MotoGP | Quartararo: “In un anno gli altri hanno lavorato meglio di noi”
Fabio Quartararo arranca nel venerdì del Gran Premio di Catalogna, sulla pista dove lo scorso anno ha vinto, nel 2023 vede un'enorme differenza con i rivali, che hanno compiuto passi avanti mentre Yamaha "è rimasta ferma".
Sulla stessa pista dove fino allo scorso anno sembrava imbattibile, Fabio Quartararo sta vivendo un incubo. Il Gran Premio di Catalogna inizia con lo sprofondo Yamaha, che vede tutti i piloti nelle posizioni di rincalzo e il campione del mondo 2021 è costretto a passare per la Q1 nella qualifica di domani.
Lo scarso grip che offre il Montmelo sicuramente non aiuta El Diablo, costretto a rincorrere. Quartararo appare come la copia sbiadita di quello che è stato il 2022, in cui si era imposto e in quel momento sembrava imbattibile: “A quanto pare, l'anno scorso ho fatto lo stesso tempo nelle FP2. Per me, il tempo che fanno gli altri con le condizioni di aderenza che abbiamo oggi è chiaramente un segno che non troviamo una soluzione in condizioni così complicate. Penso che ci debba essere una soluzione a breve termine, o al massimo per il prossimo anno, perché non sempre abbiamo le migliori condizioni di pista, oppure fa freddo e l'aderenza sulla pista è scarsa”.
“Naturalmente, quando fa fresco e l'aderenza della pista è altissima, è una storia diversa, come ad Assen: Mi sono qualificato quarto, a due decimi di distanza. Va bene così. Ma quando l'aderenza è molto media e fa molto caldo, sei nella m…a. Sento di non avere aderenza. Quando guardo gli altri e vedo la loro trazione, so benissimo che il mio tempo non sarà buono, ma sulla moto, alla fine, dove senti di essere al limite è durante le fasi di frenata. Nelle fasi di frenata sono al limite, ma quando si accelera c'è trazione e non si sa se si sta andando veloci o lenti, ma si sente che si scivola molto”, prosegue il portacolori Yamaha.
Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
È un Quartararo molto severo quello che si presenta ai microfoni della stampa al termine del venerdì di prove. Nonostante l’approccio diverso e la consapevolezza di non poter lottare per le posizioni di vertice: "Semplicemente, gli altri hanno lavorato meglio di noi". Afferma in riferimento alla grande differenza di prestazione con i rivali da un anno all’altro. "Abbiamo ristagnato, non siamo migliorati, non abbiamo fatto la differenza. Semplicemente, gli altri hanno lavorato meglio di noi, sono stati più aggressivi, hanno fatto enormi progressi e noi abbiamo migliorato qualche dettaglio, ma abbiamo perso moltissimo".
Il grip è uno dei problemi che si aggiunge alle già grandi difficoltà delle Yamaha. A Barcellona, tutti i piloti hanno lamentato una scarsa aderenza, ma a trovarsi nelle posizioni di rincalzo sono le M1: "Non so se siano gli altri ad aver migliorato enormemente il grip, ma io non ho mai avuto grossi problemi di aderenza. A Barcellona sì, soprattutto il venerdì, ma in generale non abbiamo mai avuto un problema tale da far pensare 'beh, ora dobbiamo davvero migliorare l'aderenza'. Ma questa è chiaramente la soluzione. Quando Dovi era qui, mi ha detto che gli mancava davvero l'aderenza. Per me era una cosa normale, ma per lui, che veniva dalla Ducati...anche allora avevano più grip, mentre ora è una storia completamente diversa".
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