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MotoGP | Quartararo: “Ora è Pecco il più in lotta per il titolo”

Fabio Quartararo raccoglie i cocci in una domenica deludente e chiude il Gran Premio di Gran Bretagna in ottava posizione. Pecco Bagnaia trionfa e si rilancia, portando un deluso pilota Yamaha a ritenerlo il più in lotta per il mondiale al momento.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Il rientro dalla pausa estiva non si prospettava estremamente positivo per Fabio Quartararo, costretto a scontare il Long Lap Penalty comminato dopo l’incidente con Aleix Espargaro ad Assen. Eppure il Gran Premio di Gran Bretagna è andato anche al di sotto delle aspettative per il campione del mondo in carica, che ha lottato più con la sua Yamaha che con la sanzione inflitta.

Come ormai noto, la M1 è tecnicamente meno performante rispetto alle dirette rivali Ducati e Aprilia, la mancanza di velocità di punta e di potenza è l’aspetto su cui El Diablo si è maggiormente concentrato soprattutto a inizio stagione, ma ciò che più di ogni altra cosa ha condizionato la sua gara a Silverstone è stato il surriscaldamento della gomma posteriore.

Al termine della domenica inglese, il pilota di Nizza riconosce di aver perso meno tempo di quanto credesse nello scontare la penalità. Ma allora da dove arrivano le difficoltà che lo hanno portato ad arretrare e subire sorpassi fino a chiudere in ottava posizione? Quartararo non ha dubbi, si tratta della gomma che si scalda eccessivamente quando la sua Yamaha è vicina ad altre moto.

“Pensavo che il Long Lap Penalty mi penalizzasse molto di più, ma alla fine non è stato così male”, afferma Quartararo. “Ma sono deluso perché la gomma posteriore era pessima, dietro ai piloti non riuscivo a guidare, era un incubo. Fino a quando era un pilota solo andava anche bene, ma quando era più di uno si surriscaldava. Perdevo performance, dovevo guidare in maniera diversa dagli altri. Per noi sorpassare era un incubo”.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il campione del mondo in carica però riconosce anche di aver commesso un errore di valutazione nell’optare per una media al posteriore quando la vera performance veniva offerta dalla dura, come dimostrato dai piloti che l’hanno montata: “Montare la media è stata una nostra scelta, ho commesso un errore a non provare la hard al posteriore, ed è questo il problema. In queste condizioni era importantissimo usare la dura. Penso che il nostro problema non fosse la distanza, perché alla fine abbiamo perso un secondo e mezzo. Ma quando hai altri piloti davanti, la gomma posteriore diventa caldissima e non capiamo perché. Noi perdiamo prestazione e la gomma crolla. La gomma anteriore invece andava bene, su questa pista lavorava bene per noi”.

Ancora una volta, Quartararo analizza la situazione e si rende conto di quanto a Yamaha manchi qualcosa rispetto agli altri. Inoltre, data la situazione tecnica attuale, ritiene che nessuna pista sia pienamente favorevole alla sua M1 in questo momento: “Mancano velocità di punta, accelerazione, grip al posteriore...gli altri hanno tante cose che noi non abbiamo. Ma preferisco non parlare troppo di questo. La cosa principale per noi è rimanere concentrati e non guardare troppo i lati negativi che abbiamo perché non possiamo risolverli quest’anno. Possiamo essere veloci su ogni pista, ma in questo momento non credo che ci sia un tracciato che si adatti perfettamente. L’anno scorso per esempio non siamo andati né in Giappone né in Thailandia, e lì ci sono dei lunghi rettilinei che richiedono una grande accelerazione. Vedremo quest’anno come andrà”.

 

In questa fase della stagione, sia Aprilia sia Ducati si stanno mostrando una spanna sopra a Yamaha, sia in termini di prestazioni sia di aggiornamenti tecnici. Da parte sua, la Casa di Iwata sta cercando di mettere le toppe a una stagione complicata dal punto di vista del lavoro nel box, nonostante Quartararo ci metta del suo in pista: “Non so come lavorano gli altri. Alla fine io vedo solo poche persone nel box, non vedo mai le altre persone che fanno il lavoro. Non so come si muovono, Yamaha ha preso degli ingegneri italiani e speriamo che questi aiuti. Ma penso che al momento nessuno sa quanto io stia spingendo ed è molto dura”.

Poco però può fare il francese, che in questo momento è ancora leader del campionato ma si vede recuperare ben 50 punti in due gare da parte di Pecco Bagnaia. Il pilota Ducati, che era a -66, ha trionfato a Silverstone confermando le ottime sensazioni di Assen (dove ha vinto di forza) e arrivando a 49 lunghezze, meno di due gare. Questo inizia a impensierire Quartararo, che ritiene il piemontese il più in lotta per il mondiale in questa fase della stagione: “Se guardiamo la classifica delle ultime gare, noi abbiamo perso due gare. Vedo Pecco molto più in lotta per il titolo, ma è qualcosa a cui dobbiamo farci l’abitudine. Hanno più esperienza di noi, hanno più moto. Appena arriviamo il venerdì siamo veloci, perché la nostra moto è molto simile agli anni precedenti. Loro più gare fanno e più conoscono la moto...il venerdì chiaramente sono un po’ più lenti, ma appena facciamo tutti più giri, loro si rivelano molto più veloci di noi”.

Archiviato Silverstone, è il momento di volare in Austria, dove tra due settimane tornerà in azione la MotoGP per il 13° appuntamento. Il Red Bull Ring però non sarà un tracciato troppo amico della Yamaha, secondo Quartararo. Il campione in carica inoltre esprime una certa preoccupazione per la sicurezza della chicane della Curva 3, modificata dopo il pauroso incidente del 2020: “La prima curva non ci aiuterà perché la Curva 3 è quella dove frenavo molto  tardi. Vediamo come sarà la sicurezza in quella chicane, perché sembra anche più pericolosa di prima”.

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