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Phillip Island, Libere 3: Marquez prova ad allungare

Marc migliora, mentre le Yamaha fanno un po' più fatica. Stupisce Crutchlow terzo, Dovi si riprende la Q2

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Repsol Media

Marc Marquez, Repsol Honda Team and Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Andrea Iannone, Ducati Team,  Yonny Hernandez, Pramac Racing Ducati, Bradley Smith, Tech 3 Yamaha e
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Cal Crutchlow, Team LCR Honda
Alvaro Bautista, Aprilia Racing Team Gresini

L'abbassamento delle temperature, combinato con un forte vento, ha reso probabilmente più lenta la pista di Phillip Island per la terza sessione di prove libere del Gp d'Australia di MotoGp. Non sono molti, infatti, quelli che hanno trovato un miglioramento significativo nell'ormai tradizionale "time attack" che mette in palio l'accesso diretto alla Q2.

In questo senso deve spaventare abbastanza la concorrenza l'1'29"081 piazzato da Marc Marquez, che quindi ha confermato la sua Honda davanti a tutti anche nella FP3. Di contro, nel box Yamaha hanno fatto decisamente più fatica, facendo ricorso anche alla extra soft anteriore nella prima fase del turno.

Pur senza riuscire a migliorare la performance di ieri, Jorge Lorenzo si è mantenuto in seconda posizione. Diverso invece il discorso per Valentino Rossi: il "Dottore" si è migliorato, ma ad inizio turno con gomma usata. Nel finale poi è stato più lento e quindi non è andato oltre al settimo posto nella top ten cumulativa. Per lui c'è stata anche un'uscita con le alette, ma poi è tornato immediatamente al cupolino standard.

Dietro a Lorenzo c'è stato il passo avanti di Cal Crutchlow, salito al terzo posto con la sua Honda del Team LCR, saltando davanti alla Suzuki di Maverick Vinales ed alla Ducati di Andrea Iannone (tornata alla configurazione con quattro alette), che invece sono rimasti ancorati al tempo della FP2. Molto brillante invece lo step di Scott Redding, che con il sesto tempo certifica l'ottimo stato di forma delle Honda: ci sono tre RC213V nelle prime sei posizioni.

Detto del settimo tempo di Valentino, alle sue spalle troviamo un Dani Pedrosa che a sua volta non si è migliorato. Discorso invece per Bradley Smith ed Andrea Dovizioso, che sono gli ultimi a staccare il pass per la Q2. Il ducatista ha beffato per appena 20 millesimi la Suzuki di Aleix Espargaro, ma sta continuando a faticare parecchio, soprattutto nella seconda parte del tracciato.

Peccato anche per Danilo Petrucci, rimasto nella top ten fino a pochi secondi dal termine, ma alla fine solo 12esimo con la sua Ducati Pramac, giusto davanti ad un Jack Miller che si è confermato il punto di riferimento tra le "Open" precedendo Hector Barbera e Nicky Hayden. Delude parecchio le attese poi Pol Espargaro, addirittura 16esimo con la Yamaha Tech 3.

Importante invece la progressione dell'Aprilia RS-GP di Alvaro Bautista: lo spagnolo è solo 17esimo, ma si è inserito davanti alla Ducati Avintia di Yonny Hernandez. Soprattutto però è arrivato a poco più di quattro decimi dall'accedere alla Q2.

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