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Intervista

Albesiano: "Costruito solide basi per il nostro futuro"

Il responsabile Aprilia Racing è convinto che il 2015 si rivelerà utile per la moto nuova: ecco la nostra intervista

Alvaro Bautista, Aprilia Racing Team Gresini e Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini e Nicky Hay

Foto di: Bridgestone

Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini and Alvaro Bautista, Aprilia Racing Team Gresini
Yonny Hernandez, Pramac Racing Ducati and Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Mike Di Meglio, Avintia Racing
Alvaro Bautista, Aprilia Racing Team Gresini e Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini e Nicky Hay
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini and Nicky Hayden, Aspar Team MotoGP Honda
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini con l'ombrellina
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Mike Di Meglio, Avintia Racing
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Alvaro Bautista e Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini and Eugene Laverty e Nicky Hayden, Aspar
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini
Stefan Bradl, Aprilia Racing Team Gresini

Il 2015 è stato dichiaratamente un anno di apprendistato per l'Aprilia in MotoGp, ma ad attendere la Casa di Noale nel 2016 c'è una vera e propria prova del fuoco. Con la decisione ormai definitiva di lasciare in forma ufficiale la Superbike, le risorse si concentreranno tutte sulla classe regina con l'obiettivo di fare un salto di qualità con la moto che verrà introdotta il prossimo anno.

Un progetto che secondo Romano Albesiano non potrebbe contare su così tante informazioni se le RS-GP non avessero corso in questa stagione ed avessero fatto solamente dei test. Non a caso, il responsabile del reparto corse Aprilia parla soprattutto di soddisfazioni dal punto di vista tecnico più che da quello dei risultati. Di questo, ma anche di tanto altro abbiamo parlato in un'intervista che ci ha concesso in occasione dei test collettivi di Valencia.

Il 2015 è stato l’anno del ritorno dell’Aprilia nella classe regina e si sapeva che doveva essere una stagione soprattutto di sviluppo. Siete soddisfatti di come sono andate le cose?
"La partenza è stata un pochino uno shock. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma lo è stato anche di più di quanto ci aspettassimo. Dalle difficoltà però si impara e secondo me abbiamo fatto una buona crescita. Non entusiasmante, ma una buona crescita che si può rivelare molto utile. Io la giudico complessivamente un buona stagione per quelle che erano le premesse. E’ stata un'annata di soddisfazioni più che altro dal punto di vista tecnico, perché abbiamo veramente costruito tante basi per il nostro futuro in questa categoria. Dal cambio, alla frizione, alla pneumatica, passando per la gestione dei consumi, ma anche un altro aspetto fondamentale come la creazione degli automatismi con il Gresini Racing, che è il nostro partner in questa avventura. Quindi molto lavoro e qualche piccola soddisfazione chee speriamo che serva per il futuro".

Quanto sarà importante il travaso di materiale tra la RS-GP e la moto dell’anno prossimo?
"Come pezzi fisici, esclusi quelli acquistati dai fornitori di componenti, abbastanza poco. Come concetti e come idee invece tantissimo. Sicuramente se avessimo progettato la moto nuova senza questo tipo di esperienza, sarebbe stata diversa. A che livello sarà la moto dell’anno prossimo lo vedremo, ma se avessimo fatto una stagione solamente di test non credo che avremmo avuto tutta questa mole di dati su cui lavorare".

Visto che l’Aprilia 2016 la vedremo solo nei test di Sepang del 2016, che tipo di lavoro avete fatto nei due giorni di test a Valencia?
"Con Bautista abbiamo lavorato sull’elettronica. Alvaro ha fatto un programma di comparazione, utilizzando su una moto quella di quest’anno e sull’altra il software unico del 2016. Il tutto ovviamente con le nuove gomme Michelin. Credo che si tratti di un sistema su cui c’è tanto lavoro da fare, ma sistemarlo non è niente di impossibile: l’importante è che sia uguale per tutti. Con Bradl invece abbiamo fatto esclusivamente prove a livello di ciclistica e di assetto per adattarci alle gomme ed abbiamo visto che ci dovremo dare fare anche su questo fronte. Sembra che il gap si sia un po’ ristretto con le Michelin, ma in questi due giorni abbiamo visto tante cadute, che inevitabilmente tolgono feeling ai piloti".

Per adattarvi alle Michelin contante di intervenire anche modificando la moto nuova o sostanzialmente si tratterà di andare a lavorare sul set-up?
"Credo che il passaggio alle Michelin sia un qualcosa che va gestito a livello di sospensioni e di assetto. Poi va detto che abbiamo a che fare con una generazione di piloti che sono cresciuti con le Bridgestone, quindi hanno un certo tipo di automatismi. Forse un giovane che arriva dalla Moto2 avrebbe meno problemi da questo punto di vista, perché può costruirsi i suoi parametri da zero. Invece i ragazzi che correvano già in MotoGp devono riadattarsi e questa è un po’ la difficoltà del momento".

Nei test di Valencia si è visto nel box ed in sella alla RS-GP anche Mike Di Meglio…
"Con Mike c’è stata una prima presa di contatto perché stiamo valutando di prenderlo come collaudatore MotoGp per l’anno prossimo. In ogni caso il suo dovrebbe essere un lavoro più simile a quello che ha fatto quest’anno Michael Laverty che non a quello che attende Sam Lowes. Nel senso che Sam correrà in Moto2 con Gresini e farà dei collaudi con la RS-GP, ma si tratterà più di una sorta di training per lui. Mike invece ha disputato due stagioni intere in MotoGp, quindi ha tutto ciò che serve per fare il collaudatore a tutti gli effetti".

Iniziando a pensare alla prossima stagione, quali saranno i vostri obiettivi?
"Il primo ovviamente è cercare di raggiungere un buon livello di sviluppo con la moto che introdurremo il prossimo anno. In questo modo io credo che potremo gravitare intorno alla decima posizione. Questo è il nostro obiettivo ragionevole, sperando poi di avere qualche picco più alto, anche per farci notare ogni tanto dalle telecamere, visto che inquadrano sempre solo i primi tre o quattro. Io comunque credo che noi siamo entrati in quello che è stato il campionato più difficile da diversi anni a questa parte. Se guardiamo anche solo al 2013 credo che ci fossero meno moto competitive in pista, invece nel 2015 erano tutte buone e credo che l’anno prossimo il livello si alzerà ancora. Ma sono convinto che anche la nostra farà un bel passo avanti".

Nella vostra squadra di piloti quest’anno c’era anche Lorenzo Savadori, che ha vinto la Coppa del Mondo Superstock 1000: per lui è previsto qualcosa al momento?
"Stiamo cercando di aiutarlo a collocarsi in una categoria più alta rispetto alla Stock 1000. Ci stiamo provando, ma in questo momento non so se sarà possibile. Sicuramente ci speriamo però".

Passando alla Superbike, è confermato che non farete più nulla in veste ufficiale?
"Come ho ribadito più volte, non ci sarà più un team interno. E’ ovvio che il focus è qui in MotoGp, che è un campionato impegnativo e costoso sia in termini di risorse che in termini economici. Non è possibile fare tutti e due i campionati ad alto livello. La gente si aspetta dall’Aprilia che vinca in Superbike, come ha fatto anche recentemente pur avendo parzialmente rallentato il nostro impegno, però vincere è molto impegnativo anche di là, quindi non è conciliabile con questo nuovo impegno. Credo che in Qatar abbiamo dimostrato che la RSV4 è una moto ancora molto competitiva, quindi se troveremo dei clienti o dei team satellite che vorranno utilizzare la nostra moto saremmo ben felici di supportarli, ma non siamo intenzionati a mettere in pista un team interno".

Quindi se Red Devils decidesse di gestirsi in autonomia la struttura potreste anche andare avanti con loro? Poi qualche settimana fa si era parlato anche della squadra di Karel Abraham…
"Perché no? C’è la possibilità, ma a condizione che siano loro a coprire i budget necessari per la stagione. Con Karel invece abbiamo parlato abbastanza a lungo e stiamo aspettando ancora una risposta definitiva, ma credo che ormai si sia orientato su altre soluzioni".

Si era parlato anche di un possibile ritorno di fiamma con Sylvain Guintoli, con cui avete vinto il Mondiale nel 2014. C’era una possibilità concreta prima che firmasse con la Yamaha?
"Si, con Sylvain abbiamo parlato fino a non molto tempo fa, poi per noi ha preso corpo la decisione di non schierare un factory team, quindi anche lui ha trovato un’altra opportunità. Ma devo dire che i piloti dell’Aprilia Superbike hanno tutti un ottimo ricordo sia della squadra che della RSV4".

Parlando sempre di Guintoli, ma per la stagione appena conclusa, non c’è magari il rammarico di aver deciso troppo tardi di andare avanti con il programma SBK quando ormai Sylvain si era già legato ad un’altra squadra?
"Purtroppo Sylvain ha dovuto fare certe scelte quando noi non avevamo ancora deciso se continuare o meno. In ogni caso non sarebbe stato possibile continuare con lui per altre ragioni".

In tutto questo contesto come si inserisce Max Biaggi? Nel senso, continuerà a far parte della famiglia Aprilia anche senza un programma SBK?
"Biaggi è una risorsa esagerata per chiunque e lo dico in senso positivo. Dobbiamo parlarne con lui quest’inverno per capire se ha voglia e se possiamo trovare un programma che gli possa interessare".

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