MotoGP | Perché Pramac ha la chiave del futuro di Ducati e di Aldeguer
Il team di Paolo Campinoti, che ha una clausola di uscita alla fine di quest’anno nel contratto che lo lega a Ducati, ha avuto contatto con Yamaha e KTM.
Mauro Grassilli, nuovo Direttore sportivo Ducati che quest’anno sostituisce Paolo Ciabatti, ha assicurato nel giovedì di Portimao che il fatto che Fermin Aldeguer possa correre nel team satellite del marchio di Bologna il prossimo anno dipendeva da Pramac. In questo modo, ha lasciato intendere che l’associazione tra le due squadre potrebbe concludersi alla fine di quest’anno.
Dalla formazione di Bologna è stato spiegato che, nonostante ci sia una clausola di rinnovo automatico per il 2025 e il 2026, alla fine di questa stagione Pramac ha la possibilità di rescindere il contratto. Ovviamente, questo impedirebbe ad Aldeguer di unirsi al team di Paolo Campinoti, come è stata dal primo momento l’intenzione di Gigi Dall’Igna.
Il messaggio non è stato diffuso per caso, anzi: dagli uffici di Borgo Panigale si è voluto chiarire che non dipenderà da loro comunicare la destinazione di Aldeguer nel 2025 in questo momento. Tuttavia, in un’intervista con Motorsport.com Gino Borsoi aveva esclamato “Ovviamente!” quando gli era stato chiesto se gli fosse piaciuto avere lo spagnolo nel team l’anno prossimo. Inoltre, lo stesso pilota ha affermato giovedì a Portimao che dava per scontato il fatto di correre con la formazione di Campinoti la prossima stagione.
A partire da qui, Motorsport.com apprende che Pramac ha nelle sue mani la decisione di mettere fine a questo vincolo con Ducati per le prossime due stagioni, nel caso in cui riceva un’offerta interessante da un altro marchio. In questo senso, sia Yamaha che KTM hanno avuto incontri con i vertici del team Pramac. La questione dovrebbe risolversi prima della pausa estiva, tenendo in conto della data limite stabilita dal costruttore di Borgo Panigale con il suo team satellite, con cui ha una collaborazione molto stretta.
El futuro de Aldeguer, en manos de la decisión de Pramac
“Chiaramente abbiamo una clausola d’uscita ed è anche vero che non è mai stata esercitata. Ma siamo con Ducati da molti anni, ci troviamo bene e siamo felici di questa associazione. Abbiamo parlato, ci siamo messi d’accordo e continueremo insieme quasi al cento per cento. Manca solo l’annuncio”, ha assicurato una fonte proveniente dal box Pramac, trasmettendo una sensazione di calma assoluta. Sarebbe molto difficile comprendere che Pramac, dopo aver ottenuto lo status di squadra “semiufficiale”, rinunciasse a questo per andare con Yamaha. La logica fa pensare che questo ruolo si incastra meglio con il team VR46, di proprietà di Valentino Rossi, ambassador della Casa di Iwata. La squadra di Tavullia, dopo un 2023 brillante, ha perso il suo ruolo di protagonista quest’anno e ora sta discutendo internamente se continuare nel 2025 con Ducati o, al contrario, associarsi con Yamaha.
Pramac ha debuttato nel mondiale MotoGP nel 2022, correndo con moto Honda. Nel 2005 è passata a Ducati associandosi alla struttura D’Antin Racing, cominciando un lungo tragitto di viavai nel campionato fino al 2018, quando con Jack Miller e Danilo Petrucci è diventato il miglior team indipendente.
Con l’arrivo di Gigi Dall’Igna in Ducati, Pramac è diventato un team associato, con il rinnovato australiano e Pecco Bagnaia. L’intenzione dell’ingegnere Ducati era quella di avere più imformazioni e piloti in pista per sviluppare la Desmosedici. Dal 2020, Pramac ha usufruito di moto identiche a quelle ufficiali e i suoi piloti (Bagnaia, Miller e per ultimi Jorge Martin, Johann Zarco e Franco Morbidelli) hanno firmato il contratto direttamente con il marchio di Borgo Panigale.
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