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MotoGP | Rins: “Se non avessi frenato, avrei investito Diggia!”

Alex Rins ha ben figurato con la sua Honda LCR senza il nuovo telaio Kalex e si è qualificato direttamente in Q2 senza seguire nessuno. Questo nonostante Fabio Di Giannantonio gli fosse caduto davanti la moto in un tentativo di sorpasso.

Alex Rins, Team LCR Honda

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Alex Rins è arrivato a comandare gli ultimi minuti della seconda sessione di libere e ha chiuso la prima giornata del Gran Premio d’Italia con il terzo tempo, passando direttamente alla Q2. Questo nonostante Honda gli ha negato il nuovo telaio Kalex di cui i piloti ufficiali disponevano già un mese fa a Le Mans.

Il pilota del team LCR ha spiegato il suo malcontento nel giovedì del Mugello, “fino a nuovo ordine” non riuscirà a disporre di quel materiale e dovrà disputare il Gran Premio d’Italia con quello che ha dalla pre-stagione. Un pacchetto che, tuttavia, il catalano sa sfruttare come pochi, non a caso è l’unico pilota Honda ad aver vinto quest’anno, ad Austin. Al Mugello inoltre è tornato ad essere la prima RC213V nella classifica dei tempi.

“Sono contento di aver dato il massimo con il pacchetto che ho. La verità è che ancora penso che ci sia un piccolo margine di miglioramento, dopo aver fatto il giro veloce avrei potuto essere più rapido in alcuni punti. Ho fatto il tempo da solo, senza seguire nessuno, abbiamo un buon ritmo ed è stata una buona giornata”, ha spiegato il pilota del team LCR.

“Abbiamo faticato un po’ a trovare il bandolo della matassa su questo circuito, perché è molto tecnico, complicato e non è stato facile. All’inizio della P2 andavamo molto lenti, ma dopo abbiamo fatto una mesa a punto che ci ha permesso di andare più veloci. Stiamo dimostrando di essere rapidi”, ha aggiunto. “Siamo tornati allá nostra moto di base, a quella di Le Mans e Jerez, e alcuni cambiamenti di mesa a punto e sospensioni, così siamo andati molto meglio”.

Alex Rins, Team LCR Honda

Alex Rins, Team LCR Honda

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Durante la sessione, Rins è stato seguito da Fabio Di Giannantonio fino a quando il pilota Gresini ha provato a sorpassarlo forzando la frenata ed è finito a terra, proprio davanti la moto dello spagnolo, che è stato sul punto di investirlo. “Mi ha dato molto fastidio, se ci penso a mente fredda. La prima volta può succedere, è uscito dai box e non ha guardato indietro, io arrivavo con un casco rosso e mi ha dato fastidio. Ma è qualcosa che può succedere, nel P1 è accaduta la stessa cosa con Franco Morbidelli e Alex Marquez. Ma la seconda non l’ho capita, mi piacerebbe parlare con lui e farmi spiegare”.

“Alla curva 1 ho frenato molto tardi e ho visto qualcuno che mi passava all’interno, quando ho visto che era lui ho pensato ‘ma dove va? Andrà largo’…ed è caduto, ovviamente. Quello che mi ha dato u po’ fastidio è che ci è mancato pochissimo per investirlo, se non avessi frenato in tempo me lo sarei ritrovato davanti”, ha raccontato.

“Penso che sabato possiamo fare un passo in avanti se non piove, credo che la tranquillità di essere qualificati nella Q2 ci permetterà di lavorare con tranquillità e farci avvicinare un po’ di più. Ovviamente le Ducati sono davanti di molto qui, però vediamo cosa possiamo trovare. Credo che le zone veloce è dove facciamo il tempo e penso che abbiamo fatto la differenza. Mi ha motivato molto qualificarmi per la Q2 senza seguire nessuno”, ha detto Rins prima di riconoscere che “non c’è alcuna rabbia nel lavoro del venerdì, perché se giri con la rabbia la cosa più sicura è che finisci a terra”, riferendosi al fatto che Honda continui a negargli il telaio Kalex.

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