MotoGP | Perché Phillip Island definirà che finale di Mondiale ci attende
Dopo lo scivolone di Jorge Martin a Mandalika, Phillip Island misurerà la capacità di recupero del contendente al titolo che Pecco Bagnaia spera di bissare, sulla base della serenità che lo ha portato a superare brillantemente una brutta esperienza come quella vissuta in Indonesia.
Man mano che la lotta per il titolo si avvicina alla conclusione e, con Marco Bezzecchi che ora è ad una certa distanza (63 punti da Bagnaia e 45 da Martin), è diventata praticamente circoscritta alla battaglia tra il campione del mondo in carica e lo spagnolo, il braccio di ferro tra i due ha allargato il suo raggio d'azione. Fino a pochi giorni fa, non si sono praticamente mai nominati direttamente. Ma la situazione è cambiata drasticamente a Mandalika.
Alla vigilia della gara, Martin ha dichiarato di avere una certa fretta di prendere il comando della classifica generale dei punti. "Se riuscirò a partire da qui come leader, ci proverò. Penso che sia arrivato il momento", ha detto giovedì, anticipando quello che sarebbe successo il giorno successivo e, soprattutto, sabato. L'inerzia che lo aveva portato a recuperare 63 punti a Bagnaia, da sabato a Montmelò fino a venerdì scorso, sembrava continuare a Mandalika.
Come se non bastasse, il torinese è rimasto fuori dalla Q2 per la prima volta dal Gran Premio di Spagna, a Jerez. "Questo lo sa solo Pecco", ha risposto Martin, quando gli è stato chiesto se avesse la sensazione che il suo rivale sentisse la pressione. "Quello che è chiaro è che non superare la Q1 è un errore", ha aggiunto.
Bagnaia si è limitato a lanciare un monito che si sarebbe rivelato quasi una profezia: "L'ultima volta che sono stato in Q1 è stato a Jerez, e alla fine ho vinto la gara. La serenità è fondamentale. Quando un problema è molto localizzato, sono sicuro che lo risolveremo". Quella "serenità" a cui ha fatto riferimento al termine della giornata di venerdì è ciò che lo ha portato a non esagerare sabato, durante la Sprint, nella quale ha tagliato il traguardo all'ottavo posto, a cinque secondi e mezzo da Martin, vincitore indiscusso.
E la stessa calma che lo ha accompagnato durante la gara lunga, domenica, in cui ha interpretato al meglio un copione molto delicato a causa delle condizioni dell'asfalto, con temperature superiori ai 60 gradi che hanno trasformato il tracciato in una pista di pattinaggio: dei 21 corridori che hanno preso il via, solo 14 hanno concluso la gara.
Se Martin è partito bene - passando dalla sesta alla prima posizione prima della prima staccata - Bagnaia ha recuperato ancora più posizioni al primo giro, salendo al sesto posto dal 13° in griglia. Un contatto tra Brad Binder e Luca Marini al secondo giro lo ha lasciato in quarta posizione, prima di superare Fabio Quartararo al terzo giro e salire in terza posizione.
Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Dopo il lampo iniziale, il numero 1 ha abbassato il ritmo per non correre troppi rischi. Esattamente il contrario di quanto ha fatto Martin, che è caduto a metà gara (13° giro su 27), quando era comodamente in testa al gruppo e nessuno lo disturbava. Quando ha perso l'anteriore della sua Ducati, lo spagnolo aveva quasi tre secondi di vantaggio su Maverick Vinales, che Bagnaia ha poi superato (20° giro) per porre fine a una serie di quasi due mesi senza vittorie alla domenica (l'ultima era stata in Austria).
Oltre a riconquistare la leadership del Campionato del Mondo che aveva perso sabato, il pilota della Ducati ha dato il meglio di sé e ha lanciato un messaggio per chiunque volesse sentirsi offeso. "Ci sono momenti in cui la gente parla troppo. È meglio lasciare che le cose accadano, e parlare dopo", ha detto, in una frase che tutti hanno interpretato come rivolta al principale ostacolo che lo separa dall'obiettivo di conservare la corona. A lui e a tutti quei piloti che, nelle ultime due settimane, avevano etichettato Martin come favorito. "Sono sorpreso perché sono piloti, non giornalisti, e sanno quanto velocemente le cose possano cambiare", ha detto Bagnaia.
Se è vero che Martin gli ha recuperato 59 punti in quattro eventi, da Montmelò a Motegi, il pilota della Casa bolognese è stato il terzo migliore in griglia in quel periodo (68 punti), dietro solo al numero 89 (127) e a Bezzecchi (82). Questo fa riflettere sul reale impatto della presunta sfortuna del pilota Ducati, che in una sola domenica ha frenato questa teorica caduta libera.
A questo punto, la bagarre non si ferma e non si fermerà fino alla conclusione del campionato a Valencia, a fine novembre. Questo fine settimana sarà l'Australia ad ospitare il prossimo round, nella prima delle ultime cinque tappe del calendario, concentrate in sole sei settimane.
Se fino all'Indonesia la palla era nel campo di Bagnaia, che doveva trovare la formula per rompere la dinamica che stava lanciando Martin tanto quanto lo stava minando, ora tocca allo sfidante dimostrare che, oltre alla velocità pura e all'esplosività, ha anche la mentalità necessaria per uscire da un momento negativo, come ha fatto brillantemente il suo avversario. Chi gli sta intorno non ha dubbi.
"Jorge ha portato a termine 14 gare di fila senza commettere alcun errore, recuperando molti punti su Pecco, che ha superato sabato nella generale. Dopo tanto tempo poteva commettere un errore, è una statistica", ha detto il team manager del Prima Pramac Racing, Gino Borsoi, a Motorsport.com, facendo un'analisi pragmatica dell'accaduto.
"Sarà infastidito fino al primo turno in Australia, ma lì se ne dimenticherà. Quello che è chiaro è che non deve recuperare nulla in particolare, perché tutto sta funzionando per lui. Andiamo via con la coscienza pulita e con la sensazione che, in questa fase della stagione, Jorge sia il più forte", ha aggiunto l'ex pilota, che ritiene che il risultato di domenica scorsa sarà più vantaggioso per Bagnaia, che dannoso per Martin: "La svolta è sicuramente per Pecco, perché, da un weekend difficile, ha ottenuto una vittoria".
I tifosi possono solo sperare che Borsoi abbia ragione. Se così fosse, il duello tra le migliori versioni di Martin e Bagnaia emergerà già venerdì a Phillip Island, la migliore tappa possibile per fare da termometro.
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