MotoGP | Morbidelli: “Il time attack non mostra il nostro potenziale reale”
Sentimenti contrastanti in casa Yamaha, con Franco Morbidelli che sottolinea la poca competitività della M1 nel time attack, ma risulta molto più contento dei passi in avanti visti nei test di Sepang rispetto al compagno di squadra Fabio Quartararo.
I test di Sepang ci hanno offerto un quadro dei valori in campo per la stagione 2023 della MotoGP e sembra proprio che la Ducati sarà ancora una volta la moto da battere. Solo nella terza giornata ha piazzato sette moto nelle prime nove posizioni, ma se le Rosse di Borgo Panigale si confermano un esercito imbattibile (almeno al momento), c’è ancora l’incognita Yamaha.
La Casa di Iwata ha mostrato prestazioni altalenanti, con picchi nel secondo giorno ma sentimenti contrastanti da parte dei due portacolori. La velocità di punta è migliorata e nel Day 2 era di poco distante da quella delle Ducati, tuttavia continua a mancare quel pizzico di competitività in più che consente a Fabio Quartararo e Franco Morbidelli di mettersi in tranquillità nelle posizioni di vertice.
Morbidelli ha concluso la terza e ultima giornata di test in 20esima posizione. Nonostante l’ottimismo che si respirava per alcuni aspetti, c’è ancora molto da lavorare soprattutto sul time attack, che in una MotoGP come quella attuale può essere determinante, tenendo in considerazione il fatto che da quest’anno si correrà anche la Sprint Race e non sono più ammessi passi falsi.
Se c’è un aspetto che però il pilota romano sottolinea è l’impegno da parte di Yamaha per esaudire le richieste dei suoi piloti: “Sono stati tre giorni davvero intensi, nel complesso positivi. Abbiamo provato moltissime cose e ho trovato un motore più potente, sono contento di questo. La nota stonata è il time attack, che è stato rovinato dalla pioggia. Ma anche senza non penso avrei fatto molto meglio”.
Franco Morbidelli, Yamaha Factory Racing
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Morbidelli e Quartararo dunque sono in linea con ciò che va migliorato sulla moto e questo è un aspetto positivo se si guarda al lavoro da fare. Il romano spiega cosa manca alla M1 per poter essere competitivi sul giro secco: “In configurazione time attack, la moto non lavora bene con gomma nuova. A Sepang per noi è stato impossibile scendere sotto il 59. Però il cronometro non rispecchia il nostro potenziale reale, perché sul passo gara siamo più forti. Non so se dipenda dal motore o dall’aerodinamica, questa cosa dovremo capirla”.
Rispetto a Quartararo, che è invece apparso molto più pessimista, Morbidelli è meno duro e più disposto ad adattare la propria guida alle caratteristiche della moto. Con le novità, Yamaha è indubbiamente migliorata in alcune aree e questo porta il romano a dover andare verso la moto: “Devo guidare in modo più aggressivo e sto cercando di adattare il mio approccio, perché il carattere della moto è cambiato rispetto a prima”.
“Se si vuole diventare campioni del mondo bisogna adattarsi alle caratteristiche del mezzo di cui si dispone”, spiega Morbidelli. “Forse sarò troppo ottimista, ma credo che potremo essere competitivi sia nelle curve ad alta che bassa velocità", conclude il pilota Yamaha, che lascia sperare in un miglioramento per il 2023.
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