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MotoGP | Rivoluzione Aprilia: ecco la prima ala posteriore!

Il collaudatore Lorenzo Savadori ha girato nelle prove libere del GP d'Italia al Mugello con una RS-GP dotata di alettoncino montato su un pilone che lavora in accordo con i semi-profili che sono stati disegnati ai lati del codone. I tecnici di Noale cercando di ripulire la scia quando il pilota è in carena nel tentativo di migliorare la velocità massima. La soluzione, non appena si è vista in pista ha subito scatenato la curiosità del paddock.

L'ala della Aprilia

Foto di: Aprilia Racing

C’era da domandarselo quanto tempo sarebbe passato perché la MotoGP arrivasse a proporre un’ala posteriore, dopo che tutte le squadre hanno sviluppato delle carene con soluzioni aerodinamiche che un po’ alla volta stanno cambiando forme e dimensioni delle moto.

La risposta ce l’ha data l’Aprilia Racing che al Mugello per il GP d’Italia ha montato uno spoiler sul codone della RS-GP del collaudatore Lorenzo Savadori che nel primo turno di prove libere ha girato con e senza la piccola appendice aerodinamica.

Savadori, wild card per la Casa di Noale, passerà alla storia per essere stato il primo pilota ad aver sperimentato su una MotoGP un alettoncino posteriore.

L’inedito profilo non arriva alla larghezza massima del codone che mostra nei due bordi d’uscita laterale la presenza di due paratie laterali che chiudono altri due piccoli semi-spoiler, per cui in realtà ci troviamo di fronte a una sorta di bi-plano, o meglio ancora a una sorta di convogliatore di flusso.

L’ala resta coperta dalla figura del pilota quando è rialzato sulla moto, mentre sembra diventare la naturale prosecuzione della schiena quando si trova in carena alla ricerca di velocità. L’ala, dunque, può generare un carico sul posteriore, ma può anche essere più utile a ripulire la scia posteriore, per migliorare la velocità massima. Insomma, siamo in presenza di uno studio approfondito portato avanti da Marco De Luca, esperto aerodinamico con esperienze di F1, che ha impreziosito lo staff diretto da Romano Albesiano.

La comparsa di questo elemento ha già fatto storcere la bocca a diversi addetti ai lavori che vedono negativamente l’escalation dell’aerodinamica, temendo un aumento dei costi ora che si apre un fronte di ricerca legato al retrotreno della moto, mentre fino a oggi l’indagine ha riguardato quasi esclusivamente la parte anteriore.

Il progresso non si ferma e fa piacer registrare che la parte più innovativa in MotoGP venga interpretata dai marchi italiani: prima la Ducati e poi l’Aprilia hanno saputo proporre nuovi concetti, aprendo strade di sviluppo impensabili sulle due ruote fino a qualche anno fa.

E chi sarà contrario cercherà di fare valere le solite scuse sulla sicurezza...

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