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Intervista
MotoGP GP di Valencia

MotoGP | Taramasso: "Asimmetriche anche sull'anteriore a Valencia"

Il Circuito Ricardo Tormo ha caratteristiche molto particolari, che richiedono soluzioni specifiche a livello di pneumatici. E questo fine settimana ci sarà una responsabilità in più per la Michelin, visto che in palio c'è ancora il titolo della MotoGP, con Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo a contenderselo.

Piero Taramasso

E' tutto pronto per il gran finale della MotoGP. Per la quinta volta da quando c'è stato l'avvento delle moto a quattro tempi, il Mondiale si deciderà all'ultima gara. Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo arrivano all'appuntamento di Valencia separati da 23 punti, con il pilota della Ducati che quindi parte da una posizione di grande vantaggio, pur con la consapevolezza di non potersi permettere errori, perché la classe regina quest'anno ha dimostrato di poter spostare gli equilibri molto rapidamente.

Una responsabilità in più anche per la Michelin, su una pista che storicamente è piuttosto insidiosa per gli pneumatici, vista la sua natura asimmetrica, e che impone l'utilizzo di gomme specifiche soprattutto sull'anteriore. Tuttavia, il responsabile Piero Taramasso è convinto che l'azienda francese possa svolgere al meglio il proprio compito, come ha già fatto anche nelle prime 19 uscite stagionali.

"Anche a Sepang è andata bene, ora dobbiamo solo tenere botta a Valencia per confermare ancora una volta che le nostre gomme sono performanti e costanti. Essendoci ancora il campionato piloti in ballo, ci teniamo particolarmente a fare bene. Ma abbiamo già visto che le previsioni meteo sono buone per tutto il weekend ed anche per i test, e questo può essere sicuramente un bell'aiuto", ha detto Taramasso a Motorsport.com.

Il Circuito Ricardo Tormo ospita storicamente l'ultima gara dell'anno, ma ha anche una configurazione molto particolare, che impone delle scelte specificiche anche a livello di gomme...
"Valencia è uno dei pochi circuiti insieme al Sachsenring e a Phillip Island sui quali proponiamo tre gomme asimmetriche anche all'anteriore, oltre alle tre asimmetriche al posteriore. Rispetto al 2021 abbiamo confermato le stesse identiche soluzioni al posteriore, mentre abbiamo indurito l'allocazione per quello che riguarda le gomme anteriori, per andare incontro ai feedback dei piloti ed alle moto che ora sono più esigenti sul davanti".

Come avete modificato quindi le soluzioni per l'anteriore?
"Abbiamo eliminato la soft che c'era lo scorso anno. La media del 2021 sarà quindi utilizzata come soft e la dura 2021 diventerà la media. Abbiamo poi aggiunto una mescola un po' più rigida per la dura, che dovrebbe andare incontro all'evoluzione delle moto e penso che sarà una buona soluzione per la corsa se dovessero essere confermate le previsioni meteo".

Come detto, Valencia è una pista che sembra facile, ma in realtà è insidiosa. Quali sono i punti più critici?
"Le curve a cui bisogna prestare maggiore attenzione a Valencia sono sempre la curva 4, che è la prima a destra dopo una sequenza di curve a sinistra. Poi c'è il curvone veloce, la 13, nella quale si sta tanto in appoggio sul lato sinistro e si può generare anche un po' di spinning. La soluzioni asimmetriche sono pensate proprio per cercare di rendere più gestibili queste situazioni per i piloti, che comunque devono sempre prestare attenzione a queste due curve, soprattutto nei primi giri".

Martedì prossimo, sempre a Valencia, ci sarà la prima giornata di test in vista della stagione 2023: ci saranno delle novità anche da parte della Michelin?
"Penso di no, preferiamo far lavorare le squadre con le moto nuove, anche perché poi ci sono diversi piloti che cambiano team e devono già adattarsi a tante cose diverse. Inoltre, c'è solo una giornata a disposizione e Valencia, proprio per la sua natura asimmetrica, richiede queste gomme speciali. Quindi, non è il tracciato ideale per provare delle soluzioni nuove. Noi stiamo concentrando il lavoro di sviluppo sulle mescole e sulle costruzioni anteriori, ma Valencia non è sicuramente il circuito giusto per valutarle. Invece all'inizio dell'anno prossimo, a Sepang e Portimao, ci saranno sicuramente delle novità".

Jorge Martin, Pramac Racing

Jorge Martin, Pramac Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Siete reduci dal Gran Premio della Malesia, che ha sicuramente regalato degli ottimi riscontri alla Michelin...
"Quella di Sepang è stata una bella corsa. C'è stata una grande partenza di Bagnaia e di Quartararo, che si giocavano il Mondiale. Prima di cadere, Martin è riuscito a fare il nuovo record in gara, dopo che il sabato aveva fatto il record assoluto della pista in 1'57"7: un tempone che nessuno si sarebbe aspettato. Poi alla fine è stato battuto anche il primato della distanza di gara, quindi dal punto di vista degli pneumatici non c'è molto da dire. Hanno performato bene, ma va detto che Sepang è una pista che conosciamo molto bene, perché facciamo anche i test invernali, quindi ci siamo prentati con un'allocazione centrata".

Questo ha apparentemente reso più facile anche le scelte per tutti...
"La scelta è stata unanime: quasi da subito è stato chiaro che si sarebbe dovuto correre con la media all'anteriore e con la soft al posteriore. Tutti i team hanno lavorato bene proprio per cercare di far durare la soft per tutta la distanza di gara e alla fine infatti i piloti erano contenti e non c'è stato nessun tipo di protesta o di lamentela".

Quello di Sepang è stato un weekend favorevole anche a livello di meteo, perché c'è stata solo una sessione sul bagnato e le previsioni erano molto diverse...
"Ci si aspettava la pioggia ogni giorno, quindi siamo stati molto fortunati in questo senso, anche se sappiamo che le nostre gomme rain funzionano molto bene sul bagnato e che a Sepang una coppia di gomme medie sarebbe stata la soluzione ottimale, viste le temperature e l'aggressività dell'asfalto, ma anche i tempi rapidi in cui è in grado di asciugarsi".

Nella FP2, quella disputata sul bagnato, l'unico momento difficile da gestire è stato quello del passaggio dalle gomme rain alle slick...
"Il momento critico è sempre quando c'è troppo asciutto per le rain, ma è ancora troppo bagnato per montare le slick. In queste condizioni le rain si surriscaldano e perdono grip, mentre con le slick c'è la difficoltà opposta di metterle in temperatura. Comunque è solo quel momento di cross-point in cui bisogna avere un briciolo di pazienza".

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