MotoGP | Taramasso: "Guai Aragon? Mix di condizioni pessime e poco tempo per lavorare"
Il responsabile della Michelin ha ammesso le difficoltà incontrate nel weekend del Gran Premio d'Aragon, spiegando però che c'è stato un mix di fattori a condizionare i problemi di graining all'anteriore e di blister al posteriore: le pessime condizioni della pista in termini di grip e sporcizia che hanno dato ai team pochissimo tempo per lavorare
Piero Taramasso
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Piero Taramasso ce lo aveva anticipato la scorsa settimana: il weekend di Motorland Aragon sarebbe stato uno dei più complicati della stagione dal punto di vista delle gomme e bisogna dire che il responsabile della Michelin ci aveva visto lungo perché, per sua stessa ammissione, quello del grande ritorno alla vittoria di Marc Marquez, dopo ben 1043 giorni di astinenza, si è rivelato fin qui il più critico in assoluto della MotoGP 2024.
Non avendo avuto modo di effettuare un test prima del fine settimana di gara, il nuovo asfalto era un'incognita per tutti e non è stato una bella sorpresa. Già di per sé, il livello di grip era davvero basso e a questo si è sommata la pioggia caduta sia nella notte di venerdì che in quella di sabato, che ha sporcato ulteriormente il fondo, portando in pista sabbia. Questo ha generato delle condizioni molto critiche, dando vita anche a delle lamentele, come quella seppur velata di Pecco Bagnaia sulla gomma anteriore a sua disposizione nella Sprint conclusa al nono posto. Ma tra graining all'anteriore e blister al posteriore, non è stato un weekend semplice per nessuno, come ci ha spiegato proprio Taramasso.
"E' stato un weekend veramente tosto, il più duro della stagione. Ci aspettavamo di arrivare là e trovare un asfalto nuovo con tanto grip, un meteo stabile e delle temperature alte, visto che eravamo a fine agosto-inizio settembre. Invece siamo arrivati e ci siamo ritrovati a fare i conti con un asfalto che aveva zero grip e con delle condizioni meteo miste, con dei temporali che hanno portato in pista anche parecchia sabbia. Tutto questo ha reso le cose molto più difficili già dal primo giorno, perché la FP1 praticamente non è servita a niente: la pista era talmente sporca che i dati che abbiamo raccolto sono stati praticamente inutili", ha detto Taramasso a Motorsport.com.
"L'unica sessione buona è stata quella del venerdì pomeriggio, perché la pista aveva iniziato a pulirsi un po' e lì ci siamo subito resi conto che la posteriore soft era abbastanza al limite a livello di temperatura. Lo sapevamo che era una scelta aggressiva ed avevamo già avvisato anche i team. Visto che al posteriore avevamo portato tre specifiche, essendoci l'asfalto nuovo, abbiamo azzardato questa soluzione, sapendo che comunque c'era la media, che era quella 'giusta', e poi la dura, che era quella di back-up in caso di temperature o usure eccessive. Quindi ci siamo concentrati a sorvegliare le temperature ed il livello di spinning delle gomme. E alla fine è stato abbastanza chiaro che avrebbe potuto fare la Sprint, ma non la gara lunga: per 10-11 giri poteva bastare, ma con l'aumentare della distanza il blister sarebbe diventato troppo importante", ha aggiunto.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Paradossalmente, nella Sprint però il problema è diventato la gomma anteriore...
"Nella Sprint sono andati tutti con la media davanti a la soft dietro. La sorpresa è stata che alla fine il posteriore non ha sofferto più del dovuto, ma l'anteriore lo ha fatto parecchio. Tutti i piloti hanno accusato un forte graining, sia a destra che a sinistra, dopo appena due o tre giri. Questo è successo perché c'era la gomma posteriore soft che spingeva parecchio su quella anteriore, quindi le moto erano proprio sbilanciate. Inoltre la pista era sporca, a causa della presenza della sabbia portata dalla pioggia, e si è creata una situazione simile a quella del Qatar. Ma forse sabato le condizioni erano addirittura peggio di quelle del Qatar. E c'è stato chi è andato parecchio in difficoltà, come ad esempio Bagnaia".
Pur senza dirlo direttamente, Pecco ha lasciato intendere che ci fosse qualcosa che non andava sulla sua gomma: avete fatto delle verifiche?
"Ovviamente sì, e la sua gomma era come le altre, con graining sia sul lato destro che su quello sinistro. Tutti i piloti ci hanno detto che l'anteriore era al limite. Il punto forte di Pecco è proprio quello, perché lui ha tanto feeling in staccata e può entrare forte in curva, quindi con questo graining probabilmente ha sofferto un po' più degli altri. Questa è stata la nostra analisi ed anche quella della Ducati, perché abbiamo scambiato i dati e li abbiamo osservati davvero bene. Comunque è chiaro che a questo punto la situazione non era delle più serene per tutti. Dopo la Sprint, dunque, abbiamo comunicato alle squadra che non avrebbero potuto utilizzare la posteriore soft per la gara lunga e che sarebbero dovuti andare sulla media, perché eravamo convinti che quello avrebbe aiutato anche l'anteriore, generando meno spinta dal posteriore".
E questo accorgimento ha dato i risultati sperati?
"Domenica hanno corso tutti con una coppia di gomme medie e alla fine è stata una buona scelta. Globalmente, è andata meglio rispetto alla Sprint, anche se ci sono stati alcuni piloti che hanno avuto delle difficoltà a mettere in temperatura la gomma posteriore, quindi hanno performato meno. Per esempio, Vinales e Quartararo hanno sofferto di questa situazione. Quelli davanti invece non hanno patito troppo e le loro prestazioni sono state abbastanza buone".
Nella gara di domenica abbiamo visto di nuovo anche delle penalità legate alle pressioni delle gomme per Di Giannantonio, Miller e Raul Fernandez...
"Per tutti e tre i piloti è stata una penalità legata alla gomma anteriore e per una questione di uno o due giri. E' stata più che altro sfortuna e penso che la chiave di queste penalità, ma più in generale di questo graining all'anteriore e delle difficoltà vissute in questo weekend deriva dal fatto che nella FP1 non si è potuto lavorare correttamente a causa delle condizioni della pista, perché era troppo sporca, quindi il ritmo era troppo lento. Anche il sabato mattina non si è potuto lavorare a dovere sulle moto, perché aveva piovuto tutta la notte, quindi i setting delle moto erano ancora un po' approssimativi. Gli unici dati un po' di valore sono stati quelli del venerdì pomeriggio e volendo quelli della Sprint. Le chiavi dei problemi sono state le condizioni pessime ed il poco tempo per lavorare sulle moto".
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