Morbidelli: "La MotoGP mi è sembrata come un’astronave!"
Il pilota romano al debutto con la Yamaha ufficiale è stato il pilota più veloce con la M1: Franco ha fatto il suo debutto nel factory team dopo l'operazione al ginocchio che lo ha costretto a una sosta di tre mesi. "Nei primi quattro o cinque giri mi sono davvero impressionato, poi ho cercato di riprendere la mano il più in fretta possibile e sono stato più veloce di quanto pensassi".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Per Franco Morbidelli è stato un ritorno importante: dopo tre mesi di assenza è tornato in sella su una MotoGP e ad attenderlo c’era la Yamaha M1 del factory team, anziché la versione 2019 che ha lasciato al team Petronas.
In mezzo c'è stata un’estate difficile in cui tutto è cambiato mentre era alle prese con la rieducazione del ginocchio sinistro operato per risolvere il problema al menisco e al crociato anteriore dopo l’intervento chirurgico eseguito a Bologna dal dottor Marcacci che si è reso necessario a fine giugno.
Per Franco è stato come un primo giorno di scuola, dove intorno a lui è letteralmente cambiato tutto, dalla classe ai compagni, ma il pilota romano è consapevole della grande opportunità che gli è capitata ereditando in anticipo sui piani iniziali la moto che era di Maverick Vinales.
La pioggia del pomeriggio ha reso più delicata la situazione, ma certamente ha favorito un rientro graduale di Franco in MotoGP che ha chiuso nel festival Ducati come il miglior pilota Yamaha al 16esimo posto…
“Dopo tre mesi di assenza una MotoGP mi è sembrata come un’astronave: la velocità è veramente molto elevata e nei primi quattro o cinque giri mi sono davvero impressionato, poi ho cercato di riprendere la mano il più in fretta possibile”.
Ti è mancato il campionato e salire sulla moto?
“Sicuramente mi è mancato, fino a quindici giorni fa fa non ero in grado di guidare la moto, ma c’è stato un grande miglioramento nell’ultima settimana. E, quindi, siamo venuti a Misano senza sapere che cosa aspettarci”.
Il riscontro sembra positivo…
“Sono contento di essere stato in grado di guidare la M1 e per di più sono stato anche abbastanza veloce e, quindi, tanto meglio. Adesso non vedo l’ora di continuare il programma di lavoro per vedere il miglioramento fisico che sto avendo”.
“Per arrivare al top ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma sicuramente la situazione andrà a risolversi e, quindi, sono contentissimo di questa giornata”.
Quali differenze hai sentito fra la Yamaha 2019 e quella factory?
“Ho notato delle differenze, ma dopo essere stato così tanto lontano dalle piste, non mi sento di esprimere un giudizio subito. Oggi ho dovuto scoprire come mi sentivo, come reagiva la gamba, ho dovuto prendere contatto con la moto per provare delle soluzioni. Complessivamente è stato un buon giorno per me…”.
Il bagnato ha ulteriormente complicato il lavoro?
“Sono felice di rientrare a Misano e sull’acqua mi sono trovato bene, perché il bagnato mi piace…”.
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