instabilità del meteo, con le condizioni che cambiavano rapidamente, e questo ha lasciato poco tempo per trovare l'assetto ideale delle moto. Nonostante questo, i team ed i piloti sono stati molto bravi ad adattarsi rapidamente, e sono venute fuori due belle gare senza problematiche particolari".
Le gomme slick hanno funzionato piuttosto bene anche nella Q2, quando parte della pista era ancora umida...
"Nelle ultime due curve la pista era ancora bagnata, però è vero che in quelle situazioni le mescole slick con una pressione leggermente più alta, che aiuta a metterle in temperatura, riescono ad offrire una buona aderenza anche sulle chiazze d'acqua. I piloti lo hanno capito ed ora riescono a farle funzionare bene in queste condizioni. Due o tre anni fa erano in pochi quelli che ci riuscivano, tipo Marc Marquez, Miller o Zarco. Ora praticamente tutti hanno la fiducia per usare le slick anche in queste condizioni".
Se vogliamo trovare un piccolo neo, rispetto alle ultime stagione si sono riviste di nuovo più cadute alla Waterfall: a cosa è dovuta questa cosa secondo te?
"Nelle prime due stagioni dal nostro rientro, nel 2016 e nel 2017, c'erano state diverse cadute, ma poi con l'introduzione delle gomme anteriori asimmetriche si erano ridotte parecchio. Quest'anno invece siamo tornati a vederne di più: credo che sia stato in parte per le condizioni, ma anche perchè i piloti erano un po' più aggressivi. Diciamo che da quando c'è la Sprint, l'importanza di stare davanti in qualifica rende i piloti un po' più aggressivi. In più il Sachsenring è una pista che rende difficili i sorpassi, quindi questa cosa di voler stare davanti si è amplificata ulteriormente. Penso che sia questo che abbia portato a vedere più cadute, una cosa che non avveniva da anni".
Proprio per questo discorso di aggressività, i piloti stanno iniziando a chiedere che la FP1 non abbia più validità per l'accesso diretto alla Q2, in maniera da avere almeno un turno da sfruttare per la messa a punto. Tu saresti d'accordo con una soluzione di questo tipo?
"Sì, io sarei d'accordo, perché in questo modo si lascerebbe ai piloti più tempo per lavorare sul setting, in maniera da arrivare alle gare con moto più a posto. Inoltre si toglierebbe anche un po' di pressione ai piloti, quindi sarei d'accordo".
Piero Taramasso, Michelin
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
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