MotoGP | Taramasso: "Nuova anteriore? Buona base, ma faremo qualche evoluzione"
Il responsabile della Michelin ci ha spiegato che i riscontri raccolti nel test di Misano con la nuova costruzione anteriore sono stati positivi, perché i feedback dei piloti sono stati in linea con le aspettative. Forse c'è ancora qualche aspetto da migliorare, ma la base di partenza è buona per arrivare alla versione da portare in gara.
Piero Taramasso
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
La giornata di test di MotoGP andata in scena a Misano lunedì scorso è stata particolarmente importante e non solo per le squadre. Si trattava infatti dell'ultimo test ufficiale della stagione prima di quello che seguirà l'ultima gara a Valencia, che però sostanzialmente aprirà il 2025. Era quindi anche per la Michelin l'ultima occasione per far provare a tutti i piloti titolari (quindi anche a quelli dei marchi che non godono delle concessioni e non possono fare test privati) la nuova carcassa realizzata per la gomma anteriore.
L'intenzione dell'azienda francese sarebbe stata quella di farla provare a tutti già in occasione del test di giugno al Mugello, ma in quel caso a rovinare i piani era stata la pioggia, ritardando un pochino la tabella di marcia. Ad oggi, dunque, non è ancora possibile dire se questa diventerà la gomma anteriore che sarà utilizzata nella prossima stagione o meno, anche se il responsabile Piero Taramasso ci ha tracciato un bilancio positivo di questa prima presa di contatto.
"Per la giornata di test era previsto uno slot di 30 minuti, tra le 14:00 e le 14:30, nel quale avevamo chiesto ai piloti di andare in pista solo con la nuova gomma anteriore e tutti hanno rispettato le consegne. Questa gomma era già stata provata dai collaudatori in diverse versioni, cosa che ci ha permesso di arrivare al modello che abbiamo messo a disposizione dei titolari a Misano", ha detto Taramasso a Motorsport.com.
"Posso già anticipare che è stato un test positivo, perché i feedback dei piloti corrispondono agli effetti che cercavamo con questa nuova costruzione, sia negli aspetti positivi che in quelli potenzialmente negativi. Ora stiamo analizzando tutti i dati che abbiamo raccolto per capire quale potrà essere il prossimo passo, quindi cosa dobbiamo fare per migliorarne la prestazione e fare in modo che si adatti a tutti i tipi di moto e di stili di guida", ha aggiunto.
A questo punto, era inevitabile chiedere al responsabile dell'azienda francese quali fossero gli effetti che la Michelin cercava con questa nuova costruzione e cosa invece la rende differente da quella di cui dispongono ad oggi i piloti di MotoGP.
"E' proprio una nuova concezione, diversa da quella attuale. Abbiamo utilizzato dei nuovi materiali e infatti parliamo di una gomma che pesa un chilo in meno, che non è poco. Ed è un qualcosa che abbiamo fatto anche per ragioni di sostenibilità. Quindi si tratta di una nuova carcassa, che ha anche un profilo diverso, che rende la gomma un pochino più grande. Questo aiuta ad avere una superficie di contatto maggiore, quindi ad avere più grip, cosa che dovrebbe renderla anche meno sensibile alle variazioni di pressione e temperatura, che stanno diventando un aspetto cruciale delle gare di MotoGP", ha spiegato Taramasso, non nascondendo di essere soddisfatto per il fatto che i feedback dei piloti sono stati proprio in linea con le aspettative.
Alex Marquez, Gresini Racing
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
"Questi erano i nostri intenti e sono tutte caratteristiche che abbiamo riscontrato nel test di Misano: i piloti sentono già che la gomma è diversa da quella standard ed alcuni avrebbero voluto avere più tempo a disposizione per provare ad adattare il setting. Il feeling che dà questa gomma comunque è diverso, quindi non siamo rimasti sorpresi che ad alcuni piloti ci sia voluto qualche giro per trovare la quadra e che altri non ci siano proprio riusciti ancora. E' vero che ha un comportamento diverso, ma è buono, perché si muove un po' di più, ma da un buon feedback".
Come aveva lasciato intuire in precedenza, forse c'è qualche aspetto sul quale bisogna ancora un po' lavorare: "Tutti sentono che ha più grip, forse anche troppo in questo momento, perché rende la moto più pesante e meno maneggevole, specialmente nei cambi di direzione. Quindi è logico quello che dicono e può essere che magari siamo andati un po' troppo in là. Ma queste sono tutte informazioni preziose, perché c'è anche chi è riuscito a fare il suo miglior tempo di giornata con questa gomma, quindi sono positive anche le performance".
"I piloti ci hanno dato le informazioni giuste e adesso sta a noi trasformarle in qualcosa di positivo e che possa funzionare bene per tutti quanti. Comunque appena avremo analizzato tutto, ne parleremo con la FIM, la Dorna ed i team e decideremo come andare avanti", ha proseguito, senza sbilanciarsi comunque sulla possibilità di vederla introdotta già dalla prossima stagione.
Infine, ci ha spiegato perché non è mai semplice introdurre una soluzione nuova per l'anteriore, aggiungendo che probabilmente ci sarà bisogno di fare ancora un'ulteriore evoluzione prima di arrivare alla versione definitiva che sarà portata in gara.
"Il processo di sostituzione di una gomma anteriore è molto più lungo e più difficile rispetto a quello di una gomma posteriore, perché è quella che ti dà il feeling per spingere. Anche noi abbiamo bisogno di parecchi chilometri su circuiti diversi ed in condizioni differenti, sia di caldo che di freddo, ma anche dove carichi di più o di meno l'anteriore a seconda delle caratteristiche della pista. Il posteriore invece è una questione di grip e performance: praticamente, basta guardare il cronometro per prendere una decisione".
"Sull'anteriore serve una maggior riflessione per arrivare ad un modello che funzioni bene. In generale comunque i commenti sono stati positivi per i piloti della Ducati e per quelli della Honda. La Yamaha uno sì e uno meno. Forse erano un pochino più in difficoltà quelli dell'Aprilia, ma probabilmente hanno solo bisogno di girare un po' di più. Quello che posso dire con certezza comunque è che la base è buona, e che partendo da questa faremo qualche evoluzione per arrivare al modello finale", ha concluso.
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