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MotoGP | Pol Espargaro: “Mir in Honda al mio posto? Tutto falso!”

Pol Espargaro afferma che le voci che lo danno fuori da Honda alla fine del 2022 sono false e non si ritiene preoccupato per il suo futuro in MotoGP. Dall’altra parte Paco Sanchez, manager di Joan Mir, dà la sua versione dei fatti.

Pol Espargaro, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Pol Espargaro è arrivato in Honda lo scorso anno con un contratto biennale, e tutto lasciava pensare che potesse restare anche nel 2023. Tuttavia, la decisione shock di Suzuki di lasciare la MotoGP alla fine del 2022 (confermata ufficialmente giovedì dopo che Motorsport.com aveva dato l’anticipazione), ha stravolto il mercato piloti, che ora vede al centro il campione del mondo 2020 Joan Mir.

Il pilota Honda ha detto categoricamente che non è in discussione il suo posto in Honda nel 2023: “Beh, ci sono due modi di chiamare questa cosa. Voci o fake news”, ha detto Espargaro, attualmente 12° nella classifica generale prima del GP di Francia, quando gli sono stati chiesti i piani per il 2023 da Motorsport.com/Autosport. “Viviamo in un mondo sempre più circondato da notizie false. È iniziato tutto con un giornalista italiano di cui Alberto Puig mi ha detto qualcosa dopo la gara”.  

“Non è vero, è falso. Ma stiamo vedendo tutta la politica nel mondo con le notizie false, è difficile da controllare. Un cattivo giornalista fa queste cose, quindi alla fine io dico ufficialmente che non commento queste voci. Le voci sono voci, le notizie false sono notizie false. Sarò qui fino a Valencia, quando sarà ufficiale ne parleremo”.

Quando però gli è stato chiesto se fosse preoccupato per il futuro, Espargaro ha risposto che le sue preoccupazioni non erano maggiori rispetto al solito, avendo una buona carriera: “Sono un pilota, sono in MotoGP e voglio stare qui. Se non sarò in Honda sarò altrove. Altrimenti sarò un team manager o qualcos’altro. Non lo so, ho avuto una carriera fantastica, qualsiasi cosa succeda. Spero però che continuerà ad essere quella di un pilota. Se non sarà così, avrò avuto una bellissima carriera, avendo lottato per molti anni con i migliori piloti del mondo. Sicuramente voglio stare qui, ma non sono preoccupato. Lo sarei a 21 anni, non ora”.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il manager di Mir: “Non ci sono contratti firmati”

Paco Sanchez, manager di Joan Mir, rivela che non ci sono contratti firmati con Honda né con alcun costruttore, ma conferma che sta parlando con tutti.  Sanchez ha rivelato a Le Mans che la priorità di Mir era quella di continuare con Suzuki, ma ora sta intavolando discussioni con dei costruttori che sente possano sfruttare il suo talento.

Ha anche affermato che non c’è fretta e che si negozierà come se Suzuki non lasciasse: “La priorità di Joan era quella di rinnovare con Suzuki. Quindi abbiamo provato a rinnovare il contratto con Shinichi Sahara prima e con Livio Suppo poi, da ottobre dello scorso anno. Quindi sanno che Joan vorrebbe rinnovare e non abbiamo dubbi sul fatto che avrebbero esteso il contratto, perciò la nostra posizione era comoda. Aspettavamo perché Livio era arrivato all’ultimo momento, quindi capivamo che voleva chiudere questa cosa”.

“Dopo tutto quello che è successo, con la notizia apparsa su Motorsport.com, ovviamente ho iniziato a contattare tutti i team manager del paddock, quelli che credo possano avere la moto per Joan”, ha proseguito Sanchez. “Non ho chiamato tutti, perché non aveva senso. Non sono interessato ad andare in Tech 3 o in Pramac. La mia priorità è quella di trovare una moto factory. Quindi ho contattato tutti loro, abbiamo qualche incontro qui. Proverò a chiudere qualcosa il prima possibile, ma non siamo preoccupati, non siamo in una posizione debole. Joan è un campione del mondo, penso che il suo potenziale su una moto sia molto alto”.

Paco Sanchez però non si sbilancia e preferisce non entrare nei dettagli: “Abbiamo qualche incontro qui, ma non posso dire di più. Ci sono grandi giornalisti che dicono che abbiamo firmato con Yamaha o con Honda, ma è tutto assolutamente falso. Possiamo essere vicini con uno di loro, sì, potremmo. Ma nel mio mondo io sono un avvocato, i contratto sono zero o fatti. È 100% o niente. Può succedere di tutto ogni giorno, domani Joan potrebbe avere un incidente guidando, non abbiamo nulla di firmato. Non abbiamo niente. Questa è la verità. Manterrò più o meno le stesse condizioni che avevamo con Suzuki. Questa è la nostra priorità. Altrimenti, Joan andrà a casa. Non guiderà con dei contratti orrendi che ora KTM e Ducati offrono ai loro piloti. Ho un altro pilota in MotoGP (Remy Gardner, ndr) e so quanto sia brutto il suo contratto. Remy lo ha accettato, ma per Joan è inaccettabile”.

Sanchez ha anche confermato che l’offerta iniziale che Suzuki aveva fatto a Mir in Portogallo era inaccettabile e consisteva nell’avere meno rispetto al suo primo contratto nel 2019 quando era un rookie: “La prima offerta a Portimao era inaccettabile. Lo scorso anno e all’inizio di quest’anno abbiamo parlato di mantenere le condizioni che aveva. Sahara aveva detto che erano interessati, non dovevamo preoccuparci. Ed è vero, ci avevamo messo mesi a firmare un contratto con Davide Brivio nel 2019 la prima volta. Erano passati circa sei o sette mesi prima della firma, quindi loro sono veramente lenti nel fare questi documenti. Ma non ero preoccupato, perché avevo la parola di Davide Brivio, e stavolta avevo quella di Sahara”.

“Joan era felice, perché è contento della squadra, della performance, stanno migliorando la moto. Tutto era perfetto, all’improvviso è cambiato. Perché? Penso che sia stata una decisione presa da persone che non hanno la passione della MotoGP. È stata fatta da gente in giacca e cravatta in Giappone che non è mai venuta qui. Non sono preoccupati delle persone che ci lavorano. Per me è uno schifo, perché qui tutti sono professionali. Hanno ottenuto grandi risultati con poco budget, non meritano di essere in questa situazione”.

Se Joan Mir andasse in Honda, si ritroverebbe in squadra con Marc Marquez. Ma quando gli è stato chiesto cosa pensasse di questa sfida, il maiorchino ha risposto: “Vai da qualsiasi pilota e chiedigli se vuole essere compagno di squadra di quello che sono sicuro è il migliore della storia. Quello che si può imparare da un pilota come lui è enorme”.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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