MotoGP | Morbidelli: “Non volevo farmi fregare da Marc, ora manca rispetto”
Franco Morbidelli, undicesimo nella Sprint a Sepang, è stato protagonista di una scaramuccia in qualifica con Marc Márquez, rifiutandosi di concedergli la scia. L'abitudine del pilota Honda di cercare un traino non ha trovato approvazione da parte del portacolori Yamaha, che ritiene ci sia scarso rispetto nella MotoGP attuale.
Il Gran Premio della Malesia rappresenta un nuovo fine settimana di sofferenza per Franco Morbidelli, che nel venerdì non è riuscito ad accedere direttamente alla Q2 dovendo passare per la prima fase di qualifica, poi non superata. Proprio nel sabato di Sepang, il romano della Yamaha si è trovato protagonista suo malgrado di un siparietto con Marc Marquez, che ormai ha l’abitudine di scegliere un pilota a cui prendere la scia.
Le Yamaha si erano mostrate più in forma rispetto al solito e Morbidelli aveva mancato la Q2 per soli 84 millesimi, dunque Marc aveva puntato il portacolori Yamaha come traino per sperare di accedere alla fase decisiva di qualifica. Non aveva però fatto i conti con Morbido, che si è rifiutato di concedergli la scia, rallentando e mettendosi da parte, segnalando anche con i gesti delle mani la non intenzione di aiutarlo nel suo intento.
“Una volta, quando mostravi la non intenzione di tirare il pilota, ringraziava e capiva”, ha dichiarato Morbidelli ai microfoni della stampa al termine della Sprint, quando gli è stato chiesto cosa pensasse di ciò che era accaduto un qualifica. “Invece oggi non è più così, secondo me è come vanno le cose oggi in MotoGP. Non è né un bene né un male, semplicemente come si sono sviluppate le cose. Magari se una volta i momenti di non rispetto tra piloti si limitavano agli ultimi 5 giri della gara, ora sono dal primo giro del venerdì fino all’ultimo giro della gara. La pressione è salita, siamo più vicini, i tempi cambiano… Non so, però oggi è così e si gioca secondo le regole di oggi”.
In diverse occasioni i piloti hanno mostrato disappunto verso la strategia di alcuni colleghi, che per guadagnare qualche posizione in griglia, cercano le scie in qualifica andando a condizionare il giro degli altri. Il regolamento però non prevede sanzioni o avvertimenti per questo tipo di azioni: “Non sta a noi moderare o gestire questo tipo di cose. Noi dobbiamo fare la miglior performance di tutto il weekend. Marc voleva attaccarsi perché riteneva giusto starmi dietro e io ritenevo giusto non farlo attaccare, perché spesso e volentieri si butta dentro e non mi sembrava una cosa saggia farmi fregare un’ulteriore posizione in qualifica”.
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing
“Questo è il nostro punto di vista, poi sta ad altri gestire questi comportamenti in pista, con i nostri commenti e la nostra moderazione”, prosegue Morbidelli, che sostiene il fatto di dover discutere di questo aspetto. “Bisogna decidere se è una cosa pericolosa, brutta, bella. Spesso in Moto3 è pericoloso perché sono dei grupponi, degli sciami. In MotoGP ci sono meno moto, diciamo una one-to-one. Bisognerebbe parlarne se si vuole moderare questa cosa, ma per adesso in MotoGP abbiamo visto che si fa”.
Nella Sprint, Morbidelli ha sfiorato la top 10 conquistando un 11° posto. Tuttavia, crede che l’episodio della qualifica non ne abbia influenzato l’esito: “Sicuramente stare lì a giocare con Marc non mi ha aiutato a fare il massimo della qualifica che potevo fare. Magari sarei passato o magari no, se avessi pensato solo a fare il tempo. Ma comunque sono più inasprito per il venerdì, per non essere passato in Q2 per 84 millesimi che per le occasioni mancate del sabato”.
“Domani è tutta un’altra storia. Partendo da dietro bisognerà fare un’altra bella partenza, serviranno altri bei primi giri, bisognerà essere aggressivi e cercare di dare tutto nei primi giri per guadagnare il più possibile e riuscire a mantenere il passo e la velocità in gara. Vediamo se ce la faremo”, conclude il portacolori Yamaha.
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