Retroscena Dovizioso: non ha funzionato la termocoperta!
Piero Taramasso, responsabile Michelin in MotoGP, nell'analisi dei dati scaricati dal GP di Stiria ha scoperto che la gomma posteriore di Andrea Dovizioso non è mai andata in temperatura durante la prima gara, perché sulla Ducati del forlivese non ha funzionato la termocoperta. Il pneumatico era troppo sgonfio di 0,1 bar per cui non è mai entrato nella giusta finestra di funzionamento.

C'è un retroscena molto interessante sul GP di Stiria. Piero Taramasso, responsabile di Michelin per la MotoGP, ha scoperto qual è stato il vero motivo che non ha permesso ad Andrea Dovizioso di essere competitivo con la Ducati Desmosedici durante la prima gara al Red Bull Ring, prima che venisse esposta la bandiera rossa causata da Maverick Vinales.
Il pilota forlivese si era subito lamentato di una gomma posteriore che non ha funzionato, tanto che la sua Ducati non è mai stata in battaglia per la vittoria su una pista dove si era imposto solo la settimana prima. Inizialmente era sembrato che la squadra di Borgo Panigale avesse esagerato con una pressione di partenza a freddo troppo bassa.
L'indagine conclusa dalla Michelin, invece, ha portato ad altre risposte molto interessanti: i dati di Piero Taramasso, infatti, hanno evidenziato che la gomma posteriore di Dovizioso era 0,1 bar troppo sgonfia a causa del mancato funzionamento della termocoperta che dovrebbe assicurare una temperatura di 90 gradi prima del via.
“Ho guardato i dati di Dovizioso – afferma il responsabile Michelin – è chiaro che nella prima gara la gomma media posteriore, quella che lui ha detto che non funzionava, aveva la pressione troppo bassa. Si è trattato di un problema determinato dal mancato funzionamento della termocoperta. C'è stato un problema tecnico e non una scelta strategica estrema da parte della Ducati".
Sull'asfalto di Spielberg domenica c'era 33 gradi, mentre per far funzionare in modo ottimale la mescola Media ne servivano almeno 35.
“Senza l'apporto della termocoperta, la posteriore di Dovizioso non ha mai avuto la pressione minima per innescare la necessaria temperatura e il corretto funzionamento della gomma. Il pneumatico, quindi, non aveva il grip che avrebbe potuto avere e si è consumato maggiormente. Andrea, comunque, è riuscito a girare in 1’24”4, un tempo simile a quello di Pol Espargaro, nonostante i problemi”.
Dovizioso, che girava ad 8.3 secondi dal leader della gara Joan Mir, nel momento in cui è stata esposta la bandiera rossa, ha approfittato dell’interruzione per cambiare le gomme e montare due morbide nuove, con cui si è sentito più a suo agio.
E da questo episodio che può essere costato a Dovizioso l'opportunità di lottare per il successo emerge quanto quest'anno sia determinante far funzionare le gomme Michelin nella giusta finestra di utilizzo.
"La tendenza dei team è di partire con la minor pressione possibile - ammette Taramasso - nella convinzione di avere una maggiore impronta a terra e, quindi, più grip. Noi consigliamo quali sono i valori minimi, ma c'è chi dopo un'attenta valutazione prova anche a stare più in basso".
Il fatto è che la struttura delle Michelin è piuttosto dura, per cui tutti questi vantaggi non si vedono, ma anzi si possono verificare effetti negativi se non si riesce a portare la copertura nella minima temperatura di esercizio:
"E' la difficoltà di quest'anno. Alcune squadre l'hanno capito e altre ancora no. Meglio stare 0,05 bar più alti e far lavorare la gomma nel giusto range di utilizzo che correre il rischio di non entrare nella finestra giusta".
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