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Iannone: "Sappiamo esattamente dov'è il problema"

Il ducatista confida molto nei test di Misano per riavvicinarsi a Honda e Yamaha dopo le difficoltà tedesche

L'atteggiamento di Andrea Iannone dopo la gara del Sachsenring è parso molto simile a quello che il pilota di Vasto ha mostrato ad Assen: il ducatista non è soddisfatto della prestazione nel complesso, visto il distacco pesante pagato nei confronti delle Honda e delle Yamaha, ma se non altro prova a guardare al lato positivo di essere riuscito ad ottenere il massimo in base al potenziale della sua GP15.

"In generale non sono partiti molto bene. Abbiamo fatto fatica ad essere veloci fin dall'inizio del weekend, ma poi piano piano siamo riusciti a migliorare un po' la situazione, anche se non quanto ci saremmo aspettati. Purtroppo non siamo riusciti a metterci una pezza, ma credo di aver gestito al meglio questo weekend, portando a casa il miglior risultato possibile per noi sia in qualifica che in gara e questo è molto importante per me. Però non posso essere completamente contento perchè dobbiamo pretendere ed ambire a qualcosa in più. Dobbiamo tornare a dare fastidio ai migliori nella seconda parte del campionato e non possiamo soffrire così" ha detto Andrea sulla gara odierna.

Essendo arrivati a metà campionato, anche per lui è tempo di bilanci ed il terzo posto nel Mondiale non era stato assolutamente messo in preventivo ad inizio anno: "Dire che mi sarei aspettato qualcosa in più credo che sarebbe esagerato. Anzi, per come erano le previsioni, credo che nessuno avrebbe mai detto che sarei stato in grado di terminare questa prima parte di campionato al terzo posto. Mi piacerebbe restarci ancora per tanto, anche se in questo momento sembra un obiettivo difficile da realizzare. Comunque non si sa mai".

Senza dubbio quest'anno è diventato un pilota più concreto, che sbaglia molto meno, ma per lui il motivo è semplice: "Quest'anno la moto permette di più anche quando sbagli, anche quando sei al limite. Quindi molte volte anche quando sbagli riesci ad evitare di fare dei disastri. Con la moto dell'anno scorso invece non c'era via di scampo: quando sbagliavi, cadevi sicuramente. Questo è il motivo per cui l'anno scorso ero spesso per terra. Quest'anno avevo detto fin da subito che il mio obiettivo sarebbe stato quello di concretizzare di più i risultati e direi che ci sto riuscendo abbastanza bene".

Andrea poi ha spiegato cosa gli hanno insegnato queste prime nove gare e in cosa invece deve provare a migliorare nella seconda parte della stagione: "Sicuramente mi hanno insegnato che posso essere un pilota veloce anche in MotoGp, perché quando ho avuto la possibilità di lottare con i migliori sono riuscito a portare a casa anche dei risultati importanti, salendo due volte sul podio. Prima di quest'anno non avevo mai lottato con i top rider, quindi essere consapevole di potermela giocare con loro quando ci sono le condizioni giuste è molto importante. Inoltre sono contento del lavoro che stiamo facendo nel box, perché anche nei momenti più difficili siamo sempre riusciti a tirare fuori qualcosa di positivo. Per quanto riguarda gli aspetti su cui devo migliorare, credo di doverlo fare un po' su tutto, perché io ritengo che spesso non è facile fare un passo avanti su quelli che sono i tuoi punti deboli, mentre magari è più facile lavorare su quelli di forza e renderli ancora più rilevanti".

Per provare a tornare in carreggiata intanto la settimana prossima ci sono due giorni di test importanti a Misano: "Siamo tutti molto fiduciosi e aspettiamo con ansia questo test per provare a migliorare la situazione difficile che stiamo vivendo in questo momento. Sicuramente abbiamo bisogno di qualcosa in più, ma la cosa positiva è che sappiamo esattamente dov'è il problema e dove intervenire. Sappiamo cosa ci manca per riavvicinarci ai migliori".

Inevitabile quindi, infine, un chiarimento su questi problemi: "Credo che sia palese che ci manchi del grip quando siamo al maggior angolo di piega. Se ci fate caso abbiamo iniziato a faticare a Barcellona, dove ci sono lunghi curvoni. Anche qui è valso lo stesso discorso, al punto che perdavamo anche tre decimi e mezzo in un solo settore. Ho provato a seguire le Yamaha in questi giorni ed è palese la differenza a livello di grip".

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