MotoGP | Per Ducati le sensazioni dei piloti contano più dei tempi
Ducati ha mostrato una velocità sorprendente durante i test invernali. Tuttavia, il responsabile del programma preferisce attenersi alle sensazioni dei piloti più che ai tempi cronometrati per incrementare la fiducia.
I test invernali della MotoGP hanno parlato chiaro: ognuna delle cinque giornate (sia in Malesia che in Qatar) è stata dominata da una Ducati in versione 2024. Su entrambe le piste dove si è provato, Pecco Bagnaia ha avuto l’ultima parola, con dei tempi inferiori al record ufficiale dei rispettivi circuiti.
In entrambi i casi, il campione del mondo in carica ha girato otto decimi sotto al riferimento stabilito appena tre mesi fa nel contesto della gara. Inoltre, non è stato il solo a mostrare l’estrema velocità, perché Ducati ha ancora una volta piazzato le sue moto nella parte alta della classifica.
Per Gigi Dall’Igna non c’è alcun dubbio sul fatto che gli ultimi test svolti in Qatar abbiano rappresentato “un passo in avanti”. Mentre la concorrenza, nella maggior parte dei casi, era ancora presa dal valutare pezzi importanti e a costruire il pacchetto per l’inizio del campionato, Ducati aveva già approvato gran parte delle novità nei test di Sepang. Dunque, non cercava altro che la conferma delle scelte fatte.
Enea Bastianini, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
“Due giorni di test hanno confermato le sensazioni dei piloti con la moto e i tempi registrati l’hanno ampiamente dimostrato”, ha riassunto il direttore generale di Ducati Corse al termine dei test in Qatar. Il bilancio tecnico è “eccellente”, sostengono i piloti del team factory: “Abbiamo migliorato ancora la distribuzione della potenza, tratto distintivo della GP24, mantenendo l’equilibrio di tutte le parti coinvolte. Il team ha fatto un lavoro notevole dopo i test in Malesia e sono molto contento”.
“Più in generale, sono soddisfatto del pacchetto 2024, che sembra veramente nato bene sotto tutti gli aspetti, anche se siamo ben consapevoli delle incognite che ogni gran premio ci potrà riservare. Solo quando andremo avanti con il campionato ci renderemo conto del lavoro delle prestazioni attuali”, ha sottolineato in riferimento agli ultimi tempi mozzafiato registrati dalle sue moto.
“Non bisogna negarlo, sono dei tempi notevoli, ma, come abbiamo già sottolineato, conta ciò che i nostri piloti sentono sulla moto, oltre all’entusiasmo che condividono nel box. Restano delle cose da sistemare prima dell’inizio della stagione, ma abbiamo le idee chiare su quanto e come muoverci.
Enea Bastianini, Ducati Team, Francesco Bagnaia, Ducati Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Il suo garbo, o forse la sua conoscenza delle corse, fa sì che Dall’Igna non canti vittoria così presto, anche se le prestazioni messe in mostra in questo inizio anno fanno della Ducati la grande favorita per il campionato che inizierà fra pochi giorni. Gli otto mesi di competizione che verranno lasciano il campo libero a eventi e sviluppi inaspettati, perciò Gigi si guarda bene dall’escludere altri marchi dalla lotta.
“Siamo consapevoli del fatto che i nostri avversati non sono rimasti a guardare e anche loro hanno fatto dei progressi. Teniamo in considerazione anche il fatto che la top 10 è racchiusa in sette decimi e che tutti hanno girato sotto al precedente record della pista. Questo ci obbliga non solo a interpretare in maniera positiva i risultati cronometrati di questi test, ma anche a non abbassare la guardia in un campionato che si preannuncia incredibilmente combattuto”.
Davide Tardozzi, team manager ufficiale Ducati, sostiene le affermazioni di Dal’Igna nonostante la sua leggendaria fiducia nel marchio. “Siamo molto contenti, perché in Qatar abbiamo avuto la conferma di ciò che avevamo visto a Sepang, sapendo che la moto 2024 si è evoluta correttamente”, afferma. “I piloti sono molto soddisfatti e molto veloci. Arriveremo qui, per la gara, con un ottimo stato d’animo. Tuttavia, vediamo che i nostri avversari hanno progredito molto e pensiamo che la concorrenza sarà molto dura”.
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