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Roulette Misano: vince Marc, cade Jorge, incassa Vale

Marquez azzecca le mosse in una gara con doppio cambio moto. Rossi è quinto, ma capitalizza lo zero di Lorenzo

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Repsol Media

Valentino Rossi, Yamaha Facotry Racing
Valentino Rossi, Yamaha Facotry Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Scott Redding, Marc VDS Racing Honda
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Marc Marquez, Repsol Honda Team
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Jorge Lorenzo, Yamaha Factory Racing
Scott Redding, Marc VDS Racing Honda
Scott Redding, Marc VDS Racing Honda
Marc Marquez, Repsol Honda Team

Ci vorrebbe forse lo spazio di un romanzo per raccontare tutto quello che è successo nell'edizione 2015 del Gp di San Marino e della Riviera di Rimini. Probabilmente è stata la gara più folle della stagione, ma rischia di avere anche un peso specifico importante nella corsa al titolo, perché ha permesso a Valentino di allungare a +23 nei confronti di un Jorge Lorenzo finito a terra nel finale.

A fare festa a Misano sono stati però Marc Marquez e la Honda, che in Romagna hanno trovato la quarta affermazione dell'anno al termine di una corsa caratterizzata addirittura da un doppio cambio di moto, dovuto ad un meteo ballerino: si è iniziato con l'asciutto, poi dopo poco ha cominciato a piovere, imponendo il passaggio alle gomme rain. Poi però la pista si è asciugata rapidamente e quindi si è reso necessario un secondo cambio per tornare alle slick.

Ed è in questo secondo frangente che Marquez ha costruito il suo successo: mentre i due piloti della Yamaha sono rimasti in pista a studiarsi, attendendo che fosse l'altro a fare la prima mossa, Marc è tornato sulle gomme slick con un paio di giri d'anticipo su Lorenzo e addirittura tre su Valentino. Un passaggio chiave perché in quel frangente era più veloce anche di sei-sette secondi al giro e quindi quando sono rientrate le M1 si è ritrovato agevolmente al comando, involandosi verso il suo primo trionfo su questa pista nella classe regina.

Di contro, questo è stato il momento critico per le due moto della Casa di Iwata: dopo la sosta, la gara di Lorenzo non è durata neppure due giri, perché il maiorchino è caduto piuttosto rovinosamente alla penultima curva e così ha dovuto fare i conti con il primo zero in classifica del suo 2015. Tra le altre cose è parso anche dolorante alla mano destra e quindi si è recato al Centro Medico per accertamenti. Valentino però non è riuscito a capitalizzare più di tanto la cosa, perché ritardando troppo il pit stop si è ritrovato quinto (per lui quindi si interrompe proprio in casa la striscia che lo aveva visto sempre sul podio nel 2015), alle spalle di piloti che invece avevano rischiato le slick in precedenza. 

Questa schiera è guidata da Bradley Smith, che con la piazza d'onore della sua Yamaha Tech 3 ha ottenuto il suo secondo podio in carriera dopo quello di Phillip Island dello scorso anno. E' il primo invece quello ottenuto da Scott Redding e sulla sua gara c'è una curiosità divertente: azzeccando il momento del cambio ha guadagnato talmente tanto da mettere una pezza ad una caduta avvenuta nelle prime tornate della corsa.

Peccato per Loris Baz, che forse avrebbe meritato a sua volta di salire sul podio: il francese è stato il primo ad azzardare le gomme slick e a tratti girava anche nove secondi più veloce dei battistrada. Nel finale poi si è dovuto inchinare alla rimonta di Redding, ma comunque il quarto posto è il miglior risultato della sua carriera e vale una bella vittoria tra le "Open" alla Yamaha Forward.

Detto del quinto posto di Rossi, in sesta piazza c'è un Danilo Petrucci che per la seconda volta consecutiva si è tolto la soddisfazione di essere la migliore Ducati in pista. Del resto i due piloti ufficiali hanno sbagliato il momento del cambio in entrambe le occasioni, perdendo sempre diverse posizioni: alla fine quindi le GP15 di Andrea Iannone ed Andrea Dovizioso si sono dovute accontentare del settimo e dell'ottavo posto. E' andata anche peggio a Michele Pirro, rimasto fermo al via del giro di ricognizione, con la moto che non voleva saperne di accendersi.

Decisamente negativa anche la prova di Dani Pedrosa: pure lo spagnolo della Honda ha ritardato troppo la seconda sosta, precipitando addirittura nono. In ogni caso, nell'arco della gara non aveva mai dato la sensazione di poter reggere il passo dei migliori. La top ten poi si completa con la Suzuki di Aleix Espargaro, ma raccoglie un punticino anche l'Aprilia grazie al 15esimo posto finale di Alvaro Bautista.

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