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Pernat: “Iannone può giocarsi qualcosa di importante”

Dopo la maturazione di quest'anno, il ducatista è pronto per il grande salto nel 2016

Andrea Iannone, Ducati Team

Foto di: Bridgestone

Carlo Pernat è il manager di Andrea Iannone e crede fortemente nelle capacità del suo assistito. Per lui vede già un futuro da campione del mondo, ma è allo stesso tempo molto colpito per la grande maturazione che il pilota di Vasto ha mostrato nella stagione 2015, la sua prima da pilota ufficiale in MotoGp.

Al giro di boa del campionato occupava addirittura il terzo posto in campionato e dopo le prime due gare della seconda parte è al quarto. Ma non è tanto questo ad aver stupito, quanto la sua capacità di tenere la Ducati costantemente nelle prime posizioni, praticamente senza commettere errori.

Direi che ha fatto un grosso passo avanti soprattutto nella continuità. Gli sono serviti i due anni in Pramac per approcciare la MotoGP: ha imparato molte cose che si stano rivelando utili in questo primo anno da pilota ufficiale. Diciamo che ora ha una grande continuità ad alto livello ed è uno dei pochi a non essere mai caduto quest'anno. Credo che il suo peggior risultato sia un sesto posto. Adesso è un pilota che si può giocare qualcosa di importante e ne è cosciente. Inoltre lui è un ragazzo che ha un carattere molto tosto e non ha paura di niente. Anche riuscire a mettersi costantemente dietro Dovizioso nelle ultime gare gli ha dato qualche certezza in più e gli ingegneri mi dicono che sta facendo un ottimo lavoro anche dal punto di vista della messa a punto. Ora serve solo un piccolo passo avanti da parte della Ducati”, ha detto Pernat in un'intervista concessa all'edizione francese di Motorsport.com.

Gli obiettivi poi sembrano essere ambiziosi anche per la seconda parte del campionato: “Ora Andrea si vuole giocare il quarto posto nel Mondiale e credo che sia un risultato alla sua portata, perché ha oltre 30 punti di margine su Smith e Dovizioso, ma anche più di 50 su Pedrosa. Sicuramente un'ottimo risultato fino ad ora per il primo anno su una moto ufficiale se consideriamo il livello che c'è oggi in MotoGP. Io sono convinto che sia un pilota su cui puntare, perché in questo momento è meritatamente tra i primi quattro al mondo”.

Anche perché la spalla infortunata al Mugello sta iniziando a migliorare, consentendogli di guidare con meno fastidio: “Adesso la situazione va un po' meglio. Domenica scorsa non gli ha fatto male come ad Indianapolis, dove ha fatto ancora qualche infiltrazione, segno forse che la pausa gli ha fatto bene. Diciamo che è in ripresa, anche se sarebbe meglio se il problema non ci fosse affatto. A fine stagione valuteremo la situazione, ma speriamo che non ci sia bisogno di intervenire. Se continua a migliorare un poco alla volta forse se ne potrà fare a meno”.

A Brno Andrea ha preferito utilizzare la vecchia versione sia del motore che della carena della GP15, ma a Silverstone invece passerà su quella nuova: “Aveva trovato un buon compromesso d'assetto con il motore e la carena vecchi, quindi ha preferito non rischiare. Ma sono convinto che a Silverstone utilizzerà il pacchetto nuovo, perché a Brno la moto di Dovizioso andava veramente forte in rettilineo e Andrea faceva fatica a stargli dietro. Comunque credo che fosse dovuto anche al problema alle trombette variabili che ha avuto la sua moto, che gli costava circa 7 km/h, e non solo alla differenza tra i due motori”.

Per il 2016 la speranza di Pernat poi è che il suo assistito e la Ducati possano finalmente dire concretamente la loro nella lotta per il titolo iridato: “Dipende sempre anche dalla moto, anche se io ho una venerazione per Gigi Dall'Igna che lavorava con me anche all'Aprilia e per questo sono convinto che nel 2016 il pacchetto migliorerà ulteriormente. Non dobbiamo dimenticare che la GP15 è una moto nuova, quindi non abbiamo riferimenti su nessun circuito. Nonostante questo è andata bene da subito e continua ad andare bene. E' vero che serve un passo avanti, ma non enorme, perché quest'anno non è ancora arrivata la vittoria, ma i piazzamenti a podio sono stati parecchi. Comunque non credo che sia impossibile centrare una vittoria: Valentino aspetta con impazienza Misano, ma lo stesso vale anche per la Ducati. Poi può arrivare anche con Dovizioso, perché anche Andrea è un buon pilota. Io però per il 2016 sogno una Ducati in grado di vincere il Mondiale. Anche perché una moto italiana vincente con un pilota italiano sarebbe un bel successo. E io sono convinto che Iannone prima o poi un Mondiale lo vincerà, perché ora ha tutto quello che serve. Nel duello uno contro uno forse è forte come Marquez e non è uno che patisce la pressione psicologica, quindi ha tutte le possibilità di farcela”.

Senza dimenticare che ci sarà anche la variabile delle gomme Michelin che potrebbe modificare i valori in campo: “Quello è un grosso punto interrogativo per tutti. Le Michelin sull'anteriore sono inferiori rispetto alle Bridgestone, mentre sulle posteriori vale il discorso opposto, quindi l'arrivo delle gomme francesi potrebbe anche rimescolare un po' le carte il prossimo anno, anche perché sull'asciutto ora non si prova più fino a Valencia con i titolari. Forse ci si fermerà giusto un giorno ad Aragon, le case ed i piloti ne stanno parlando. Capiremo qualcosa in più nei test invernali, quando saremo in Malesia”.

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