MotoGP | Perché Ciabatti sparisce quando Ducati ne ha più bisogno
La ristrutturazione annunciata qualche giorno fa da Ducati risponde all’interesse del marchio di fare decollare il nuovo reparto off-road, mentre rafforza ancora di più la figura di Gigi Dall’Igna in MotoGP.
Ducati ha reso pubblico un importante cambiamento dei propri vertici sportivi. Con effetto immediato, Paolo Ciabatti lascia il ruolo di Direttore Sportivo del Reparto Corse per diventare capo del progetto off-road, con il ruolo di Direttore Generale. Il suo posto lasciato vacante sarà occupato da Mauro Grassilli, che fino ad ora si è occupato del reparto marketing e sponsorizzazioni. L’elemento che spiega maggiormente la natura di questa manovra appare nella nota inviata ai media, ma resta qualcosa di nascosto. Nella sua nuova posizione, Ciabatti non riporterà più a Dall’Igna, Direttore Generale dell’azienda di Borgo Panigale, ma lo farà direttamente a Claudio Domenicali, CEO Ducati. In altre parole, questo cambio non fa altro che rafforzare la posizione di Dall’Igna, la cui area di influenza va ben oltre la questione puramente tecnica. A parte i suoi primi tre anni dall’arrivo in Ducati (nel 2014), in cui Domenicali ha voluto marcare da vicino il suo approdo, il tecnico ha guadagnato sempre più peso nelle decisioni sportive. Ora tutto passa da lui.
L’uscita di Ciabatti cattura l’attenzione soprattutto per il momento in cui avviene. L’arrivo di Marc Marquez in Gresini lo colloca come uno dei pezzi della scacchiera gestita dal marchio bolognese che, fino a questo momento, ha controllato la sua formazione in maniera eccellente. Uno dei pilastri di questo successo di gestione è stato sempre Ciabatti, che si è distinto per la sua empatia, capacità di persuasione, pronto al dialogo. Fino ad ora, una delle sue principali qualità era quella di negoziare i contratti dei piloti Ducati, un ruolo generalmente insidioso, ma che lui ha sempre risolto con pochi conflitti. Se diamo un’occhiata al curriculum di Grassilli e alla sua scarsa esperienza nelle gare (si è fatto vedere in sole quattro o cinque gare all’anno), risulta difficile immaginarlo nelle negoziazioni con Pecco Bagnaia oppure Jorge Martin, tanto per nominare due cartelle che dovrà aprire nei prossimi mesi.
“Con Paolo è sempre stato facilissimo lavorare. È molto affidabile ed educato. È empatico e anche affettuoso. Non ha mai perso la calma”, afferma Jorge Lorenzo, con cui Ciabatti ha instaurato un rapporto ottimo all’arrivo del maiorchino in Ducati nel 2017. “Iniziando questo progetto off-road, capisco che Ducati abbia bisogno di qualcuno che conosca la marca e abbia il livello per guidare il progetto. Con l’addio di Paolo, il reparto MotoGP perde molto, ma il motocross guadagna un pezzo chiave”, sostiene il cinque volte campione del mondo.
Photo by: MotoGP
Jorge Lorenzo con Paolo Ciabatti, Ducati Corse Sporting Director
“Paolo ha sempre guardato il lato umano, oltre al buon rapporto che ha mantenuto sempre con gli sponsor. Per questo, tutti i piloti gli vogliono bene, esercita una buona connessione tra loro e Ducati. Ha sempre creato punti di incontro”, spiega Albert Valera, manager di Jorge Lorenzo all’epoca e attuale manager di Jorge Martin. “Mauro è molto bravo, ma bisognerò dargli tempo per vedere se sarà in grado di sviluppare questo aspetto umano. In quanto agli sponsor, ha imparato molto da Paolo”, aggiunge Valera.
In parallelo a queste questioni future, uno dei principali temi che il nuovo vertice Ducati dovrà affrontare è “l’incastro” di Marc Marquez. Si tratta di una sfida, se teniamo in considerazione la reticenza con cui è stato ricevuto dagli altri piloti del marchio. Questo lavoro sembrava fatto a misura di un profilo come quello di Ciabatti, che con il suo carattere è riuscito a guadagnarsi la fiducia di tutti i piloti Ducati. Tuttavia, sembra che alla Rossa di Borgo Panigale piaccia complicarsi la vita e ha preferito lasciare questa questione nelle mani di Dall’Igna. Motorsport.com apprende che l’ingegnere è stato uno dei principali fautori dell’ingaggio di Marc in Gresini, mentre altri come Ciabatti o Domenicali si sono mostrati più restii al suo arrivo, coscienti della possibilità che alterasse l’armonia che tanto hanno faticato a raggiungere.
Qualche giorno fa, in una conversazione con Motorsport.com Ciabatti ha riconosciuto che Ducati considerava Marquez come un’opzione valida tanto quanto Bagnaia o Martin per una delle due moto ufficiali in vista del 2025: “Ovviamente pensiamo a Marc come possibile pilota ufficiale per quell’anno”. Ci si aspetta che per quei due posti la competizione sia una delle più feroci degli ultimi tempi. Oltre alle candidature evidenti di Bagnaia e Martin, bisognerà vedere la capacità di recupero di Enea Bastianini dopo un anno in cui gli infortuni non gli hanno permesso di mostrare la sua versione migliore. Sulla carta, un altro dei piloti che dovrebbe puntare a una delle Desmosedici rosse è Marco Bezzecchi. Questo in attesa di capire che strada prenderà la VR46, se per il 2025 decide di rinnovare l’accordo con Ducati o cambiare fornitore. A questa competizione bisogna aggiungere una figura importante come quella del #93, che negli ultimi mesi ha avuto diversi screzi con quelli che ora sono i suoi compagni di marca. Non è da escludere che qualcuno di loro possa sentirsi tradito dall’arrivo del pilota di Cervera.
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Marc Marquez, Gresini Racing
Assolutamente nessuno crede che Gresini avesse potuto chiudere l’accordo con Marc Marquez senza il benestare di Ducati. O, almeno, di chi vuole scoprire cosa l’otto volte iridato è in grado di fare con una delle sue moto. In vista del l’agitazione che si avvicina, molti vedevano in Ciabatti il profilo mediatore ideale. Tuttavia, queste eventuali micce che possono esplodere non saranno più un suo problema. “Questa ristrutturazione si spiega a partire da due motivi”, chiarisce una persona aggiornata sull’operazione all’autore di queste righe. “In primo luogo, Ducati voleva dare importanza all’off-road e a Gigi questa non interessa. Paolo è la persona più adeguata a dirigere questa nuova area. Inoltre, la sua uscita dalla MotoGP rafforzerà ancora di più Dall’Igna, perché elimina una figura che poteva esercitare un certo contrappeso nelle sue decisioni”, sostiene questa voce autorizzata.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.