MotoGP | Ranch Edwards: dove le moto incontrano lo stile americano
In occasione del Gran Premio delle Americhe, Motorsport.com è volato oltreceano. Ma prima di arrivare ad Austin, ci siamo imbattuti quasi per caso nel ranch di Colin Edwards, che ci ha regalato un’esperienza unica alla vigilia del weekend di gara della MotoGP.
“Houston, abbiamo un problema”, è la frase che forse ha reso più celebre in assoluto una delle città principali del Texas, sede della NASA e città più grande dello stato del sud degli Stati Uniti d’America. Ma quando si dice “Texas” si pensa subito al rodeo, allo spirito americano più puro, quello genuino che racconta la vera America, quella di chi vive fuori dal grande centro abitato. Difficile pensare allo Stato “della stella unica” (come recita l’emblema “the lone star State”) come un luogo dove la cultura motociclistica prende piede e vive rigogliosa.
Eppure, poco lontano dai grattacieli e dal sogno spaziale della NASA, sorge il Colin Edwards Texas Tornado Bootcamp, un posto magico per gli amanti delle due ruote, che possono immergersi nel mondo della MotoGP e della Superbike, una realtà ben lontana dalla quotidianità statunitense. È quasi un’oasi nel deserto per chi ama le moto, ma negli Stati Uniti non ha modo di coltivare pienamente questa passione: se infatti la Formula 1 ha preso piede diventando estremamente popolare e facendo segnare il tutto esaurito per il Gran Premio delle Americhe, la MotoGP fatica a prendersi il suo spazio, pur correndo sulla stessa pista.
Visita al Bootcamp Colin Edwards in Texas, USA
Proprio in occasione dell’appuntamento di Austin, il terzo della stagione, Motorsport.com è volato oltreoceano, imbattendosi quasi per caso nel ranch di Colin Edwards. Si sa, i viaggi in auto negli USA sono ormai iconici e molto, molto lunghi. Proprio nel viaggio tra Houston e Austin, chi scrive queste righe ha fatto una sosta al bootcamp dell’ex pilota Superbike e MotoGP. Sembrava si trattasse solo di un breve stop prima di riprendere la strada per Austin, invece si è rivelata una sosta lunga che ci ha fatto immergere pienamente nello stile statunitense.
Si arriva al ranch attraversando un percorso di campagna e sembra di essere finiti dentro un film, si ci guarda intorno increduli, ma la meraviglia (almeno agli occhi degli appassionati di moto) deve ancora arrivare: si entra nel bootcamp, dove ad accoglierci c’è il suono delle moto da cross, è lo stesso Colin Edwards che segue i motociclisti che si allenano e provano a “rubare” consigli preziosi per continuare a coltivare la propria passione. Alla polvere sollevata dalle moto si mischia il fumo del barbecue, costantemente acceso e pronto all’azione.
Visita al Bootcamp Colin Edwards in Texas, USA
Ma lo stupore è solo all’inizio, l’edificio del bootcamp sembra un vecchio saloon, siamo catapultati indietro nel tempo e ci sembra quasi che ad un tratto debbano sbucare Bud Spencer e Terence Hill. Varcata la soglia del “saloon”, si torna a respirare pienamente il motociclismo. Il Texas Tornado Bootcamp è un continuo alternarsi di passione per le due ruote e tradizione americana, un connubio che in quel luogo si mescola in maniera così omogenea da far sembrare tutto surreale. Le pareti all’interno dell’edificio sono decorate da foto in pista di Edwards, tra cui spicca una gigantografia che ritrae lui e Valentino Rossi intenti a festeggiare sul podio da compagni di squadra.
Continuiamo a guardarci intorno e le altre pareti sono ricoperte da maglie di piloti, in attività e non, dedicate e firmate. Valentino, Casey Stoner sono solo alcuni dei nomi che campeggiano. Saliamo una rampa di scale, scorgiamo delle camere e ci spiegano che sono dedicate ai motociclisti che vogliono venire ad allenarsi. Il bootcamp diventa anche un hotel, ma con la sensazione di sentirsi a casa. A guidarci all’interno della struttura c’è infatti la suocera di Edwards, che poi deve correre in cucina perché è ormai l’ora di pranzo e vuole che tutto sia pronto per l’arrivo di Colin e del gruppo che in mattinata ha girato in moto. Cucina e sapori di casa ci accolgono a tavola, dove siamo invitati come se fossimo già parte della famiglia.
Visita al Bootcamp Colin Edwards in Texas, USA
La sensazione che si percepisce in quel luogo è proprio quella del sentirsi a casa. Una gestione familiare, scene di vita quotidiana con ragazzini che girano in moto seguiti dai cani, che si divertono a giocare con i loro amici umani. A pranzo siamo circondati dalla storia, siamo all’interno dell’edificio e possiamo ammirare i cimeli e la vecchia Honda di Edwards, con la risata contagiosa di Colin a fare da sottofondo.
La mattinata di allenamento è ormai conclusa, tutti hanno tolto il casco e sono pronti a una delle attività più comuni negli Stati Uniti: sparare. La questione delle armi continua ad essere argomento di discussione e divisione, ma non è certo questa la sede adatta per parlarne. Nel bootcamp è un hobby, una tradizione texana che viene mantenuta con un certo entusiasmo. Ci facciamo trascinare e non possiamo perdere l’occasione di provare il tiro al piattello, seguiti da un insegnante e dallo stesso Edwards. Dopo un rapido brefing che spiega l’utilizzo dell’arma, è il momento di mettersi alla prova. Ognuno prova a dare del suo meglio…e lo spirito della competizione si è fatto sentire anche per Motorsport.com, che si è fatto valere!
Visita al Bootcamp Colin Edwards in Texas, USA
Lo sguardo vigile di Colin segue ogni piattello, Texas Tornado supervisiona ogni cosa che avviene all’interno del suo ranch, che continua a coltivare con enorme passione. L’estrema gentilezza con cui siamo stati accolti non ci ha stupiti del tutto, i texani sono un popolo estremamente socievole e Colin incarna perfettamente questo spirito: ci siamo sentiti a casa nonostante ci fosse un oceano a separarci dall’Italia. Il bootcamp della leggenda SBK racchiude tutto ciò che di bello si possa vedere in America, e lo fa con la naturalezza e la spontaneità del motociclismo, unite alla genuinità dei texani.
È arrivato però il momento di prendere la rotta verso Austin. Facciamo quasi fatica a lasciare quel posto, dove ci siamo sentiti accolti e felici sin dal primo momento, abbiamo scambiato chiacchiere con persone che venivano da ogni angolo degli States e anche fuori dai confini (Canada e Olanda, nello specifico). Non sono mancate nemmeno due parole e una risata con Edwards, che ci ha guidato verso il suo garage prima di andare via. Un enorme spazio dove la vista si perde tra le Yamaha disponibili al noleggio per i clienti del bootcamp e quelle di sua proprietà, in particolare del figlio, che ha preso le orme di Colin ma alla pista preferisce la terra del cross.
Salutiamo Colin e lasciamo il bootcamp con un pizzico di nostalgia, ma con il cuore colmo di gratitudine. Negli occhi si legge ancora l’incredulità di aver vissuto per qualche ora in un luogo magico, ma andiamo verso Austin con la consapevolezza di avere il grande privilegio di poter raccontare questo sport e la magia che gli fa da contorno. Tutto questo ci dà una carica enorme. Ora sì, può iniziare il weekend di gara del Gran Premio delle Americhe!
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