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Petrucci: "In Qatar voglio fare meglio del 5° posto del 2018"

Danilo Petrucci si confessa in vista del Gran Premio del Qatar, appuntamento inaugurale della stagione 2019 della MotoGP, rivelandoci anche alcuni segreti della sua preparazione atletica invernale

Danilo Petrucci, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Siamo ormai a poche ore dalla prima sessione di prove libere della MotoGP in Qatar. Come da tradizione l'appuntamento sul tracciato di Losail inaugurerà la stagione 2019. Tra gli osservati speciali sicuramente questo campionato del mondo offre Danilo Petrucci, fresco del passaggio sulla Ducati Desmosedici GP19 ufficiale, in coabitazione con Andrea Dovizioso.

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“Sembra sempre che il mondiale inizi e finisca domenica sera. Dobbiamo lavorare come abbiamo fatto durante i test, visto che siamo andati sempre bene. Vedere il tuo nome davanti ti mette più confidenza, capisci che puoi essere veloce in tutte le condizioni, ti fa sentire meglio: non sono rilassato, ma più confidente”, commenta Petrucci.

Iniziare su una pista dove sai che la Ducati ha concrete possibilità aumenta la pressione o la toglie?
“Ho la carta giusta. Anche l'anno scorso ero stato veloce, ma ero stato troppo conservativo sulle gomme. Dipenderà molto dal tempo: per la simulazione gara ho usato la stessa gomma dello scorso anno, ed è durata fino alla fine. Al primo giorno di test eravamo molto veloci, mentre il terzo giorno si sono avvicinati tutti. Questo è un problema in più, visto che per fare bene in gara una delle chiavi sarà la qualifica”.

Perché è così tanto differente la gara dai test?
“Al di là del poco tempo a disposizione, nei test provi in condizioni diverse. Fai un'evoluzione della moto, con il variare delle condizioni cambia anche la moto, hai meno stress...Qui per la gara hai una sessione di giorno che è quasi inutile, mentre una sessione di notte che è abbastanza corta e devi cercare di metterti a posto il più possibile, mettendoti ansia da solo. Spero che per gli altri sia così. Anche con tanto vento nel 2018 ero davanti, ma ho fatto sia l'errore della gomma che un errore a 7 giri dalla fine e sono arrivato quinto”.

Prescolarizzazione e test invernali sono serviti a qualcosa?
“Ah voglia! È servito molto girare con Andrea, stargli vicino anche nei giorni in cui non avevamo niente da fare. Facendo lo stesso metodo, capisci molte più cose, anche nelle stupidaggini. Questo mi ha aiutato molto. È tutta una piccola percentuale che serve a fare un risultato migliore dello scorso anno. Quali saranno le posizioni non lo so ma voglio fare meglio”.

Lo scorso anno hai detto che eri sempre affamato: cos'è cambiato?
“Ho cambiato il mio metabolismo. Per fare questo mi sono alzato sempre verso le 6, prima delle 9 era difficile trovarmi in giro. Gli allenamenti sono più brevi, più intensi e ne faccio di meno. Prima se non mi allenavo 2 ore e mezza al giorno non stavo bene. Ho seguito i consigli di Andrea: puntare sulla qualità e non sulla quantità. Se ti senti stanco dagli allenamenti, allenati un giorno sì e uno no. L'anno scorso ho fatto 1.200 km di corsa, quest0anno ho fatto molti scatti a a correre sono andato 2 volte. Lo stesso ragionamento vale per la bicicletta. Mangio di più a colazione e meno a cena, ma dalle 6 della mattina a mezzogiorno ho pochissimo tempo libero. La colazione è il pasto più importante della giornata, il freddo nei punti giusti aiuta a svegliare il metabolismo. L'anno scorso ho fatto una fatica bestia: arrivavo alle gare che ero stanco degli allenameti, arrivavo la domenica che ero cotto”.

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
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