MotoGP | Taramasso: "Bagnaia è diventato un maestro a gestire la gomma"
Il responsabile della Michelin ha spiegato qual è stata la chiave che ha permesso al pilota della Ducati di dominare in Austria, oltre a presentare il prossimo appuntamento del calendario, a Barcellona, su una pista che rischia di essere resa ancora più insidiosa dal suo spostamento in calendario da giugno a settembre.
Dopo un Gran Premio d'Austria nel quale la gestione delle gomme ha fatto da padrona, la MotoGP è pronta a tornare in pista a Barcellona. Il Gran Premio di Catalogna è stato per la prima volta inserito in calendario a fine estate, quindi una gara già nota per le temperature infernali potrebbe farsi ancora più rovente.
Questo però non cambia le insidie del circuito di Montmelò per quanto riguarda gli pneumatici, come ci ha spiegato il responsabile della Michelin, Piero Taramasso, che ha presentato l'11° appuntamento stagionale, oltre ad aver analizzato anche quanto accaduto due settimane fa al Red Bull Ring.
"In passato abbiamo sempre corso in primavera a Barcellona, l'anno scorso la gara era stata il 5 giugno, subito dopo Le Mans. Avevamo già trovato 55 gradi sull'asfalto e andando a settembre il rischio è di poter trovare ancora più caldo, anche se dalle previsioni meteo non sembra", ha detto Taramasso a Motorsport.com
"E' una pista che mette parecchia energia sulla gomma anteriore, mentre il posteriore viene messo in difficoltà dal livello di grip molto basso che offre l'asfalto. Anche se lo hanno rifatto nel 2018, sono stati utilizzati dei materiali locali, che sono molto friabili e si consumano velocemente, facendo calare il grip. Per questo, siamo già pronti a sentire delle lamentele legate allo spinning del posteriore", ha aggiunto.
Alla luce di questo, che soluzioni avete scelto per il Gran Premio di Catalogna?
"Viste queste condizioni ed il timing della gara, abbiamo deciso di proporre le mescole più dure di cui disponiamo all'anteriore e si tratta di tre gomme simmetriche. Rispetto al 2022 abbiamo confermato la dura e la media, mentre abbiamo indurito di uno step la gomma soft. Al posteriore abbiamo confermato la media e la soft dello scorso anno, entrambe asimmetriche. La scelta più gettonata lo scorso anno era andata sulla media sia all'anteriore che al posteriore. In quel caso, come detto, c'erano 55 gradi sull'asfalto, quindi sono soluzioni che dovrebbero andare bene anche questo fine settimana".
Pensi che la Sprint si possa fare con la gomma soft al posteriore?
"Senz'altro sì, perché l'anno scorso due piloti sono riusciti a fare la gara lunga con la soft ed il loro feedback era stato piuttosto positivo. E' una gomma che offre un extragrip evidente rispetto alla media, quindi penso che sarà una scelta gettonata sabato".
C'è il rischio che la nuvoletta che ultimamente perseguita la MotoGP si manifesti anche a Barcellona?
"Oggi sta già piovendo e comunque le previsioni parlano di possibili temporali nell'arco di tutto il weekend. Lì abbiamo fatto solo qualche turno con la pista umida, ma le gare di solito sono sempre state asciutte, quindi sarebbe un po' un'incognita, anche perché Barcellona è una pista che asciuga molto rapidamente. Inoltre, quando piove lì tende sempre a portare un po' di sabbiolina in pista, che probabilmente arriva dal mare, quindi non sarà semplice se la pista sarà bagnata".
In Catalogna ci sarà anche una novità legata alla MotoE, che affronta il penultimo appuntamento...
"La mescola della gomma anteriore sarà diversa rispetto a quella che utilizziamo nelle altre gare, che sarà più rigida e sarà solo per Barcellona. Dopo i test che avevamo fatto ad inizio anno, avevamo visto che l'anteriore veniva messo molto sotto stress su questa pista, quindi abbiamo deciso di realizzare questa mescola un po' più rigida, specifica per questa gara, per offrire un po' più di sostegno ai piloti".
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Facciamo un passo indietro all'Austria, dove abbiamo assistito ad un dominio incontrastato di Pecco Bagnaia e della Ducati. Dal punto di vista delle gomme, che tipo di weekend è stato?
"Il Red Bull Ring è un tracciato impegnativo per la gomma anteriore, perché ci sono delle staccate molto violente, ma genera anche delle temperature elevate sul posteriore e per questo portiamo una carcassa apposita. Questo è stato un bene, perché abbiamo trovato delle temperature molto elevate: per la Sprint c'erano 47 gradi sull'asfalto e per quella di domenica addirittura 50. E' per questo che per la maggior parte dei piloti la scelta è andata sulla dura all'anteriore e sulla media al posteriore. E' stata una scelta praticamente unanime per la gara lunga, nella quale solo Marc Marquez ha deciso di correre con la soft al posteriore. Per la prima volta poi abbiamo visto la maggior parte dei piloti partire con la media anche nella Sprint, proprio perché la pista era molto calda. Considerando le condizioni, le gare non sono state spettacolari, ma le gomme hanno fatto il loro dovere. Sono arrivati anche il nuovo record della pista e quello del giro veloce in gara, quindi non è andata male".
Questa volta abbiamo assistito a due gare "di gestione", soprattutto quella lunga...
"Stavolta i piloti non hanno potuto spingere dall'inizio alla fine. Si è visto un calo della gomma posteriore a partire da due terzi di gara. Ma si sapeva che ci sarebbe stato un drop, quindi ci sono stati dei piloti che hanno gestito un po' all'inizio e poi hanno cercato di spingere di più alla fine, mentre altri hanno fatto il contrario. Però non c'era molto scelta, era una gara da fare così, gestendo".
Qual è stata secondo te l'arma con cui Bagnaia è riuscito appunto a gestire il consumo della gomme meglio di tutti gli altri?
"Penso che la sua moto fosse bilanciata molto bene, proprio come piace a lui. Poi Pecco ha fatto veramente un grande step: l'anno scorso gestiva già molto bene le gomme, ma quest'anno ha capito come interpretare le corse al meglio. Penso che questo sia sempre stato uno dei suoi punti di forza, fin dai primi Gran Premi che ha fatto con noi, ma adesso è diventato davvero un maestro nel gestire la gomma. Soprattutto gestisce bene i primi due o tre giri, quelli in cui la gomma è un po' più 'fragile', è in questa fase che la mette nelle condizioni ideali per aggredirla al momento giusto. E' proprio una questione di feeling".
In Austria tanti piloti hanno accolto con favore la scelta di abbassare il valore limite della pressione. C'è anche chi pensa che dovrebbe diventare quello su tutti i circuiti, qual è la tua idea?
"Lo abbiamo abbassato tenendo conto della pressione atmosferica. Essendo in altitudine, invece di utilizzare il tradizionale riferimento a 1,88, abbiamo portato il valore minimo a 1,79. Sulla carta, è un valore più basso, ma in realtà è uguale: se tu prendi una gomma gonfiata a 1,79 al Red Bull Ring e la porti a Misano, lì avrai un valore di 1,88. In base a questo, ci sono sette circuiti sui quali i riferimenti di pressione saranno più bassi rispetto a quelli standard, tra cui l'India e Valencia".
Dopo la gara, Enea Bastianini ha parlato di un calo davvero importante della gomma, come non gli era mai capitato nei suoi tre anni in MotoGP. Voi avete riscontrato qualcosa di strano in questo senso?
"Per il momento no, ma stiamo indagando. Tra le altre cose, lo stiamo facendo anche con quella che ha utilizzato nella Sprint, perché anche in quel caso non aveva avuto un gran feeling. Onestamente, per il momento non vediamo nulla di anomalo, ma le analisi saranno concluse entro il fine settimana, quando avremo uno scambio d'informazioni anche con Ducati per capire se anche loro dovessero aver riscontrato qualcosa".
Paddock, Michelin
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
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