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Intervista
MotoGP GP di Francia

MotoGP | Taramasso: "Ora i team gestiscono meglio pressioni e temperatura"

Presentando il weekend di Le Mans e facendo un'analisi di quello di Jerez, il responsabile della Michelin ha spiegato che l'introduzione del sistema di rilevazione delle pressioni ha permesso alle squadre di fare uno step importante per quanto riguarda la gestione della pressione e della temperatura degli pneumatici.

Piero Taramasso

Dal caldo infernale di Jerez al rischio di pioggia di Le Mans. E' questo lo scenario a cui sembrano andare incontro i protagonisti della MotoGP questo fine settimana. Non una grande novità per il Gran Premio di Francia, che negli ultimi anni è sempre stato caratterizzato dalle incertezze climatiche. Si tratta comunque di un tracciato che la Michelin conosce molto bene e che quindi non dovrebbe presentare troppe insidie dal punto di vista degli pneumatici, come ci ha spiegato il responsabile dell'azienda francese, Piero Taramasso, che poi è tornato anche sul Gran Premio di Jerez, dando anche degli spunti interessanti legati soprattutto al sistema di rilevazione delle pressioni.

"Sicuramente non ci aspettiamo le temperature che abbiamo avuto a Jerez. A Le Mans è sempre più fresco e, anzi, c'è anche rischio di pioggia in tutte e tre le giornate del weekend. Le previsioni parlano di temperature comprese tra i 9 ed i 15 gradi, quindi diciamo che non avremo la fortuna dell'anno scorso, quando la gara era stata disputata con una temperatura di 38 gradi sull'asfalto, decisamente poco usuale per il tracciato francese. In ogni caso, anche per quest'anno abbiamo confermato le soluzioni del 2022, che si erano comportate molto bene", ha detto Taramasso a Motorsport.com.

Quindi che soluzioni porterete?
"Le tre anteriori, che sono tutte simmetriche, sono le stesse specifiche dell'anno scorso. Al posteriore invece abbiamo confermato la soft e la media, in questo caso asimmetriche e con la spalla destra più dura. Nel 2022, nonostante le alte temperature, tutti avevano corso con la soft e alla fine della corsa l'usura non era elevata. Inoltre, le prestazioni erano state molto buone, perché tutti i record del tracciato sono stati realizzati l'anno scorso. Anche la media si era comportata abbastanza bene durante le prove, perché offriva più stabilità, ma non era stata altrettanto performante. In caso di pioggia invece ci sarà l'allocazione standard, che team e piloti conoscono molto bene, e credo che su questa pista la soluzione migliore possa essere la soft".

In caso di asciutto quindi possiamo aspettarci che si indirizzino tutti verso la soft sia per la Sprint che per la gara lunga?
"In condizioni stabili, la soft sarà sicuramente la soluzione più gettonata al posteriore. Per quanto riguarda l'anteriore, l'anno scorso la maggior parte dei piloti aveva utilizzato la media, ma c'erano stati anche tre piloti che avevano corso con la dura ed altrettanti che lo avevano fatto con la soft. Quindi, anche in questo caso, credo che si possa prevedere che vada per la maggiore la media. Non ci aspettiamo grosse sorprese".

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Le Mans è una pista più impegnativa per l'anteriore o per il posteriore?
"Direi il posteriore, perché è un circuito stop & go, quindi con tante accelerazioni. Ma in generale non è un circuito aggressivo con gli pneumatici, inoltre le temperature di solito non sono troppo alte, ed è per questo che di solito si riesce a fare la gara con la soft. Ma anche all'anteriore di solito utilizziamo delle mescole abbastanza morbide".

Facendo un passo indietro a Jerez, credo che si possa dire che le cose siano andate piuttosto bene dal punto di vista delle gomme nel GP di Spagna...
"A Jerez c'era molto caldo, quindi le temperature della pista erano alte. In generale abbiamo avuto delle condizioni stabili ed è più facile lavorare così. Per la Sprint hanno tutti scelto la media all'anteriore e la soft al posteriore, una soluzione che ha performato bene. Per la gara di domenica poi tutti hanno fatto una scelta giudiziosa e sono passati dalla soft alla media al posteriore. Questa gomma ha lavorato molto bene e il suo punto forte è stato la costanza. Non a caso, quasi tutti hanno fatto il loro giro veloce negli ultimi 3-4 giri, in una gara in cui hanno potuto spingere dall'inizio alla fine. Per noi non è stata una sorpresa che all'anteriore si siano indirizzati tutti verso la media, perché è diventata un po' il riferimento su tutte le piste: è una soluzione che portiamo un po' dappertutto e quando c'è scelgono tutti quella. Diciamo che tutto è andato un po' secondo le previsioni e che alla fine della gara l'usura delle gomme erano nella norma. Lo stesso vale per la temperatura e le pressioni, nonostante le temperature elevate della pista".

L'unica instabilità del meteo è arrivata tra Q1 e Q2, quando è caduta qualche goccia di pioggia. Quanto coraggio hanno dovuto avere i piloti per scendere in pista con le slick?
"La pista non era bagnatissima, ma dai tempi si poteva capire che era più lenta e che c'erano delle chiazze d'umido. Ci vuole veramente fiducia e coraggio per uscire con le slick perché, anche se la pista è quasi asciutta e la gomma ti offre grip e confidenza, non deve essere facile spingere vedendo le gocce di pioggia sul cupolino o sulla visiera del casco. Sono stati veramente abili quelli che sono riusciti a sfruttare quel momento con le gomme slick".

Dopo averlo già fatto anche ad Austin, Franco Morbidelli è tornato alla carica sul tema della gomma anteriore che secondo lui andrebbe migliorata per evitare innalzamenti della temperatura e della pressione. Hai avuto modo di parlarne con lui?
"Ultimamente Franco parla spesso della gomme. Ad Austin in una gara le sentiva surriscaldate e nell'altra invece fredde. Anche a Jerez ha fatto i suoi commenti, ma io non ci faccio caso più di tanto. E' il suo punto di vista, ma non mi sembra che ci siano altri piloti che la pensano come lui. Miller, per esempio, lo ha detto chiaramente di non vederla così. Quando sono i suoi colleghi piloti a contraddirlo, non c'è bisogno di aggiungere altro".

Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing

Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

A Jerez il sistema di rilevazione delle pressioni era ancora in fase di "rodaggio", ma viste le alte temperature dovrebbe essere stato un bel banco di prova. Come si sono comportati i team? Erano dentro ai valori prestabiliti?
"Con i valori che abbiamo ora, si sono comportati tutti bene. Si è visto veramente uno step importante da parte delle squadre, perché ora sanno controllare davvero bene le temperature e le pressioni, perché a Jerez non era per niente facile. Le condizioni più difficili sono proprio quando c'è questo caldo estremo, ma ora hanno trovato delle soluzioni tecniche per controllare questi fattori. Ci sono dei team che hanno creato delle vere e proprie tabelle di corrispondenza per settare i parametri in base alla temperatura dell'asfalto ed all'umidità dell'aria. Devo dire che stanno facendo veramente un bel lavoro. Lunedì poi, nella giornata di test, è stata provata una nuova versione del software, che avrà ancora un weekend di valutazione a Le Mans. Ma è evidente che il sistema sta avanzando nella direzione giusta. E' complicato da mettere appunto, ma funziona".

A questo punto, pensi che il sistema entrerà a pieno regime, con l'introduzione delle penalità, a partire dal Mugello come previsto?
"Credo che potremo dirlo solo dopo Le Mans, anche se credo che siamo vicini alla versione finale del software. Poi toccherà alla Dorna ed alla FIM prendere la decisione di iniziare ad utilizzarlo a pieno regime. Io comunque credo che il grosso del lavoro ormai sia stato fatto e che sia solo questione di fine tuning. E' solo questione di metterlo in atto e poi tutti si adegueranno, ma ribadisco che i team hanno già fatto un passo avanti enorme per controllare le pressioni e le temperature".

Questo weekend comincia anche la MotoE, con la grande novità del debutto della Ducati. Avete cambiato qualcosa anche a livello di gomme?
"Sono tutti piuttosto eccitati per vedere come performerà la Ducati in gara. Abbiamo già fatto due test, a Jerez e a Barcellona, ma poi il weekend di gara è sempre diverso. Le prime impressioni sono buone, perché i piloti parlano di una moto molto maneggevole e più veloce. Per quanto riguarda le gomme, l'anteriore è molto simile a quello dell'anno scorso. Solo le mescole sono un pelino diverse, perché abbiamo aggiunto un paio di punti in più di materiali sostenibili. Al posteriore invece abbiamo fatto uno step più importante, circa 7-8 punti, portando ad oltre il 50% della composizione il materiale sostenibile. In questo caso, la difficoltà è sempre quella di aumentare la percentuale di questi materiale senza andare ad intaccare la performance della gomma, ma per il momento sembra che stiamo riuscendo a centrare l'obiettivo".

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Photo by: MotoE

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