MotoGP | Per Ducati limitare le moto più performanti sarebbe "innaturale"
Il nuovo sistema di concessionari introduce una serie di misure per riequilibrare le forze in campo, ma Gigi Dall'Igna, Direttore Generale di Ducati Corse, ritiene che la MotoGP non debba arrivare a limitare i marchi più performanti.
Nessun costruttore poteva beneficiare del vecchio sistema di concessioni, che offriva vantaggi tecnici e legati ai test ai marchi che avevano disertato il podio per almeno un anno. Alla luce delle difficoltà incontrate da Yamaha e Honda, il sistema è stato radicalmente rivisto per la stagione 2024 e le nuove concessioni daranno ai due colossi giapponesi i vantaggi di cui avrebbero goduto con il vecchio sistema.
I marchi sono ora divisi in quattro categorie in base ai punti ottenuti nella classifica costruttori e il regolamento prevede anche delle restrizioni se una di esse ha ottenuto più dell'85% dei punti totali disponibili, come nel caso della Ducati dopo aver dominato il campionato nel 2023.
Di conseguenza, il marchio italiano sarà limitato nei test e privato delle wild card, almeno per la prima parte della stagione, prima di un nuovo calcolo dei punti ottenuti nel corso dell'anno durante la pausa estiva. Questa regola deve essere vista come una nuova politica di riequilibrio delle prestazioni e la MotoGP potrebbe avvicinarsi al Mondiale Superbike, dove il regime di rotazione massimo del motore di ogni moto è fissato dal regolamento e rivisto regolarmente? Gigi Dall'Igna non la pensa così.
Il Direttore Generale di Ducati Corse è felice di accettare queste misure in Superbike, dove le moto possono avere design diversi, ma ritiene che non abbiano spazio nella MotoGP, una categoria in cui ogni prototipo è progettato all'interno dello stesso quadro normativo.
"Non credo che questo sia l'obiettivo degli organizzatori del Campionato del Mondo e della Federazione", ha rassicurato Dall'Igna. "In Superbike si parte con le moto di serie ed è chiaro che questo viene fatto apposta per evidenziare la velocità e le prestazioni delle moto di serie, ma ci possono essere differenze tra un costruttore e l'altro".
"Qui tutti hanno le stesse regole, le stesse opportunità, e se qualcuno vuole correre qui sa benissimo che deve impegnarsi per fare le cose al meglio. Non lo capisco, ma posso accettarlo in Superbike; francamente, in MotoGP sarebbe davvero innaturale".
Con Léna Buffa
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