MotoGP: si valuta il parco chiuso in caso di bandiera rossa
KTM e Suzuki stanno spingendo per introdurre il regime di parco chiuso in caso di neutralizzazione della gara ed impedire così il cambio gomme ed il rifornimento di carburante.

A seguito delle conseguenze delle due neutralizzazioni in Austria, i team della MotoGP hanno chiesto che le moto entrino in regime di parco chiuso nel caso in cui ci sia una bandiera rossa per "una questione di giustizia".
I team che hanno spinto per questa riforma sono stati KTM e Suzuki, ovvero le due squadre maggiormente penalizzate dalle bandiere rosse del Red Bull Ring.
In occasione del Gran Premio d’Austri il pilota beffato è stato Pol Espargaro. Lo spagnolo stava conducendo comodamente le operazioni ed stava assaporando il gusto di quella che sarebbe potuta essere la sua prima vittoria in MotoGP ma il sogno si è infranto a seguito del tremendo incidente che ha visto protagonisti Morbidelli e Zarco.
La stessa sorte è toccata una settimana dopo a Joan Mir stoppato nella sua fuga dalla bandiera rossa sventolata dopo il salto di Vinales dalla sua Yamaha a causa dell’esplosione del freno anteriore.
In queste circostanze le squadre possono apportare alle moto tutte le modifiche che ritengono opportune, dal cambio delle gomme al riempimento del serbatoio del carburante.
"Sarebbe molto più giusto se le moto fossero messe in un regime di parco chiuso in caso di neutralizzazione", ha dichiarato lo stesso Espargaró alla domanda specifica di Motorsport.com.
Il pilota di Granollers, oggi terzo, è stato protagonista di una scivolata nel corso della seconda sessione dopo aver adottato una anteriore media poco gradita. La scelta è stata fatta per risparmiare per domenica le gomme dure qualora vi sia una neutralizzazione.
"Oggi avrei potuto farmi male usando una gomma che non funziona per me, ma sono obbligato ad usarla. Poi c'è il fattore consumo. Non ha senso che le marche lavorino per rendere i motori più efficienti ed in caso di bandiera rossa sia possibile rifornire il serbatoio”.
“Questo si nota chiaramente con la Ducati che in alcuni circuiti riesce ad avere un motore molto più potente rispetto ad altri”.
Il pilota della KTM ha poi evidenziato come la Dorna voglia attuare questa modifica regolamentare a stretto giro.
“Dobbiamo parlarne in safety commission, ma credo che tutte le squadre stiano già lavorando in questa direzione perché è un qualcosa che presto sarà modificato”.
Un’altra squadra che spinge per questa riforma è la Suzuki ed a darne conferma è stato il team manager Davide Brivio.
“Tutti pianifichiamo il fine settimana pensando che, la domenica, i piloti debbano completare 26, 28 giri, o quello che è, con lo stesso set di gomme e un volume di benzina specifico. Il degrado degli pneumatici e il consumo di benzina sono due parametri fondamentali che, nelle condizioni attuali, qualora la gara venga neutralizzata diventano irrilevanti se si permette di cambiare gomme e di effettuare il rifornimento”.
“Se la seconda gara diventa lunga soltanto 12 giri ma si può partire con gomme nuove ed il pieno di benzina allora ci troviamo di fronte ad uno sport con uno spirito diverso. Per questo penso che le moto dovrebbero entrare in regime di parco chiuso in caso di bandiera rossa”.
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