MotoGP | Silverstone, Libere 1: Bezzecchi brilla nella doppietta VR46
I portacolori della Mooney VR46 ripartono forte e monopolizzano le prime due posizioni con Marco davanti a Marini. A seguire c'è Martin con la nuova aerodinamica Ducati, quinto poi c'è Aleix Espargaro con la nuova carena dell'Aprilia. Nuovi pacchetti anche sulla Yamaha di Quartararo, decimo, e sulla Honda di Nakagami. Per ora sono indietro le Ducati ufficiali: Bastianini è 12° e Bagnaia 14° davanti al rientrante Marquez.
Dopo la lunga pausa estiva, la MotoGP ha riacceso i motori a Silverstone incontrando subito un nuovo format. A partire da questo fine settimana, infatti, è solamente il secondo turno del venerdì a valere per l'accesso diretto alla Q2, quindi nella prima sessione di prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna non abbiamo visto nessuno montare la gomma soft per il time attack, con le squadre che hanno lavorato in ottica gara per tutti i 45 minuti a disposizione.
Ma si sono viste diverse novità anche sul fronte dell'aerodinamica, perché sono tante le squadre che hanno omologato il secondo pacchetto a disposizione per questa stagione. Farlo alla ripresa della stagione però ormai è diventata una prassi abbastanza consolidata.
Si potrebbe dire che in ogni caso abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato, perché a comandare il gruppo ci sono la bellezza di quattro Ducati. Il più veloce è stato Marco Bezzecchi, che è stato costantemente davanti per tutto il turno, dimostrando di aver ritrovato subito un grande feeling con la sua Desmosedici GP, chiudendo alla fine con un crono di 2'00"295.
In generale però hanno brillato le moto della Mooney VR46, perché alle spalle del riminese c'è il neosposo Luca Marini, che sfruttando anche la scia del compagno di box ha chiuso a soli 36 millesimi da lui.
Al vertice è una lotta tra i team che si stanno contendendo la classifica a squadre, perché in terza ed in quarta posizione troviamo le due Rosse del Prima Pramac Racing, con Jorge Martin che ha preceduto Johann Zarco. Tra le altre cose, il madrileno ha avuto il compito di portare al debutto il nuovo pacchetto aerodinamico della Ducati, che mostra differenze soprattutto nella parte inferiore. E lo ha fatto con profitto, visto che il suo 2'00"370 è arrivato con questa configurazione.
A completare la top 5 è il primo degli altri, che è un Jack Miller che con la sua KTM ha pagato 370 millesimi, precedendo di appena 8 Aleix Espargaro. Anche per l'Aprilia c'è stato l'esordio della nuova aerodinamica, con la comparsa di una nuova aletta appena al di sotto del gradino che ormai contraddistingue la carena della RS-GP.
Nonostante una scivolata alla curva 7 verso la metà della sessione, ma anche la notizia della sua uscita a fine stagione dalla Yamaha, Franco Morbidelli sembra essere tornato in pista con le motivazioni giuste, perché ha spinto la sua M1 fino al settimo posto, davanti alle altre due Aprilia di Raul Fernandez e di Maverick Vinales, con quest'ultimo che durante le prove di partenza ha fatto anche un salto degno di una moto da cross.
Il quadro delle prime dieci posizioni, che però come detto non hanno più valenza in ottica Q2 in questa FP1, si chiude con l'altra Yamaha, quella di Fabio Quartararo. "El Diablo" ha portato in pista per la prima volta una nuova carena di ispirazione Ducati, che ha visto compararire sul cupolino della M1 delle ali davvero simili a quelle della Desmosedici GP.
Per ora sono attardate quindi le due Ducati ufficiali, quelle di Enea Bastianini e Pecco Bagnaia, che occupano rispettivamente la 12° e la 14° posizione, intervallate tra loro dalla KTM di Brad Binder. Per quanto riguarda il leader del Mondiale, la cosa non deve stupire troppo, visto che lui anche prima del cambiamento di format ci aveva abituato ad usare questo turno a lavorare sulla sua moto senza spingere troppo. La sorpresa invece l'ha regalata "Bestia" a fine turno, perché è stato vittima di un highside dopo la bandiera a scacchi, mentre riportava ai box la sua moto in seguito alle prove di partenza.
Dietro al campione del mondo c'è il rientrante Marc Marquez, che ancora una volta è stato il migliore tra i piloti Honda, anche se si ritrova a 1"2. Per lui è arrivato solo un aggiornamento di elettronica sulla RC213V, mentre su quella griffata LCR affidata a Takaaki Nakagami è comparsa una nuova aerodinamica che prende spunto dalla KTM, sia per quanto riguarda la forma delle ali che per il gradino sulla pancia laterale. Il giapponese si è piazzato 18° però, ad oltre due secondi.
E' stato comunque poco più veloce dell'ex campione del mondo Joan Mir, anche lui al rientro dopo uno stop che durava dal Mugello. Il rientro più atteso, tuttavia, era forse quello di Pol Espargaro, che finalmente ha concluso il calvario iniziato nella FP2 di Portimao, alla prima gara dell'anno, ed è risalito sulla sua KTM della GasGas Tech3. Lo spagnolo ha chiesto pazienza per ritrovare gli automatismi ed in effetti ha chiuso a 3"5.
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