MotoGP | Quartararo: "Sapevamo fosse difficile, ma non così tanto!”
Fabio Quartararo, che sabato a Phillip Island dovrà passare ancora per la Q1, non riesce a comprendere come Yamaha sia passata dall’essere la moto più maneggevole della griglia a quella più rigida.
Fabio Quartararo è stato ostacolato nella fase finale delle prove pomeridiane del Gran Premio d’Australia da Augusto Fernandez, poi penalizzato con 3 posizioni in meno sulla griglia di partenza. Il pilota della Yamaha non ha potuto completare il suo giro veloce per provare a entrare in top 10, vedendosi nuovamente obbligato a passare per la Q1 nella qualifica di domani con il 17° tempo di giornata.
Per il pilota Yamaha, essere in pista nella prima fase di qualifica del sabato è diventata un’abitudine, anche se dopo il buon fine settimana in Indonesia, dove ha conquistato uno splendido podio, si aspettava una continuità in termini di rendimento: “Ho provato a migliorare il giro, ma la nostra moto perde sempre di più al giro ogni anno che passa”, ha lamentato il francese.
“Questa caratteristica è passata dall’essere il nostro punto di forza al diventare il nostro punto debole. Sono a un secondo dal primo e anche il mio compagno di squadra sta faticando molto. È molto difficile capire cosa sta succedendo in questi momenti”, ha affermato un contrariato Quartararo.
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing
Anche se il nizzardo non si aspettava un grande rendimento a Phillip Island, quello che ha vissuto in pista ha superato le sue aspettative negative: “È molto peggio di quanto mi aspettassi. Lo scorso anno eravamo riusciti a migliorare in ogni sessione”.
Nel giovedì di Mandalika, El Diablo aveva azzardato un pronostico affermando di poter finire sul podio, ma questo fine settimana non ci pensa minimamente: “In Indonesia, già prima di cominciare avevo detto che potevamo lottare per il podio. Qui non l’ho menzionato perché già sapevo che sarebbe stato difficile, ma non pensavo così tanto”.
Il miglioramento di Yamaha nell’ultima gara è stato dovuto in gran parte alla struttura della gomma Michelin, che presentava una carcassa più dura per contrastare il caldo. Questa gomma però non è arrivata in Australia: “La carcassa standard non è che ci condiziona negativamente, ma avvantaggia gli altri, soprattutto le Ducati”.
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